di Carlotta Benini
Sessanta ettari di serre e 1.500 ettari in rotazione nelle aree più vocate della Sardegna, dove vengono coltivati frutta e ortaggi esclusivi e tipici, con un’attenzione costante verso qualità e innovazione. Un impegno, questo, che ha fatto registrare all’azienda una crescita a doppia cifra negli ultimi anni, arrivando a chiudere il 2016 con un fatturato di 20 milioni di euro. Stiamo parlando di Agricola Campidanese, prima realtà ortofrutticola della Sardegna nata a Terralba che attualmente riunisce una trentina di soci strutturati in una Organizzazione di Produttori.
Le carote e le fragole nel terralbese, le angurie e i meloni nella zona di San Nicolò d’Arcidano, i carciofi a Giba, Masainas, Santa Maria Coghinas e Cabras, i pomodori nelle serre di Terralba, Pula, Decimomannu e Assemini, gli ortaggi sempre nelle fertili campagne di Terralba, Uras e Arcidano: Agricola Campidanese è fra i leader nazionali nella produzione, lavorazione e commercializzazione di questi ortofrutticoli. Il paniere a marchio L’Orto di Eleonora comprende anche varietà esclusive e autoctone come il pomodoro Camone, coltivato esclusivamente in alcune zone del Campidano e caratterizzato dalla sua particolare colorazione rosso-arancio, il melone verde Majores, la baby anguria Gavina, dolcissima e senza semi, o ancora il carciofo Spinoso Sardo.
Agricola Campidanese sarà a Berlino a FruitLogistica insieme a Robinson Fresh, realtà leader nel trade ortofrutticolo mondiale, che ha scelto Agricola Campidanese come partner esclusivo per la commercializzazione di anguria e melone in Europa. “È un partner molto importante per noi. – esordisce Salvatore Lotta, direttore commerciale dell’azienda – Forte in America, dove fattura ben 4 miliardi di dollari, Robinson è il nostro referente per il Nord Europa e ci ha permesso di entrare in catene di riferimento come Aldi, Costco, Albert Heijn, Ahold Delhaize.
Il mercato estero dunque va a gonfie vele?
Stiamo lavorando molto bene e abbiamo già importanti aumenti di programma in previsione per il prossimo anno.
A Berlino portate particolari novità?
Presenteremo Eleonora, l’anguria Sugar Baby senza semi 100% sarda, a filiera controllata, coltivata nella nostra pianura del Campidano. Di medie dimensioni (dai 4 agli 8 chili), dopo il test di successo nel mercato italiano, dalla prossima campagna la venderemo anche ai buyer esteri. Insieme al melone di tipologia Galia, anche questo una novità per l’estero. Ma la novità principale riguarda le linee di prodotto.
Ovvero?
Annunceremo ufficialmente a Berlino il lancio de L’Orto di Eleonora Bio. Forti della grande richiesta di prodotto biologico da parte dei clienti stranieri, abbiamo investito in questa direzione ed entro fine gennaio l’azienda riceverà la certificazione per produrre a regime biologico. Partiremo da giugno con angurie, meloni, pomodori, melanzane, carciofi, carote, verdure e cereali, sia per il mercato interno che per l’estero.
Acceleratore sulla crescita, dunque.
Il 2016 è stato un anno particolarmente fortunato, abbiamo raggiunto un fatturato di 20 milioni di euro. E il trend si prospetta molto positivo anche in questo inizio d’anno. Abbiamo molte richieste da parte dei produttori locali di entrare nella nostra O.P. e stiamo crescendo nella grande distribuzione.
Novità degli ultimi mesi, l’ingresso in Coop: che sviluppi ci sono?
Il nostro rapporto sta crescendo e si sta consolidando. Coop è una catena molto esigente e la filosofia del gruppo si sposa parecchio con quella della nostra azienda, improntata sulla massima qualità.
Oltre a Coop in quali insegne siete presenti?
In Conad, in Dimar, in Eurospin dove abbiamo un importante lavoro e in altre insegne di riferimento. Proprio negli ultimi giorni abbiamo stretto nuovi accordi con il gruppo Iperal in Lombardia e con Dimar in Piemonte.
Come sta andando la campagna fragole, partita a fine anno?
Siamo molto soddisfatti per la qualità del prodotto e anche per la resa, decisamente superiore a quella della scorsa annata. Fragolosa ha conquistato i consumatori, è una fragola (varietà Sabrina nella quasi totalità) molto buona, e stiamo spuntando prezzi ottimi. Stiamo anche lavorando per rinnovare il packaging, compresa una nuova vaschetta che sorprenderà i consumatori a San Valentino. Un regalo per gli innamorati, più salutare di una confezione di cioccolatini”.
E i carciofi?
Il carciofo è il fiore all’occhiello delle nostre produzioni invernali, le varietà che abbiamo in produzione sono lo Spinoso Sardo e le tipologie senza spine Romanesco, Thema, Terom e Opera. Il prodotto viene venduto sfuso, a mazzi oppure confezionato come ‘Cuore di carciofo’. Con le gelate delle ultime settimane abbiamo registrato un aumento dei prezzi fino al 150%, a seconda delle diverse tipologie.
Avete subito danni importanti per il gelo?
Purtroppo sì, anche se in maniera forse inferiore rispetto ad altre regioni. E con il perdurare delle basse temperature le perdite continuano: il carciofo e gli ortaggi sono stati colpiti all’80%, stimiamo, specie nel Campidano di Oristano e di Cagliari, mentre in altre zone i danni sono più lievi. Anche il prodotto in serra risente un po’ del freddo e presenta un ritardo sul ciclo di maturazione, ma senza grossi danni. Mi risente leggere sulla stampa di ‘speculazione sui prezzi’: non c’è alcuna speculazione, si tratta di sopravvivere a un momento drammatico per molte aziende.
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