Nel dettaglio, l’occupazione tra 2008 e 2013 è negativa: “Se coloro che hanno un impiego sono diminuiti del 6 per cento, quelli con meno di 24 anni registrano un calo più che doppio, pari a -15 per cento”. Dato a cui si aggiunge il singolare tasso di senilizzazione (si legga bene) di cui soffre il nostro Paese rispetto al resto d’Europa. “Se in Italia gli imprenditori agricoli con oltre 65 anni di età costituiscono il 37 per cento del totale, contro il 5 per cento di chi invece ha meno di 35 anni, in Francia gli over 65 sono pari al 12 per cento, mentre in Germania sono solo il 5,3 per cento”.
Gli effetti si vedono sul rapporto tra imprenditori under 35 anni e over 65 (il ricambio generazionale): in Italia l’indice è 14 per cento (nel 1990 era il 17,5 per cento), ovvero 14 giovani per 100 anziani; in Spagna è del 18 per cento, del 73 per cento in Francia e addirittura del 134 per cento in Germania (media Ue a 27 del 25 per cento). Altro dato, stavolta tecnologico: la media italiana di chi possiede un computer tra gli agricoltori è limitata al 3,8 per cento, dato che sale al 45,5 per cento nelle realtà condotte da giovani.