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                      Agrumi, campagna fra luci e ombre: il punto con Agricola Lusia

                      Agricola Lusia, azienda specializzata nell’approvvigionamento, confezionamento e distribuzione di agrumi, con un network di produttori di alto livello sia nell’emisfero sud (Argentina, Sudafrica, Uruguay e Brasile) che in quello nord (Italia, Spagna, Cipro, Egitto, Israele), fa il punto sulla campagna agrumi, caratterizzata in Italia, così come in tutto il bacino mediterraneo, da una flessione dei volumi e da una minore shelf life dei frutti, dovuta alle temperature sopra la media dello scorso autunno

                      Dalla Redazione

                      Agricola Lusia

                      Il comparto agrumi si avvia nelle prossime settimane a una riconfigurazione dell’offerta, con la campagna mediterranea al giro di boa e gli esportatori d’oltreoceano vicini al via. “Traendo le prime considerazioni non ancora a consuntivo – afferma Marcello Porrello, direttore commerciale di Agricola Lusia – si confermano sul tutto il bacino mediterraneo gli iniziali presupposti: flessione dei volumi e minore shelf life, principalmente a causa delle alte temperature dello scorso autunno”.

                      Per quanto riguarda i limoni, in particolare per l’areale di Siracusa le condizioni metereologiche a ottobre e novembre e il perdurare di temperature miti in inverno hanno dapprima portato a forti ritardi sul raccolto, per poi condizionare le performance di mercato a causa della mancanza di grossi calibri. In queste settimane, raggiunti i calibri commerciali e col timore che la colorazione dei frutti venga esasperata, si registra un’ulteriore leggera flessione dei prezzi e la consueta rincorsa al “raccogli e vendi” prima che la primavera e ulteriori alte temperature incalzino.

                      In merito alle arance, si conferma il netto sviluppo commerciale delle aree vocate di Navel in Calabria, Basilicata e Puglia, mentre si registra la pessima stagione delle varietà a polpa rossa degli areali della Piana di Catania. Principalmente a causa delle citate criticità climatiche la stagione è stata particolarmente breve (la maggior parte di produttori chiuderà la commercializzazione di Tarocco già prima di fine marzo). Da sottolineare la carenza di shelf life del prodotto nel corso dell’intera stagione, spiegano da Agricola Lusia, tendenza che è stata esasperata nelle ultime settimane anche a seguito dei forti venti e delle piogge alluvionali di inizio febbraio. Le criticità qualitative e la brevità della finestra commerciale sono state solo parzialmente bilanciate da buoni ritorni in campo sotto il profilo del pricing.

                      A sinistra Marcello Porrello, direttore commerciale di Agricola Lusia, a destra Manuel Dazzo, project manager

                      Per quanto riguarda i soft citrus si registra la deludente stagione di mandarini e clementine del Mezzogiorno. Partita sotto i migliori auspici e con prezzi decisamente sopra le medie, la stagione già nella seconda metà di dicembre ha preso una piega diversa, penalizzata da importanti criticità qualitative, soprattutto nelle aree vocate di Corigliano e Palagiano. Discorso parzialmente diverso per le varietà tardive Tango, che confermano una decisa crescita commerciale in volume, mantenendo ottime condizioni di pricing. Le citate condizioni climatiche, trasversali a tutti gli areali del Mediterraneo, hanno caratterizzato anche le produzioni spagnole, con una campagna decisamente sottotono, in pricing e soprattutto in volume, per le varietà più economiche come Clemenules e Clemenvilla. Discrete performance, infine, per le varietà tardive Nadorcott e Tango, a prescindere dalla provenienza (Spagna, Marocco, Cipro).

                      Infine per i pompelmi la mancanza dei competitor turchi, alla luce dei disastri naturali occorsi, ha favorito pricing soddisfacenti e stock inferiori, come discrete performance per i produttori spagnoli e ciprioti.

                      Destano ora curiosità quelle che saranno le performances degli agrumi d’oltreoceano, dopo due difficili stagioni sul fronte legislativo, logistico ma soprattutto del pricing (con ritorni per i produttori ben inferiori al punto di pareggio).

                      Agricola LusiaFruit Logistica, principale fiera di settore europea tenutasi a Berlino a inizio febbraio, è stata l’occasione per analizzare le criticità riscontrate la scorsa stagione e valutare le opportunità della finestra estiva 2023 – commenta Manuel Dazzo, project manager di Agricola Lusia -. La presentazione del progetto I Succosi, le uniche arance a succosità garantita da un brevetto sviluppato con L’Università Ca Foscari di Venezia, ha riscontrato un ottimo interesse da parte di player internazionali interessati al valore aggiunto offerto dal prodotto, a dimostrazione di una sempre più crescente richiesta prodotti premium, connotati da una costante qualità”.

                      “Sul fronte sudafricano – riprende Porrello – persisteranno anche per la stagione 2023 alcune delle criticità della scorsa annata. Tra le maggiori sfide: l’aumento dei prezzi dei fattori di produzione agricoli e dei costi di trasporto, l’introduzione del nuovi regolamenti UE contro la FCM, il continuo decadimento delle infrastrutture pubbliche e una fornitura irregolare di elettricità”.

                      Dalle stime redatte dal Citrus Marketing Forum Sudafricano per la stagione 2023 si prospetta un aumento di 2,6 milioni di cartoni di limoni (37.3 milioni di cartoni da 15 chili). Le recenti forti piogge nell’area settentrionale del paese e la grandine nell’Eastern Cape potrebbero potenzialmente ridurre i volumi complessivi esportati. Per le arance Navel si stima una diminuzione di 2,5 milioni di cartoni: pesano in questo caso la decisione di vari grower di non esportare, la mancanza di acqua e la difficoltà irrigua e infine le recenti grandinate del western cape. Leggeri incrementi in volume sono attesi con riguardo al Valencia (da 53,8 milioni di cartoni a 54,5), questo grazie alle buone condizioni meteo delle aree più vocate. Ulteriore compressione dei volumi è attesa infine sui pompelmi (-2,1 milioni di cartoni rispetto al 2022) a causa di decisi decrementi all’esportazione di class 2 e frutta destinata alla trasformazione.

                      A completare il quadro di incertezza sugli agrumi d’oltreoceano il prevedibile ulteriore decremento delle esportazioni dell’Argentina, un tempo principale player agrumicolo estivo, che a causa dei recenti mutamenti legislativi in tema di mancha negra, vede per il 2023 un’ulteriore contrazione degli appezzamenti iscritti per l’esportazione in UE, apparentemente il 50% in meno rispetto alla precedente stagione.

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