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                      Banano di Montagna, la scommessa esotica di McGarlet nel Nord Italia

                      Si raccoglie proprio in questi giorni, manualmente e al giusto grado di maturazione, per poi essere gustato al cucchiaio come un dessert, dolce e cremoso. È il banano di montagna, la nuova scommessa di McGarlet nel bergamasco, dove 5 ettari sono dedicati a questo inedito frutto esotico che non ama le temperature tropicali. “Per ora, date le scarse quantità, abbiamo fatto dei test nei mercati all’ingrosso, con riscontri positivi”, ci racconta l’azienda. La scommessa è che il frutto possa diventare un appuntamento annuale, “quando l’estate volge al termine e il banano riporta indietro nel tempo, lasciando un ricordo dolce e pieno di energia”

                      di Carlotta Benini

                      Asimina, ovvero banano di montagna: la nuova scommessa di McGarlet, nella linea Figaro che valorizza la filiera italiana

                      Banano… di montagna? Esiste ed è un frutto tropicale dalle molteplici proprietà salutari originario del Nord America, dove viene chiamato “Paw Paw”, anche se il nome scientifico è Asimina triloba. È definito “di montagna” perché appunto la coltivazione e si adatta molto bene alle temperature più basse, come quelle del Nord Italia, dove viene coltivato da McGarlet che sta facendo dei test nel bergamasco.

                      Il frutto, simile nell’aspetto alla papaya (da qui appunto il nome “Paw Paw”) è di forma oblungo-cilindrica e ha un peso medio di 250-300 grammi. Quando è maturo la buccia è liscia, poco spessa e verde chiaro, quasi giallo, e assume sfumature color bronzo. La polpa, bianco-panna quando è acerbo, diventa gialla o striata d’arancio nel frutto maturo, quando assume una consistenza cremosa e un sapore molto dolce, tanto che la si può gustare al cucchiaio, come un dessert.

                      banano di montagna

                      McGarlet sta testando 5 ettari nel bergamasco

                      “Una volta che i frutti sono maturati, quando sono morbidi ed emanano un profumo intenso molto gradevole, si procede con la raccolta dell’Asimina, che si effettua manualmente tra metà agosto e fine settembre”, dichiarano da McGarlet, raccontandoci le caratteristiche uniche di questo prodotto e la scommessa dell’esotico di montagna in Italia, coltivato nel massimo rispetto della biodiversità.

                      Il banano di montagna dove è coltivato nel nostro Paese?
                      L’albero di Asimina è originario del Nord America, ma negli ultimi anni si è visto come questa coltivazione possa adattarsi perfettamente anche alle nostre condizioni climatiche. Il nostro produttore è lombardo, si trova nella provincia di Bergamo, ma ci sono anche altri piccoli produttori sempre nel bergamasco, poi in provincia di Torino e anche altri tra Fidenza e Ferrara.

                      Quali sono ad oggi le superfici investite a questo frutto?
                      Nella provincia di Bergamo sono quasi 5 gli ettari dedicati, le altre coltivazioni non le abbiamo ancora visitate.

                      Quali sono le caratteristiche e i benefici del banano di montagna?
                      L’Asimina si distingue dagli altri frutti esotici perché non contiene solo vitamine (A e C) ma anche proteine. Sono abbondanti anche i sali minerali, soprattutto magnesio, calcio e potassio. Per tutte queste ragioni è una preziosa risorsa in primis per gli sportivi, ma anche per chi si sente debole e ha bisogno di energia.

                      Qual è l’epoca di raccolta?
                      Il banano di montagna è in raccolta tra metà agosto e fine settembre. Il prodotto viene raccolto dalla pianta già ready to eat, ovvero con il giusto grado di maturazione, e ha una shelf life all’incirca di 10 giorni.

                      Come si consuma?
                      I frutti del banano di montagna sono molto dolci, si possono gustare in modo semplice, tagliandoli a metà e assaporando la polpa con un cucchiaino. È ideale per chiunque voglia donare un gusto tropicale alla propria cucina, ottimo per una colazione e merenda fresca e gustosa, o semplicemente, l’ingrediente perfetto per dolci frullati, confetture o estratti.

                      Quindi sui banchi si può trovare in questo periodo?
                      Ci sono due-tre differenti varietà che riescono a dare una finestra di mercato di circa un mese e mezzo, da metà agosto a fine settembre appunto. Quest’anno il molto caldo ha accorciato un po’ la stagionalità facendo maturare una grossa percentuale di prodotto tutto insieme. Siamo ancora in una fase sperimentale con il produttore, un po’ di esperienza ci aiuterà.

                      È già disponibile sul mercato italiano? Se sì in quali canali?
                      Date le scarse quantità, quest’anno abbiamo fatto delle prove con dei nostri clienti dei mercati all’ingrosso. Chi l’ha provato con il giusto grado di maturazione l’ha apprezzato.

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