Di Valentina Bonazza
Ritornare alle origini: con questa idea Angelica e Francesco hanno deciso di ritornare in Basilicata per coltivare aglio bianco ed erbe aromatiche come origano, alloro, salvia e rosmarino dai sapori autentici, ed eleganti. L’idea nasce mentre erano ancora studenti universitari a Reggio Emilia: marketing per Angelica e tecnologie agrarie per Francesco. “Abbiamo deciso di assecondare l’idea che avevamo da tempo di tornare alle origini e dare vita ad un progetto che avesse lo scopo di unire agricoltura e comunicazione e che, quindi, grazie alle nostre diverse competenze, di offrire prodotti che raccontano una storia – ci spiega Angelica -. È per questo che li definiamo sinceri, perché quelli che offriamo ai clienti non sono soltanto prodotti, ma il risultato di una scelta di vita”.
Così, nel 2016, nasce Aroma Terrae: “Ora coltiviamo in Basilicata, in un’area appenninica in provincia di Potenza. I nostri terreni si trovano ad un’altitudine di 650 metri, elemento al quale dobbiamo caratteristiche del nostro aglio bianco, quali l’aroma intenso e il gusto piccante. Il clima mite e asciutto permette inoltre un’asciugatura lenta e graduale, che garantisce conservabilità e ne preserva le caratteristiche organolettiche. A garanzia delle peculiarità appena esposte, Aroma Terrae si fregia dell’indicazione facoltativa di qualità Prodotto di Montagna. Produciamo circa 300 quintali all’anno, su tre ettari in produzione”.
Determinanti per l’alta qualità dell’aglio che arriva ai consumatori sono anche le scelte agronomiche effettuate in campo: “Siamo estremamente attenti alla cura del suolo e delle sua fertilità – sottolinea Angelica – e il lavoro scrupoloso che avviene in magazzino, dove ogni singola testa viene calibrata elettronicamente e sottoposta fino a tre volte a controllo visivo prima del confezionamento”.
Infatti, è proprio grazie all’inverno rigido della Basilicata che l’aglio riceve il giusto apporto di freddo, necessario per sviluppare le sue uniche proprietà aromatiche, per poi iniziare a bulbificare con l’arrivo della primavera. È in questa fase che vengono effettuate le numerose operazioni di sarchiatura e di controllo delle erbe infestanti, al fine di garantire uno sviluppo sano delle piante e prevenire ristagni d’acqua e attacchi di patogeni. La raccolta inizia alla fine di giugno per protrarsi fino agli inizi di luglio, ed è seguita dalla fase di essiccazione naturale, resa possibile dalle condizioni ottimali del microclima locale, asciutto e ventilato. I bulbi essiccati vengono, infine, puliti e confezionati artigianalmente e il prodotto finito viene poi commercializzato sfuso, in retine o in trecce lavorate sapientemente a mano come da tradizione.
Confezionamento che è parte “integrante” del prodotto, fondamentale per preservare l’aroma e rispettare al contempo l’ambiente: “Il packaging è stato sin dalla nascita di Aroma Terrae un elemento di differenziazione e uno dei fattori più distintivi. Le nostre confezioni hanno un forte impatto visivo, esaltano il contenuto e sono in linea con l’ideale di sostenibilità della nostra azienda; nasciamo, infatti, già plastic-free, scegliendo fin dall’inizio di impiegare solo legno, cartone, fibre naturali. Uno dei nostri formati, in particolare, è confezionato in sacchetti di juta realizzati a mano”.
L’aglio bianco dalle leggere sfumature violacee è noto da tempo per le sue virtù benefiche al cuore e all’intestino, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, tanto da essere definito “oro bianco”. “Il nostro canale maggioritario è costituito dai mercati tradizionali all’ingrosso – spiega Angelica -, anche se commercializziamo piccole quantità in GDO, distributori horeca, piattaforme on-line, principalmente in Italia”.
Con la crisi dovuta al Covid-19, esplosa in concomitanza con la chiusura di campagna dell’aglio, Aroma Terrae ha registrato un’accelerazione nella parte finale della campagna, correlata proprio all’inizio dell’emergenza sanitaria: “Intorno alla metà di marzo scorso, infatti, abbiamo terminato le scorte di aglio di cui disponevamo e oggi siamo in attesa del nuovo raccolto, che avverrà nei primi giorni di luglio“.
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