Di Matteo Sambugaro
Dati alla mano, l’avocado, così come altri frutti tropicali, si è imposto nel mercato europeo con grande successo. L’Italia, come riportato da Il Sole 24 Ore, è il sesto Paese del vecchio continente con i maggiori consumi, mantiche diversi agricoltori del sud si sono lanciati nella produzione di fritta tropicale.
Tra le innovazioni a riguardo, quando si parla di avocado, non può passare inosservata la nuova tecnologia sviluppata dalla società olandese OneThird. Si tratta di uno scanner in grado di misurare la freschezza e la maturazione degli avocado.
Come riportato da Fruitnet, diversi supermercati in tutta Europa hanno iniziato a utilizzare scanner di freschezza basati sull’intelligenza artificiale. Questa tecnologia è in grado di dire agli acquirenti se il frutto è o meno maturo e idoneo prima dell’acquisto.
Decine di apparecchi sono già stati installati nelle filiali di Jumbo nei Paesi Bassi e di Migros in Svizzera, nonché in Spagna. Ma non solo, perché nelle prossime settimane questa tecnologia dovrebbe raggiungere anche alcuni negozi nel Regno Unito e della Germania.
Al momento, gli scanner possono essere utilizzati solo per testare la maturazione degli avocado. Ma presto potrebbero essere programmati per controllare altri prodotti tra cui manghi, meloni e kiwi.
“È reale, sta accadendo”, afferma Marco Snikkers della società olandese OneThird, intervistato da Fruitnet. ”Ad essere onesti, siamo totalmente sopraffatti e sorpresi dai feedback positivi che stiamo ricevendo”.
“I consumatori sembrano apprezzare questa tecnologia“, aggiunge Snikkers che continua: “È qualcosa di nuovo, non presente abitualmente nei punti vendita e che porta inevitabilmente nel entusiasmo. I nostri clienti dicono che stanno aumentando le loro vendite di avocado”.
L’obiettivo, ora, è la programmazione di nuovi scanner in grado di poter controllare altri prodotti come mango, meloni e kiwi.
“In linea di principio, ciò dovrebbe essere possibile, ma richiederà tempo”, suggerisce Snikkers. “Il nostro sistema è basato sull’intelligenza artificiale e per far funzionare l’intelligenza artificiale sono necessari dati. Per quanto riguarda i manghi, disponiamo già di numerosi dati. Quindi penso che saremo in grado di rilasciarlo relativamente presto. Per meloni e kiwi ci vorrà un po’ più di tempo”.
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