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                      A un anno dal lancio, Babaco Market ha salvato 140 tonnellate di frutta e verdura dallo spreco risparmiando 350 tonnellate di CO2 al nostro Pianeta. Gli utenti attivi a Babaco Market sono più di 2.000 e sono oltre 20.000 le consegne gestite nel primo anno. Il servizio è attivo in più di 40 comuni Il trend di crescita di Babaco Market è molto positivo: il delivery cresce mensilmente a una media del +30% in termini di base utenti e del +54% in termini di ordini e fatturato. La crescita costante e la mission sostenibile sono valse a Babaco Market anche l’importante riconoscimento di B Holding e B Heroes per il progetto “StartupPerMilano” come “la migliore opportunità di investimento”

                      Dalla Redazione

                      Babaco

                      A maggio 2020 Babaco Market – il delivery 100% made in Italy di frutta e verdura fuori dall’ordinario che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato – è arrivato in Italia per rispondere a due esigenze dei consumatori sempre più evidenti e che hanno subito una forte accelerazione a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19: la crescita dei servizi di spesa online e l’aumentata consapevolezza dell’importanza di un consumo più sostenibile.

                      Oltre a voler soddisfare gli orizzonti d’attesa dei potenziali acquirenti, Babaco Market nasce con il desiderio di inserirsi in maniera virtuosa nella filiera distributiva di frutta e verdura e con la volontà di contrastare in maniera attiva lo spreco alimentare e l’inquinamento. Una mission ambiziosa che ha portato traguardi importanti in questo primo anno di vita, come racconta Francesco Giberti, ceo e founder di Babaco Market: “Siamo molto soddisfatti da questo primo anno durante il quale abbiamo contribuito a salvare circa 140 tonnellate di frutta e verdura e a evitare che venissero immesse nella nostra atmosfera 350 tonnellate di CO2. Attualmente collaboriamo con 100 produttori sparsi per tutto il territorio nazionale e i prodotti che inseriamo nelle nostre box sono 100% Made in Italy”.

                      Nella lotta allo spreco di frutta e verdura Babaco Market è affiancato anche da Recup, un’associazione di promozione sociale che contrasta lo spreco alimentare attraverso un’azione partecipata e inclusiva nei mercati scoperti della città di Milano. “Collaboriamo con Babaco Market da tempo e riceviamo da loro tutta la frutta e la verdura recuperata dai produttori che resta invenduta. Grazie a questa sinergia – racconta Alberto Piccardo, presidente di Recup – siamo riusciti a salvare e ridistribuire circa 10 tonnellate di ortofrutta. Un importante successo che ci rende molto soddisfatti della collaborazione”.

                      Nato con il duplice obiettivo di costruire una filiera e-commerce virtuosa e sostenere il comparto agricolo italiano – contribuendo a generare valore da una parte del raccolto che a oggi rischia di essere perso perché non soddisfa i requisiti estetici della distribuzione o valorizzando piccole produzioni che fanno fatica a trovare sbocco commerciale sui canali di distribuzione mainstream – Babaco Market ha incontrato il favore dei consumatori che con le loro sottoscrizioni al servizio hanno contribuito a farlo cresce di mese in mese. “A oggi – spiega Francesco Gibertigli utenti attivi al servizio sono più di 2.000 e abbiamo gestito un volume totale di oltre 20.000 consegne. Copriamo oltre 40 comuni tra Milano e hinterland, Monza, Brianza e da questo mese arriviamo anche nella provincia di Varese con Busto Arsizio e limitrofi. Cresciamo mensilmente a una media del +30% in termini di base utenti e del +54% in termini di ordini e fatturato”.

                      Un bilancio più che positivo per questo primo anno di vita che fa sperare in una crescita costante e continua che vedrà presto estendersi su altre sedi gli orizzonti di consegna delle Babaco Box. “Per la seconda metà dell’anno – conclude Giberti – abbiamo in progetto di espanderci ad altre grandi città del nord Italia tra cui Torino, Bergamo, Brescia per arrivare poi nel 2022 su Bologna e Reggio Emilia”.

                      La crescita costante e la mission sostenibile sono valse a Babaco Market anche l’importante riconoscimento di B Holding e B Heroes che l’hanno selezionata tra 150 startup per il progetto “StartupPerMilano”, promosso per valorizzare le startup che migliorano la vita delle persone. Babaco Market è stata scelta perché rappresenta “la migliore opportunità di investimento” e le è stato assegnato un premio di 100.000 euro. “Crediamo molto nel potenziale di Babaco Market e come B Holding vogliamo sostenere l’innovazione che per essere realmente definita tale non deve solo creare un business diverso e innovativo, ma migliorare la qualità della vita delle persone e innescare delle piccole rivoluzioni in processi consolidati come, per esempio, la filiera produttiva”, dichiara Zeno Pellizzari, Ceo di B Holding – Società di partecipazioni promossa da Fabio Cannavale con più di 50 soci e un portafoglio di 120 partecipazioni.

                      Babaco

                      I dati dell’Osservatorio Netcomm PoliMi 2020/2021 confermano la costante crescita dell’e-commerce BtoC (+3,4%) complice anche la pandemia, che ha contribuito ad accelerare i percorsi di digitalizzazione sia per le aziende che per i consumatori. “In aumento anche la domanda di sostenibilità, soprattutto nel settore Food & Grocery in cui i volumi sono esplosi del +100% nel 2020 e anche nel 2021 il trend sarà almeno di almeno +50%, considerando che il food cresceva già del +45% prima dell’emergenza sanitaria” stima Mario Bagliani, senior partner di Netcomm services.

                      Il boom di attenzione verso la sostenibilità nell’e-commerce è dovuto al profilo socio demografico dell’e-shopper. Questo infatti coincide con la percentuale di popolazione più sensibile ai temi ambientali e alle azioni etiche e sostenibili. Oltre il 70% degli e-shopper è un consumatore consapevole e informato su sostenibilità, economia circolare e ambiente mentre un 20% in tutta Europa sono i cosiddetti “eco-selective e-shoppers”, ovvero consumatori che si focalizzano nelle scelte di acquisto on-line proprio su queste tematiche. In Italia sono po’ meno, ma crescono del 2,3% all’anno.

                      Il focus non sono solo i prodotti, ma anche il packaging e il delivery. “In tema di packaging, ricordo che Netcomm, il consorzio per lo sviluppo dell’economia digitale di cui fa parte anche Babaco, ha redatto nel 2019 con l’aiuto Comieco ‘Le linee guida e la check list per la sostenibilità ambientale del packaging per l’e-commerce’, uno strumento gratuito e facile per aiutare gli e-commerce a migliorare il proprio progetto packaging” puntualizza Mario Bagliani. In osservanza di queste linee guida Babaco Market ha affiancato alla missione antispreco anche quella a sostegno di scelte plastic free: “I nostri imballaggi sono 100% plastic free. La frutta e la verdura vengono consegnate all’interno di box di cartone o in sacchetti di carta. Cerchiamo di ridurre al minimo il packaging non necessario. Per i prodotti molto delicati che necessitano protezione (es. fragole e bacche) usiamo bioplastiche compostabili (PLA). I materiali di comunicazione all’interno della box, anch’essi ridotti al minimo, – sottolinea Giberti – sono stampati su carta riciclata o su carte piantabili a base di semenze”.

                      Babaco

                      Se è vero che le consegna di Babaco al momento sono concentrate soprattutto nella parte alta dello Stivale, i prodotti che vengono destinati alle box arrivano da tutta Italia e contribuiscono a far conoscere eccellenze locali che difficilmente avrebbero trovato posto nelle dispense del nord. Quella di Babaco è una missione antispreco, ma anche di sostegno concreto e attivo alla filiera agroalimentare. Tra i quasi 100 produttori con cui collabora, oltre a realtà strutturate e consolidate come la Società Agricola Copa (Lazio) sede in Canino o Agribologna (Emilia Romagna), per i quali Babaco Market si impegna a recuperare prodotti con imperfezioni estetiche che andrebbero sprecati perché rifiutati dai canali distributivi tradizionali, ci sono piccole aziende agricole che coltivano prodotti rari o poco diffusi come il Rabarbaro prodotto da Res Naturae (Lombardia) o imprese emergenti per le quali il contributo di Babaco Market pesa quasi il 50% del fatturato, come l’Azienda Agricola G&M dei Fratelli Buccheri (Sicilia). Un universo multiforme e variegato di prodotti, tradizioni e vocazioni che ha scelto di sposare la mission e il progetto di Babaco Market, sia per dare una seconda opportunità a frutta e verdura che diversamente sarebbero stati sprecati, sia per la soddisfazione di vedere il frutto del proprio lavoro sulle tavole di italiani di altre regioni che difficilmente avrebbero potuto gustare il sapore degli agrumi di Sicilia o delle carote di Polignano.

                      La geografia del recupero di frutta e verdura targata Babaco Market. Anche se i produttori sono dislocati in tutte le aree d’Italia, alcune regioni si sono dimostrate più virtuose di altre. L’area in cui si sono salvati più prodotti è il Nord, che ha destinato alle box Babaco 75.000 kg di frutta e verdura, tra le quali: radicchio variegato Igp del Veneto, broccolo di Custoza presidio Slow Food del Veneto, carote, patate e Mele da Ferrara, broccolo di Torbole presidio Slow Food da Trento e il porro di Cervere presidio Slow Food dal Piemonte. Al Sud Babaco Market ha contribuito a salvare 49.000 kg di prodotti, come gli agrumi del Gargano presidio Slow Food dalla Puglia, il mandarino Tardivo di Ciaculli presidio Slow Food dalla Sicilia, le carote di Polignano presidio Slow Food dalla Puglia, mele gelato cola Presidio Slow Food dalla Sicilia. Infine al Centro sono stati recuperati 16.000 kg di prodotti e nel box Babaco sono arrivati: Carciofo Spinoso IGP di Sardegna, Cipolla di Cannara Presidio Slow Food, Umbria, carciofi e asparagi IGP del Lazio. Le regioni più attive di questi 12 mesi di collaborazione sono state: per il Sud, Puglia, Sicilia, Calabria; per il nord, Veneto Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna; per il centro, Lazio e Umbria.

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