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                      Spagna, angurie vendute a 5 cent al kg. In Almeria i produttori insorgono

                      Angurie pagate ai produttori solo 5 cent, rispetto a una cifra di 40 cent al kg che gli permetterebbe di coprire i costi di produzione, come richiederebbe la legge. Succede in Spagna, nella regione di Almeria, che quest’anno tra l’altro vede una produzione di meloni e angurie di ottima qualità, dal sapore e dalla freschezza superiori alla media del periodo. Caratteristiche che tuttavia non permettono a questi prodotti di imporsi sui mercati europei a causa dei prezzi per i consumatori più elevati rispetto ai prodotti marocchini, dai prezzi stracciati

                      Dalla Redazione

                      angurie

                      (da Pixabay)

                      Angurie pagate ai produttori 5 cent al kg: succede in Spagna, nella regione di Almeria. A denunciare il tutto organizzazioni spagnole come la Coexphal e la Coag, perché questi sono prezzi che non coprono nemmeno i costi di produzione, come invece richiede la legge. Da sottolineare che quest’anno le angurie e i meloni spagnoli prodotti ad Almeria sono eccellenti per qualità e sapore, ma non riescono a prendere piede soprattutto a causa dei prezzi stracciati della concorrenza estera, in particolare di meloni e angurie provenienti dal Marocco.

                      Nel frattempo Coag Almeria ha pubblicato un video (qui il link) in cui Andrés Góngora, segretario provinciale di Coag Almería e responsabile per frutta e verdura a livello nazionale della Coag, denuncia come gli acquirenti all’ingrosso di melone e anguria in Andalusia non stanno rispettando l’ultimo emendamento alla legge della catena agroalimentare uscito a dicembre, che afferma che non si può pagare il produttore sotto il valore dei costi: “Si compra a 15 centesimi, 10 e anche 5 in alcuni casi“, denuncia Andrés Góngora, che ricorda: “Un prezzo normale da pagare al produttore sarebbe di 40 centesimi al kg, cifre accessibili per gli acquirenti”.

                      Per questo motivo, Coag Almeria ha chiesto all’agenzia di informazione e controllo agroalimentare (Aica) del ministero dell’Agricoltura spagnolo di condurre un’indagine per chiarire i fatti e far rispettare la legge. Nel frattempo Coexphal ha deciso di far ritirare simbolicamente meloni e angurie per denunciare la situazione. “Da due mesi i prezzi della maggior parte dei prodotti sono scesi e da allora non sono migliorati – riferisce l’associazione, che accusa inoltre i responsabili – di non risolvere i problemi di marketing e di mettere il produttore spagnolo in uno svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi produttori come il Marocco, noto per i suoi prezzi molto bassi cui la Spagna non può competere e che si ritrova quindi con prezzi bassi pagati al produttore e prezzi alti sul mercato”.

                      Esiste una soluzione? Coag Almeria propone un accordo con la distribuzione per promuovere le angurie e i meloni spagnoli sugli scaffali: “Visto che al produttore vengono pagati prezzi così bassi – sottolinea l’associazione – chiediamo che anche i prezzi al dettaglio vengano abbassati, in modo tale da favorire i consumi e sbloccare il surplus che si trova nel canale commerciale […]. Se il consumatore si trovasse un prezzo interessante per le angurie e meloni prodotti in Spagna, probabilmente ne acquisterebbe di più in volume”.

                      L’importante però è risolvere presto questa situazione, proseguono le associazioni, e adottare misure rapide perché i raccolti stanno per iniziare anche in altre regioni e la campagna di angurie e meloni ad Almeria rischia di essere in serio pericolo. In tutto ciò bisogna tener conto anche delle necessarie pianificazioni di queste colture, nonostante ad oggi sia molto difficile prevedere quali saranno i consumi.

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