di Carlotta Benini
Novembre, tempo di carciofi in Sardegna. Quest’anno la campagna è partita con un certo ritardo a causa dell’eccessivo caldo estivo, con temperature sopra la media anche a settembre e ottobre, ma ora la campagna commerciale dell’ortaggio top di gamma di Agricola Campidanese a marchio L’Orto di Eleonora entra nel vivo. “Le cose attualmente stanno andando per il meglio, anche se la stagione carciofi è ancora tutta da scoprire – esordisce Salvatore Lotta, direttore commerciale della OP di Terralba (OR), primo player ortofrutticolo dell’isola -. Pare che a livello nazionale quest’anno gli ettari siano inferiori rispetto allo scorso anno e con l’attuale scarsità di offerta sul mercato i prezzi che stiamo spuntando sono interessanti”.
Anche per Agricola Campidanese i volumi al momento non sono eccessivi, a causa delle condizioni climatiche non favorevoli dei mesi scorsi. Per quanto riguarda le superfici, si registra quest’anno un calo del 10%, ma il carciofo resta comunque una produzione centrale per la OP: oggi sono 400 gli ettari dedicati a carciofi, tutti in Sardegna, un territorio particolarmente vocato dove eccellenze come lo Spinoso sardo – ma non solo, anche il carciofo Terom, attualmente in raccolta, e il Romanesco, che arriverà sul mercato entro i prossimi 15 giorni, – esprimono il meglio delle loro caratteristiche.
Prosegue anche il progetto di valorizzazione del prodotto premium Cuore di carciofo – Passioni Gourmet, la referenza mondata e privata delle brattee esterne, promosso a scaffale anche dal co-marketing con il territorio sardo, valorizzato nello speciale packaging in cartone, personalizzato sul fondo con le immagini fotografiche delle principali bellezze storiche e paesaggistiche dell’isola.
Un carciofo top di gamma, quello a marchio L’Orto di Eleonora, coltivato nel massimo rispetto della sostenibilità e della sicurezza alimentare: oggi tutta la produzione è infatti senza glifosato, come attesta l’apposita etichetta apposta sulle confezioni.
Parlando di eccellenze tipiche del territorio, è partita anche la campagna de “iLcamone, quello vero”, l’autentico pomodoro Camone made in Italy coltivato in esclusiva da quattro aziende selezionate fra Sardegna e Sicilia, tra cui Agricola Campidanese appunto. “Le prospettive sono buone e i prezzi stanno tenendo – dice Lotta -. Il prodotto ha una qualità superlativa e si conferma in assoluto il migliore sul mercato per shelf life: rimane sempre intensamente colorato, croccante e buono da magiare fino a 20 giorni in punto vendita”. “Il consumatore – continua – lo conosce, lo apprezza e lo va a cercare al supermercato: noi riceviamo molti feedback da parte dei clienti che esprimono il loro apprezzamento per il prodotto e ci chiedono dove possono trovarlo”.
Non solo eccellenze ortofrutticole tipiche della Sardegna, L’Orto di Eleonora è anche solidarietà e vicinanza alle popolazioni del terzo mondo, “decimo mondo” potremmo dire, se guardiamo le foto postate i giorni scorsi sui social da Salvatore Lotta, che è appena rientrato dalla sua periodica missione in Africa, in Burundi. “Sono stato dieci giorni a Bujumbura – ci racconta – dove sosteniamo l’associazione San Filippo Neri e l’attività missionaria di padre Luigino, 86 anni di cui 65 di sacerdozio e 50 in Africa, in queste terre dimenticate da tutti, dove si vive ai limiti dell’immaginabile, per gli standard occidentali. Qui il reddito pro capite è di circa 60 centesimi al giorno”.
Agricola Campidanese si è impegnata inizialmente come azienda nel sostegno dei bambini orfani, poi dal 2014 ha iniziato a costruire a Bujumbura un’azienda agricola. “Inizialmente l’attività riguardava solo la coltivazione di cereali, fagioli e riso – spiega Lotta -. Poi dal 2018 abbiamo ampliato e costruito una stalla, con vacche e capre. Ora il progetto si sta allargando, implementeremo presto la stalla con l’acquisto di altro bestiame e stiamo portando a termine la realizzazione di un caseificio, in modo da destinare parte del latte fresco agli orfani e parte alla trasformazione; inoltre con il siero del latte alleveremo anche dei maiali. L’obiettivo è dare sostentamento e una fonte di reddito alle popolazioni del posto”.
“Vedere tanta povertà in luoghi dove invece, con conoscenza e sapere, oltre che mezzi naturalmente, si potrebbe avere tanto, lascia il segno – conclude il direttore commerciale di Agricola Campidanese -. Noi cerchiamo di portare la nostra esperienza e il nostro supporto sul campo, nella convinzione che laddove e finché si può si debba dare un contributo”. A questo proposito L’Orto di Eleonora ha organizzato per il 2 dicembre nella palestra comunale di San Nicolò d’Arcidano (OR) l’annuale cena solidale per i bambini del Burundi: un evento alla sua tredicesima edizione, che in questi anni ha contribuito alla nascita dell’azienda agricola, delle stalle e di un centro di formazione artigianale, oltre a sostenere con aiuti i piccoli orfani.
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