di Eugenio Felice
Ciliegie pugliesi in croce. Spesso negli ultimi anni si è puntato il dito contro la grande distribuzione organizzata (GDO), i supermercati e ipermercati per usare termini di facile comprensione ai non addetti ai lavori. I giganti che strangolano i piccoli e indifesi agricoltori. L’ultimo caso balzato agli onori della cronaca è quello delle ciliegie pugliesi. Quotidiani nazionali come Corriere della Sera e trasmissioni televisive come Fuori dal coro di Rete 4 hanno dedicato ampio spazio alla classica storia che ci riporta alla mente le zucchine protagoniste del salotto di Bruno Vespa su Rai Uno in seconda serata. I poveri agricoltori pugliesi pagati 1 euro al kg dai mediatori, per ciliegie in cassetta appena raccolte, con i frutti venduti a Milano a 16 euro al kg. Ma cos’è? Una magia? Alcuni si sono rifiutati e, come a Casamassima, in provincia di Bari, hanno versato le cassette per strada come segno di protesta. Sui muri sono comparsi anche dei manifesti funebri per la pregiata varietà Ferrovia. C’è chi incita a una protesta analoga a quella di qualche anno fa dei pastori sardi.
In questa sede ci limitiamo a due considerazioni. La prima: la cassetta che viene raccolta dal produttore pugliese, prima di finire sui banchi di un supermercato o ipermercato, deve passare per una centrale ortofrutticola, la quale con calibratrici ad alta tecnologia farà una selezione dei frutti in base a molteplici parametri (dimensione, colore, forma, difetti, etc.). Ci sarà la prima e la seconda, ci saranno anche gli scarti. La varietà Bigarreau non è la varietà Giorgia e non è nemmeno la varietà Ferrovia, per nominare alcune delle principali varietà pugliesi. In più va considerato il costo del trasporto delle ciliegie, 900 km da Bari a Milano e 800 km da Bari a Verona, sono almeno 50 euro a pedana. Ancora, il confezionamento, solitamente cestini di plastica da 500 grammi, ma ci sono anche da 300 grammi, da 700 grammi e da 1 kg. E sapete di quanto sono aumentati i prezzi dei polimeri nell’ultimo anno? Solo da novembre 2020 a marzo 2021 sono raddoppiati. Poi ovviamente ci sono i costi di distribuzione (piattaforme / ce.di. –> rete di negozi).
Il fatto è che, alla faccia delle gelate e del maltempo che hanno flagellato diverse parti d’Italia in primavera, di ciliegie pugliesi ce ne sono parecchie. Al problema dell’offerta elevata si aggiunge il calibro medio più piccolo rispetto a quanto richiesto dal mercato. Ci sono tante ciliegie pugliesi calibro 22+ quando il mercato, grande distribuzione ma anche distribuzione tradizionale, chiedono almeno il 24+. Ma poi – e arriviamo alla seconda considerazione – questa cosa dei 16 euro al kg a Milano non sta in piedi. Può succedere in una boutique in centro città che vende il “filetto”, ma se tante colpe si possono dare alla GDO, non c’è quella di esagerare con i prezzi. Anzi, normalmente esagera al ribasso. Siamo quindi andati in sette insegne presenti a Verona per capire il reale prezzo di vendita delle ciliegie pugliesi. Il 3 giugno siamo andati in tre insegne nazionali – Conad, Esselunga, PAM – in due insegne regionali – Famila / Maxi Di e Migross – e in due insegne discount – Eurospin e Lidl. Cosa abbiamo scoperto? Il prezzo medio delle ciliegie pugliesi – Ferrovia, Giorgia e Bigarreau – era di 5,80 euro / kg.
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