Dalla Redazione
Il Parlamento europeo ha approvato la sua posizione formale sul dossier relativo alle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea, o NGTs-New Genomic Techniques in inglese), dando il via libera alla genetica green. Il voto positivo di fatto blinda il testo in vista della trattativa con il Consiglio Agricoltura dell’Ue, “che auspichiamo possa trovare presto un accordo positivo”, esordisce Coldiretti, esprimendo soddisfazione per la decisione dell’Europarlamento, che va nella direzione di dare un aiuto concreto gli agricoltori di fronte alle nuove sfide di sostenibilità, ambientale ed economica.
“Un passo avanti che permetterà di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale, minor utilizzo di input chimici, ma anche resilienza e adattamento dei cambiamenti climatici – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, nel rispetto della biodiversità e della distintività dell’agricoltura italiana ed europea”. Il tutto attraverso il sostegno che potrà essere assicurato dalla ricerca pubblica con l’abbandono della logica del brevetto delle multinazionali delle sementi.
“Le nuove tecnologie di miglioramento genetico non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm – sottolinea la Coldiretti – poiché non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare”.
Soddisfazione anche da parte di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui il voto positivo dell’Europarlamento sul dossier Tea “è la conferma della giusta direzione intrapresa per agevolare la transizione green dell’agricoltura europea che, per ridurre gli input chimici, ha bisogno di alternative valide e, quindi, di piante più resistenti ai cambiamenti climatici”. Più resistenti agli attacchi di insetti alieni e di patogeni, ma anche alla siccità.
Soddisfazione da parte di Cia anche sul voto positivo in Parlamento Europeo per la semplificazione della Pac, la proposta legislativa che ha per obiettivo la riduzione degli oneri burocratici e amministrativi per le aziende agricole. Con l’ok del Parlamento Ue, ora gli Stati membri potranno procedere ad introdurre elementi di flessibilità nei Piani strategici nazionali per un migliore funzionamento della Pac 2023-2027, garantendo nel contempo il rispetto degli impegni di sostenibilità ambientale da parte degli agricoltori.
Come precisa Cia, non ci sarà più l’obbligo di mantenere a riposo le superfici agricole – la scelta di mantenere incolte le superfici diventa volontaria – e si andrà verso il ritorno alla pratica della diversificazione colturale, in luogo della rotazione obbligatoria. Un altro importante cambiamento è la disposizione generale che permette agli Stati membri di concedere deroghe temporanee a specifici requisiti di condizionalità, in caso di condizioni climatiche impreviste che impediscono agli agricoltori di rispettarle.
“La semplificazione della Pac è un primo passo che va ora rafforzato con un alleggerimento ancora più netto dei troppi adempimenti che gravano sulle spalle delle aziende, costrette a spendere un terzo del proprio tempo per stare dietro alle “carte”, afferma la Coldiretti, aggiungendo che è necessario aumentare le risorse a sostegno delle aziende agricole.
“La revisione della Pac è il risultato delle mobilitazioni pacifiche della Coldiretti – precisa l’associazione – che hanno portato migliaia di agricoltori in piazza a Bruxelles, ottenendo anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina. Una misura necessaria per arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli”.
“Le misure di revisione della nuova Pac sono un primo passo, a nostro avviso però inadeguato perché non dà sufficienti risposte alle esigenze degli agricoltori”. A dichiararlo è il presidente di Fedagripesca Confcooperative Carlo Piccinini, che prosegue: “Pur accogliendo favorevolmente le semplificazioni sugli impegni di condizionalità da noi richiesti, siamo delusi dalle scelte oggi approvate dal Parlamento Ue, perché ancora una volta constatiamo una timidezza di fondo nell’affrontare i problemi strutturali dell’agricoltura europea. Continueremo a chiedere una revisione profonda della Pac che punti con maggior forza sulla leva dell’aggregazione, strada maestra per dare maggiore reddito agli agricoltori”.
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