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                      Banane: responsabilità condivisa lungo la filiera? Il punto a Madrid

                      Sotto l’egida del World Banana Forum (piattaforma affiliata alla FAO), i principali attori politici ed economici della catena del valore della banana a livello mondiale si sono riuniti nella prima giornata di Fruit Attraction 2022 durante la conferenza “Verso la responsabilità condivisa nella filiera delle banane”. “Abbiamo visto importanti attori della Grande Distribuzione europea fare dichiarazioni promettenti dopo l’introduzione del concetto di responsabilità condivisa all’inizio di quest’anno” ha dichiarato Joseģ Antonio Hidalgo, coordinatore del cluster ecuadoriano delle banane e direttore esecutivo dell’Aebe. “Tuttavia, riteniamo che sia giunto il momento che il settore della distribuzione europea agisca e traduca questi impegni in passi concreti”. I produttori e i principali attori della filiera delle banane, infatti, hanno concordato sulla necessità di un’ulteriore collaborazione con tutti i soggetti interessati per ottenere risultati tangibili e migliorare la sostenibilità del settore

                      Dalla Redazione

                      banane

                      Riuniti in occasione di una conferenza dal titolo “Verso la responsabilità condivisa nella filiera delle banane” che si è tenuta a Madrid durante Fruit Attraction, i principali attori politici ed economici, tra cui ambasciatori dell’America Latina, rappresentanti dell’industria bananiera, rivenditori europei e un membro del gabinetto Agricoltura della Commissione Europea, hanno ribadito il loro impegno a lavorare insieme per assumersi maggiormente una responsabilità condivisa nella catena del valore globale delle banane.

                      Andreas Schneider, membro del gabinetto del commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale dell’UE, ha dichiarato: “Arrivare a produrre alimenti di alta qualità e nutrienti per sostenere la sicurezza alimentare è al centro della strategia europea Farm to Fork. Tuttavia, la sostenibilità dei nostri sistemi alimentari non può essere raggiunta solo dall’Unione Europea. L’Unione europea ha tutto l’interesse a lavorare a stretto contatto con i Paesi dell’America Latina sulle azioni Farm to Fork e a promuovere un forte dialogo tra tutte le parti interessate. Insieme, possiamo ottenere grandi risultati in settori come la ricerca e l’innovazione”.

                      Sotto l’egida del Forum Mondiale delle Banane (piattaforma affiliata alla FAO), le parti interessate hanno concordato sulla necessità di un’ulteriore collaborazione con tutti i soggetti interessati per ottenere risultati tangibili e migliorare la sostenibilità dell’industria bananiera.

                      “Abbiamo visto importanti attori della grande Distribuzione europea fare dichiarazioni promettenti dopo l’introduzione del concetto di responsabilità condivisa all’inizio di quest’anno” fa sapere Joseģ Antonio Hidalgo, coordinatore del cluster ecuadoriano delle banane e direttore esecutivo dell’Aebe. “Tuttavia, riteniamo che sia giunto il momento che il settore della distribuzione europea agisca e traduca questi impegni in passi concreti, in modo da poter progredire ulteriormente verso una maggiore sostenibilità, non solo per i nostri produttori e per le comunità locali che dipendono dal settore delle banane, ma anche per i nostri consumatori europei”.

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                      dal sito asbama.com

                      L’applicazione di un “prezzo equo” è stato considerato un metodo efficace per sostenere una maggiore innovazione e soddisfare gli standard di vita minimi nelle piantagioni, anche se i rivenditori europei devono ancora applicarla. Posizione rimarcata da Marike de Peña, ex vicepresidente del Consiglio internazionale di Fairtrade: “Metodologie collaudate, come quella del commercio equo e solidale, aiutano già a far rispettare la soglia del prezzo equo. Il settore delle banane è fortemente impegnato ad affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche. Ma ciò di cui abbiamo bisogno, dall’altra parte del tavolo, è un forte segnale di impegno per un accordo – e per l’applicazione – di una forte politica di prezzi equi su tutto il territorio”.

                      Questa conferenza della TaskForce Latam segue infatti la pubblicazione di una dichiarazione congiunta sulla responsabilità condivisa all’inizio di quest’anno, in cui si invitano tutte le parti interessate a una maggiore cooperazione e al rispetto di metodologie di prezzo eque per soddisfare i nuovi standard di sostenibilità introdotti dalla commissione europea. Già nel 2010 la commissione europea ha messo in guardia sulla sua importanza della responsabilità condivisa in una comunicazione che illustrava gli “orientamenti dell’UE sulle migliori pratiche“.

                      Inoltre, l’UE ha riconosciuto che le “certificazioni volontarie” possono comportare “costi e oneri per gli agricoltori”. Infatti, sebbene queste certificazioni siano essenzialmente “volontarie”, nella pratica diventano obbligatorie perché la realtà del mercato le richiede. Alcuni organismi di certificazione sviluppano i loro standard al di fuori del quadro della legislazione nazionale sui produttori, seguendo una procedura poco partecipativa per i produttori. Nel 2015, poi, il Word Economic Forum ha presentato un rapporto che proponeva l’attuazione della responsabilità condivisa nelle catene di approvvigionamento globali. Nel 2021 la questione non è stata però ancora risolta.

                      Problema rimarcato anche da Victor Prada, segretario del World Banana Forum: “La sfida della sostenibilità non può essere affrontata solo dai produttori ed esportatori locali di banane. L’industria europea della vendita al dettaglio ha a disposizione molti strumenti per rendere possibile la sostenibilità, ad esempio attraverso schemi di certificazione e condizioni di acquisto eque per le banane. È responsabilità di tutti attenersi alle nuove linee guida sulla responsabilità d’impresa per rendere l’industria delle banane un settore più sostenibile ed etico”.

                      Per questo, i produttori chiedono all’UE di facilitare lo sviluppo di meccanismi di responsabilità condivisa, in modo che l’impegno e l’obbligo non ricadano unicamente sul produttore, ma siano realmente condivisi all’interno dell’intera filiera. “La responsabilità condivisa deve diventare la pietra angolare di una catena del valore della banana sostenibile e vitale nel XXI secolo e oltre. Richieste e normative sempre più stringenti hanno posto tutti gli oneri a carico delle imprese” ha sottolineato Julio Merida, direttore esecutivo dell’Apib (Guatemala).

                      A questo si aggiunge la richiesta di non sviluppare norme che potrebbero peggiorare questa situazione (ad esempio, la direttiva sulla “due diligence”) senza stabilire un quadro d’azione globale per la responsabilità condivisa, che preveda la consultazione preventiva delle parti.

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                      Problemi che si sono acuiti dapprima con il Covid e poi con il conflitto ucraino, come sottolinea Emerson Aguirre, presidente esecutivo di Augura (Colombia): “Vogliamo assumerci la responsabilità di rispettare la strategia Farm to Fork dell’UE, ma questo apre una nuova serie di sfide economiche e ambientali – allo stesso tempo, dobbiamo affrontare l’aumento dei costi a causa del conflitto ucraino. Dobbiamo trovare un compromesso con l’UE per raggiungere i nuovi standard di sostenibilità. Il prezzo equo deve tenere conto di tutte queste sfide“; anche Richard Salazar, direttore esecutivo di Acorbanec (Ecuador) torna sul tema dei prezzi dopo gli sconvolgimenti degli ultimi anni: “Nell’ultimo anno abbiamo assistito a una costante svalutazione dei nostri frutti. Il mondo è cambiato dopo il Covid, ma il nostro settore non si è mai fermato. Abbiamo continuato a produrre banane nonostante l’inflazione, l’aumento dei costi e le sempre più difficili condizioni di produzione e spedizione. Ora, nel 2022, mentre stiamo affrontando le conseguenze del conflitto ucraino, la sostenibilità del nostro settore è in pericolo. Riconosciamo la necessità di collaborare con l’Unione Europea, che stabilisce le regole, per raggiungere standard sostenibili, ma questo non può avvenire se non ci viene pagato un prezzo equo per i nostri prodotti”.

                      Al problema dei prezzi si aggiunge anche la TR4: “Per cinque anni di fila il prezzo delle banane non è aumentato – rimarca Jose Francisco Zuñiga, presidente di Asbama (Colombia) -. Negli ultimi tre anni abbiamo dovuto affrontare l’arrivo della TR4 (fungo delle banane) nelle nostre piantagioni, seguito dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina. Siamo un settore resistente, pronto ad affrontare qualsiasi sfida, ma non possiamo andare avanti se non riceviamo il riconoscimento del nostro lavoro a un prezzo equo. Il prezzo equo deve essere garantito perché determina tutto. Non ci può essere una politica verde se i nostri agricoltori sono in rosso”.

                      Infine la produzione biologica di banane: “il problema principale della produzione di banane in Repubblica Dominicana è che siamo una “nicchia biologica” in un mondo convenzionale. Pertanto, consideriamo la nostra responsabilità nel cercare di fare la differenza fornendo prodotti migliori, ma stiamo affrontando una crescente pressione da parte del settore della vendita al dettaglio. Il mercato deve prendere in considerazione la realtà della produzione di banane su piccola scala, altrimenti un’intera parte delle nostre economie crollerà. Piuttosto che concentrarci sulle responsabilità dei produttori, dovremmo esaminare le responsabilità del mercato”.

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