di Maddalena De Franchis
“Siete l’orgoglio di questa nazione”: così si è rivolto, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ai tantissimi operatori del settore ortofrutticolo che affollavano, questa mattina, la Hall Sud del Rimini Expo Centre, in attesa dell’inaugurazione di Macfrut 2024. La 41esima edizione della kermesse della filiera dell’ortofrutta, a cura di Cesena Fiera, è iniziata oggi e proseguirà fino a venerdì 10 maggio, con un programma serrato di eventi incentrati sui temi cruciali per l’ortofrutta. Un settore, quest’ultimo, che vale ben 50 miliardi di euro sull’intera filiera, 16 dei quali nella fase agricola.
Sui numeri, ma anche sull’importanza del ruolo giocato dagli imprenditori agricoli e, in più in generale, da tutti gli operatori della filiera nella realizzazione di un’eccellenza che non teme rivali nel mondo si è focalizzato il ministro Lollobrigida nel suo breve intervento. “Sono impaziente di andare fra gli stand – ha dichiarato – non solo perché sono curioso, ma anche perché desidero parlare con gli imprenditori, ascoltare quello che vogliono dirmi, farmi raccontare in che modo risolvono i problemi e affrontano le sfide quotidiane. Da loro ho sempre qualcosa da imparare”.
Di “sfida sull’ortofrutta di qualità e sull’innovazione” hanno parlato anche gli altri rappresentanti delle istituzioni presenti al taglio del nastro: fra questi, l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia (la Puglia quest’anno è regione partner di Macfrut) e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Se l’assessore pugliese ha voluto ribadire, in particolare, che “l’unione fa la forza” ed è necessario presentarsi uniti sui mercati internazionali; il presidente Bonaccini, reduce dall’inaugurazione di Cibus – l’altra grande fiera emiliano-romagnola dell’agroalimentare, aperta ieri a Parma – ha sottolineato come cibo di qualità e accoglienza turistica vadano ormai di pari passo, tanto che l’Emilia-Romagna ha sfondato, a fine 2023, il tetto dei 60 milioni di presenze turistiche. “Un risultato ottenuto anche grazie alle eccellenze prodotte nella Food valley – ha spiegato -: basti pensare che i primi quattro prodotti italiani Igp e Dop più esportati al mondo si chiamano Parmigiano reggiano, Grana padano, Aceto balsamico di Modena, Prosciutto di Parma. L’Emilia-Romagna è il cuore dell’agroalimentare italiano”. A questo punto, Bonaccini si è rivolto direttamente al ministro, ricordando l’alluvione di un anno fa: “Noi emiliano-romagnoli siamo un popolo abituato a rimboccarci le maniche senza lamentarci, l’abbiamo fatto sia dopo il terremoto in Emilia che dopo l’alluvione in Romagna – ha detto fra gli applausi –. Occorre, però, che il governo dia attuazione a quanto più volte assicurato: il 100% del rimborso ai danni causati dall’alluvione”.
Al taglio del nastro era presente anche il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, il quale ha messo in evidenza la rilevanza internazionale dell’edizione 2024: “oltre il 40% degli espositori proviene dai quattro continenti, a partire dall’Africa, in fiera con 400 espositori da 24 Paesi, con tante prime volte, come nel caso di Ruanda, Repubblica democratica del Congo, Marocco, Namibia e Togo”. A questo proposito, il ministro Lollobrigida ha ricordato come il governo si sia impegnato, attraverso il cosiddetto “piano Mattei”, a fornire tecnologia e formazione ai Paesi africani, “con l’obiettivo di garantire sicurezza e autosufficienza alimentare – ha concluso -, ma soprattutto cibo buono per tutti”.
Copyright: Fruitbook Magazine