L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Assocarni sconfitta dall’Ue. L’hamburger è anche vegano

                      Hamburger-vegetale
                      Gli allevatori europei hanno perso la loro battaglia: l’hamburger vegano potrà continuare a chiamarsi hamburger anche se non contiene nemmeno un grammo di carne. Al Parlamento europeo non passa nessuno degli emendamenti, sostenuti da tutte le principali associazioni degli agricoltori italiani ed europei, comprese Assocarni e Coldiretti, che volevano limitare l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale. Di effetto la campagna di advertising di Assocarni che confronta un hamburger tradizionale che vede come solo ingrediente il 100% di carne e un hamburger vegano che racchiude un concentrato di prodotti iper processati, ma omette di dire che l’hamburger di carne è fatto con prodotti di scarto, presenta un’elevata carica batterica per non parlare dell’impatto ambientale devastante e della minaccia per la salute

                      Dalla Redazione

                      Hamburger-vegetale-Assocarni

                      Hamburger vegetale: la campagna Assocarni

                      Nessuno chiamerebbe un hamburger ‘insalata di carne’ allora perché vogliamo chiamare un prodotto che ha, sì, una lunga lista di ingredienti, ma neppure un grammo di carne, hamburger?” Una domanda provocatoria quella di Luigi Scordamaglia, presidente di Assocarni, ma che riassume la posizione del settore zootecnico italiano ed europeo rispetto alla discussione che c’è stata al Parlamento Europeo a metà ottobre sulla possibilità di usare le denominazioni proprie della carne anche per prodotti veg. “Un’appropriazione culturale scorretta e pericolosa nei confronti del consumatore”, prosegue Scordamaglia. “Chiamare ‘bistecca’ o ‘salsiccia’ quello che non lo è, non solo significa usurpare il grande patrimonio di tradizione e know how del settore, ma anche indurre chi acquista a pensare di trovarsi davanti a prodotti equivalenti, anche dal punto di vista nutrizionale, ma così non è”. Per sostenere il concetto, Assocarni, in collaborazione con Uniceb, ha lanciato anche una campagna sulla stampa italiana, mettendo a confronto un hamburger di carne vera con uno vegetale: “Nessuno chiamerebbe il primo insalata di manzo, e allora perché chiamiamo l’altro hamburger vegano”? Secca la conclusione: “Un hamburger vegano non è un hamburger”.

                      Ebbene, gli allevatori europei hanno perso la loro battaglia: l’Impossible Burger o il Beyond Meat potranno continuare a chiamarsi “hamburger”, così come i loro parenti prodotti anche da aziende italiane specializzate nella quarta e quinta gamma, come Burger Vegetali DimmidiSì di La Linea Verde o i Burger’Z di Zerbinati o ancora i Burger con Verdure di Riverfrut, anche se non contengono nemmeno un grammo di carne (e non potrebbero essere altrimenti essendo appunto vegetali / vegani). Al Parlamento Europeo non è passato nessuno degli emendamenti, sostenuti da tutte le principali associazioni degli agricoltori italiani ed europei, compresa Coldiretti, che volevano limitare l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale. Così, si potrà continuare a paragonare alla carne quello che carne non è: per esempio, chiamare “hamburger” una polpetta di soia, o “salsiccia” un prodotto di sintesi. I “veggie burger”, su cui si sono lanciate multinazionali dell’alimentazione come Nestlé e Unilever e della ristorazione come Burger King e McDonald’s sono un business piuttosto promettente: l’anno scorso in Europa le vendite di carne sintetica hanno già sfiorato il miliardo di euro, con 208 milioni di pezzi venduti e una crescita del 38% rispetto a due anni prima.

                      Copyright: Fruitbook Magazine