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                      Al TG1 si parla di caporalato. OP Rosaria: “Mai coinvolti nello sfruttamento”

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                      Laura Chimenti frl TG1 annuncia il servizio sul caporalato

                      Il TG1 delle ore 20:00 di giovedì 18 marzo 2021 ha trasmesso un servizio sul caporalato nella Piana di Catania, in Sicilia, nel corso del quale sono andate in onda immagini di repertorio di terreni agricoli agrumetati ed operai addetti alla raccolta delle arance in cui si vedono cassette intestate a OP Rosaria. L’Organizzazione di Produttori con sede a Belpasso non è mai stata coinvolta in vicende di illecito sfruttamento della manodopera e, pertanto, ritiene di avere subìto un ingente danno d’immagine. Riportiamo di seguito il comunicato ufficiale di OP Rosaria sulla vicenda a firma del suo presidente Aurelio Pannitteri e la breve nota della RAI che si scusa per l’inconveniente

                      Dalla Redazione (aggiornato il 23 marzo 2021)

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                      Laura Chimenti del TG1 annuncia il servizio sul caporalato

                      In data 18 marzo 2021 il TG1 delle ore 20:00 mandava in onda un servizio realizzato dalla giornalista Eleonora Mastromarino avente ad oggetto il “capolarato”, ossia lo sfruttamento dei braccianti nella Piana di Catania, in Sicilia, braccianti che, secondo quanto detto nel servizio giornalistico, non riceverebbero mai lo stipendio “scritto nella busta paga”.

                      Il servizio di Rai 1 sottolineava la crudeltà dello sfruttamento, che veniva racchiuso, dalla giornalista, nelle parole: “la necessità di avere un lavoro che diventa strumento di ricatto per migliaia di braccianti nella Piana di Catania, sulla carta pagati come prevede il contratto nazionale in realtà la busta paga non corrisponde al bonifico che fa l’azienda”.

                      Poiché durante il servizio venivano mandate in onda immagini ritraenti terreni agricoli agrumetati ed operai addetti alla raccolta delle arance in cui si vedono cassette intestate alla “OP Rosaria” Soc. Consortile a r.l., la giornalista ha ingenerato l’idea che la “OP Rosaria” fosse coinvolta nell’illecito sfruttamento dei lavoratori agricoli nella Piana di Catania.

                      In realtà quelle trasmesse dal TG1 sono immagini di repertorio che risalgono a riprese fatte dalla RAI nei terreni agrumetati di OP Rosaria oltre un anno fa, nei primi giorni di febbraio del 2020, e nulla hanno a che fare con i contenuti dell’intervista fatta dalla giornalista Eleonora Mastromarino nel corso del servizio andato in onda il 18 marzo 2021.

                      L’avere associato il nome della società “OP Rosaria“, titolare del marchio “Rosaria” , con l’illecito reato di sfruttamento della manodopera dei braccianti agricoli ha creato un ingente danno all’immagine della società stessa, che MAI è stata coinvolta in vicende di illecito sfruttamento della manodopera, e per tale ragione è stato dato mandato ai legali di agire in giudizio nei confronti della giornalista Eleonora Mastromarino e del direttore del TG1.

                      Aurelio Pannitteri

                      Presidente OP Rosaria

                      Alcuni giorni dopo la messa in onda del servizio, la RAI ha inviato un messaggio a OP Rosaria per precisare “che nel montaggio del servizio sono state erroneamente utilizzate immagini di repertorio registrate in tempi precedenti”. “Il servizio – precisa la nota RAI – non intendeva fare riferimento alla società Pannitteri e al prodotto Arancia Rosaria. Ci scusiamo per l’inconveniente e rimaniamo a disposizione per approfondimenti”.

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