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                      Al via il trimestre anti-inflazione: sconti fino al 10% ma manca l’ortofrutta (per ora)

                      È stato firmato a Palazzo Chigi l’accordo sul trimestre anti-inflazione che porterà dal 1 ottobre al 31 dicembre, su iniziativa del Governo e di concerto con la grande distribuzione e con il mondo dell’industria, degli sconti dal  2-3% fino al 10% su un paniere di prodotti di prima necessità, ma non solo. Grande assente l’ortofrutta che per ora non rientra nel paniere a causa della crisi del settore agricolo provocata anche dalla crisi climatica. Può essere però che durante il corso del trimestre potranno esserci delle promozioni periodiche e su scala locale relative anche all’ortofrutta

                      Dalla Redazione

                      Trimestre anti-inflazione

                      Il patto anti-inflazione è stato firmato giovedì 28 settembre a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni, i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, e dai rappresentanti del mondo produttivo, della trasformazione e della distribuzione. Trentadue associazioni del “Sistema Italia” faranno fronte comune per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie con l’obiettivo di ridurre il tasso di inflazione che oggi grava sul carrello della spesa.

                      Nello specifico, il patto prevede che dal 1 ottobre al 31 dicembre il carrello della spesa avrà un piccolo alleggerimento, con sconti dal 2-3% fino al 10% su un paniere di prodotti di prima necessità, ma non solo. Lo sconto infatti sarà applicato su pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali, saponi, detergenti, pannolini, farmaci di largo consumo. Al momento, a causa della crisi del settore agricolo (provocata anche dalla crisi climatica) frutta e verdura non rientrano tra gli alimenti a prezzi calmierati. Forse le promozioni di questi prodotti saranno periodiche e su scala locale.

                      Chi ne beneficia?

                      A beneficiare dell’iniziativa e delle promozioni sono tutti i cittadini, indipendentemente dall’ISEE, dall’età e dalla fruizione di altre misure di inclusione sociale o di sostegno alla povertà. Un’operazione che potrebbe aiutare le famiglie a risparmiare tra i 100 e i 150 euro. A causa dei recenti aumenti dei prezzi, infatti, oggi le famiglie sborsano in media 400 euro in più per fare la spesa – sottolinea Il Sole 24 Ore – rispetto agli anni passati.

                      Chi aderisce?

                      Al trimestre anti-inflazione hanno aderito in totale 32 associazioni. Tra le insegne aderenti compaiono ad esempio Despar, Esselunga, Conad, Coop, Carrefour, Pam, Tigre, Famila, Decò e NaturaSì, tra i discount Lidl e Penny, mentre per ora sembrano assenti MD, Aldi ed Eurospin. Sul portale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è comunque presente l’elenco dei negozi aderenti (non solo insegne della GDO ma anche farmacie e negozi di giocattoli, per esempio) che proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di prima necessità, alimentari e non, per l’infanzia e di largo consumo – che saranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive – con l’impegno a contenere e non aumentarne i prezzi nel periodo di riferimento. I prodotti a prezzo calmierato saranno facilmente riconoscibili ai consumatori grazie all’esposizione, negli esercizi commerciali e sugli scaffali, del logo del “Trimestre Anti-inflazione”.

                      “Questa iniziativa porterà risultati se le filiere riusciranno a sostenere l’organizzazione, perché non tutte hanno la stessa forza contrattuale”, afferma il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Le associazioni che hanno preso parte al Patto chiedono però un aiuto a monte da parte dell’industria affinché tutto l’impegno economico non gravi solo sulle spalle della distribuzione.

                      Per la premier Meloni si tratta di un “Bel messaggio che diamo alla nazione sulla capacità che ha l’Italia nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, questo che diamo oggi è un messaggio estremamente prezioso – e rimarca come – questa nazione è ancora in grado di tenersi per mano”.

                      A margine dell’incontro a Palazzo Chigi, il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli ha dichiarato: “Per le aziende della distribuzione si può oramai parlare di ‘biennio anti-inflazione’: l’impegno del prossimo trimestre, durante il quale le nostre imprese potenzieranno l’offerta di risparmio per milioni di italiani, si aggiunge infatti a tutto lo sforzo messo in campo negli ultimi diciotto mesi per rallentare l’aumento dei prezzi al consumo, frenando la spinta della crescita dei costi energetici, delle materie prime e dei prezzi di listino dei prodotti industriali. Questo perché l’essenza stessa del nostro settore mette al centro la difesa del potere di acquisto delle famiglie. Allo stesso tempo, non è mai mancata la disponibilità a partecipare con convinzione a ulteriori iniziative; penso alle risorse destinate alla carta “Dedicata a te” per dare sostegno alle famiglie a più basso reddito, così come oggi il trimestre anti-inflazione che dimostra, ancora una volta, il senso di responsabilità delle nostre imprese. Siamo di fronte a una prospettiva dei consumi che, in particolare in campo alimentare, è estremamente preoccupante e richiede interventi concreti. Auspichiamo che sia costituito quanto prima il tavolo permanente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, così come previsto nel protocollo siglato oggi. È necessario un confronto fattivo sui problemi specifici del settore distributivo, per consentire alle nostre imprese di poter affrontare in modo più efficiente le sfide quotidiane di un mercato in continua evoluzione e, quindi, di poter garantire anche in futuro un’offerta di qualità e convenienza negli acquisti di tutti i giorni”.

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