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                      A Roma il World Banana Forum: focus sulle sfide ambientali, economiche e sociali

                      Il 12 e 13 marzo a Roma si tiene la quarta conferenza globale del World Banana Forum (WBF), una due giorni insieme agli stakeholder per parlare di produzione e commercio sostenibile di questo frutto, il quinto prodotto agricolo più venduto nel mondo. Quella della banana è un’industria fortemente minacciata dai cambiamenti climatici e dalla diffusione di malattie come il fungo TR4, su cui pesano anche i forti rincari dei carburanti e dei trasporti: il prezzo di importazione nel mercato dell’Ue non è mai stato così alto come nel 2022, sottolinea la Fao

                      Dalla Redazione

                      World Banana Forum

                      È in corso oggi e domani a Roma, nella sede della Fao, la quarta conferenza globale del  World Banana Forum (WBF), una rete multi-stakeholder – coordinata dalla Divisione mercati e commercio (EST) della Fao – che riunisce rivenditori, importatori, produttori, esportatori, associazioni di consumatori, governi, istituti di ricerca, sindacati e organizzazioni della società civile, insieme per parlare di produzione e commercio sostenibile di questo frutto, il più popolare del mondo e il quinto prodotto agricolo più venduto nei mercati globali.

                      Durante la due giorni romana i riflettori sono puntati sui vari temi legati alla sostenibilità dell’industria delle banane, tra cui impatti ambientali, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, sistemi di produzione sostenibili, distribuzione del valore nella catena di approvvigionamento, salari dignitosi, responsabilità condivisa, due diligence, diritti dei lavoratori e parità di genere. Inoltre, la conferenza fornirà aggiornamenti sugli ultimi sviluppi della WBF ed eleggerà i nuovi membri del comitato direttivo.

                      Un frutto minacciato dal clima e dai parassiti

                      Prodotte in più di 135 Paesi, le banane – insieme ai platani – oggi rappresentano una coltura fondamentale per la sicurezza alimentare di 400 milioni di persone, nonché una fonte di reddito essenziale in molti Paesi in via di sviluppo. Pur essendo un alimento base dell’alimentazione per milioni di persone, questo frutto tropicale oggi deve affrontare tutte le sfide globali ambientali, economiche e sociali legate al cambiamento climatico. Alla siccità soprattutto. Se prima i produttori potevano godere di una stagione delle piogge che durava 5 o 6 mesi, negli ultimi anni è diminuita della metà e la prima conseguenza è la diffusione di parassiti. In particolare un fungo, il Tropical Race 4 (TR4), come ricorda Repubblica.

                      Un frutto minacciato dal clima, dai parassiti e anche da una distribuzione economica attualmente squilibrata. Secondo uno studio pubblicato nel 2022 e condotto dal Department of Biosciences and Global Systems Institute dell’università di Exter, “il commercio di esportazione di banane che rifornisce il Nord America, l’Europa e altre nazioni ricche ha una storia piena di sfruttamento e conflitti. Il prezzo delle banane a buon mercato è stato causa di degrado ambientale, violenza e povertà. Solo di recente sono stati compiuti sforzi per affrontare gli squilibri di potere in questo commercio”.

                      Lievitano i prezzi delle banane

                      I produttori dell’America Latina e dell’Asia – che rappresentano oltre il 95% del commercio globale di banane – sono stati in questi ultimi anni duramente colpiti dai cambiamenti climatici, dalla siccità agli uragani. Poi è arrivata la pandemia da Covid, che dal 2019 in poi ha visto un crollo delle esportazioni da parte di questi Paesi. Infine con la congiuntura economica negativa a livello globale, i prezzi del carburante su tutti i mercati mondiali hanno subito forti rincari e i costi di trasporto delle banane sono lievitati.

                      Il prezzo di importazione nel mercato dell’Ue non è mai stato così alto come nel 2022, sottolinea Repubblica, riportando un dato comunicato dalla Fao. E poi le ultime vicissitudini nel Mar Rosso, con la Crisi di Suez che ha dato un ennesimo colpo al settore. Ricorda ancora la Fao: “L’aumento dei prezzi del carburante e le tensioni geopolitiche hanno creato costi di trasporto più elevati, con spese di assicurazione del trasporto marittimo in aumento a causa delle tensioni nel Mar Nero e nel Mar Rosso e della grave siccità che ha colpito il Canale di Panama”.

                      I prezzi delle banane, dunque, potrebbero ancora salire.

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