Dalla Redazione
In tempi in cui i termini sostenibilità e plastic free sono all’ordine del giorno, la polacca Biotrem propone un esempio concreto di piatti, bicchieri e posate a base di crusca di frumento edibile e di plastica di origine vegetale (PLA).
La produzione di stoviglie monouso di crusca inizia per Biotrem già negli anni novanta a Zambrow, regione tipicamente agricola della Polonia. Il loro inventore è Jerzy Wysocki, discendente di una famiglia di mugnai risalente ai primi decenni del ventesimo secolo.
Attualmente Biotrem è una moderna società che propone sul mercato circa 15 milioni di pezzi tra piatti completamente biodegradabili e posate a base di crusca di frumento alimentare e PLA, frutto di tecnologie brevettate e centri di ricerca che vedono il solo utilizzo di crusca di frumento e vapore acqueo per il processo di produzione.
Ciò che ne segue sono stoviglie monouso che possono essere utilizzate in forno o microonde e, se si vuole, anche mangiate. Per quanto riguarda forchette e coltelli, questi hanno un contenuto in crusca di frumento molto più basso rispetto a piatti e scodelle. Questi utensili sono realizzati con solo il 10% di crusca di frumento e il 90% di PLA.
Il vantaggio per l’ambiente dell’utilizzo di stoviglie come queste non è solo relativo alla riduzione dei rifiuti. Secondo l’azienda con sede a Varsavia, per produrre 1 kg di piatti in crusca di frumento considerando il processo di coltivazione del grano, il trasporto, la lavorazione e l’utilizzo, si rilasciano in atmosfera circa 1,3 kg di CO2 rispetto agli 8,5 kg che derivano invece dalla produzione di 1 kg di piatti e bicchieri monouso in plastica.
Questi piatti commestibili presentano però anche uno svantaggio: dato che contengono grano non possono essere usati da persone celiache o intolleranti al glutine. Esistono però già diverse altre alternative come piatti, bicchieri e posate di mais o composte da altri ingredienti biodegradabili e gluten free.
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