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                      Biorfarm, cresce la comunità online del bio. Per “adottare” un albero basta un click

                      Biorfarm nasce dall’intuizione del trentunenne calabrese Osvaldo De Falco e si propone di salvaguardare piccoli e medi agricoltori bio grazie al contributo di consumatori che “adottano” uno o più alberi in cambio di una parte del raccolto. Il campo è virtuale, ma il sostegno ai coltivatori e il raccolto che si riceve a casa una volta maturati i tempi, sono più che mai concreti. Grazie al sostegno della piattaforma H-Farm, la start-up può già contare tra i suoi affiliati otto produttori bio certificati e oltre 1.000 utenti, nel segno di una filiera sempre più corta ed equa, per produttori e consumatori

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Biorfarm

                      Osvado De Falco nel campo di uno dei produttori bio affiliati a Biorfarm (Foto: da pagina Facebook Biorfarm)

                      In Italia la vita dei piccoli produttori ortofrutticoli non è facile, così come non lo è riuscire a sopravvivere in un mercato che spesso impone prezzi talmente bassi da spingere alla chiusura molti coltivatori, anche bio. In alcuni casi si arriva persino a lasciare la frutta matura sui rami, poiché i ricavi non permettono nemmeno di coprire le spese di raccolta, figuriamoci un margine adeguato. Parte da qui l’azione di Biorfarm, una start-up che nasce per permettere a chiunque di adottare online uno o più alberi da frutto di un produttore biologico e di riceverne i frutti, ad un prezzo equo nei confronti del coltivatore, che in questo modo può allargare il suo mercato e contare su un margine “umano”.

                       

                      A fondare la start-up nel 2014 è stato Osvaldo De Falco, trentun anni, calabrese e con un background nella consulenza finanziaria. Grazie alla piattaforma di innovazione H-Farm che ha sostenuto la campagna crowdfunding di Biorfarm – lanciata nel dicembre 2017 e chiusa con successo a febbraio, dopo aver raggiunto quota 220.000 euro, quasi il triplo del suo obiettivo iniziale – De Falco è riuscito a realizzare la sua idea e a mettere in moto un meccanismo virtuoso di crescita nell’ambito dei produttori biologici piccoli e medi. I produttori affiliati oggi sono otto, ma si prevede – come riporta Affari e Finanza de La Repubblica– che questi possano diventare trenta entro la fine dell’anno.

                       

                      Il meccanismo è semplice ma promettente: accedendo al portale dedicato, il consumatore può creare il proprio “campo digitale” adottando online uno o più alberi. Siano essi limoni di Sicilia o mele del Trentino, il consumatore può scegliere produttore, tipologia di frutta e albero all’interno del campo (ogni albero è numerato e geolocalizzato), oltre a “battezzarlo” con un nome a sua scelta. Da quel momento, l’albero è adottato dall’utente, che nel corso della coltivazione viene costantemente informato dagli stessi produttori circa il progresso della crescita, grazie a schede informative, foto e video.

                       

                      Una volta matura, la frutta viene finalmente raccolta e spedita al consumatore – in genere entro 24/48 ore dalla raccolta -, ad un costo mediamente inferiore rispetto ai tradizionali canali di vendita. In alternativa, chi adotta l’albero può perfino partecipare alla raccolta, conoscendo di persona chi di quella pianta se ne è occupato con cura ogni giorno.

                       

                      Biorfarm

                      Un banner che sintetizza le attività di Biorfarm (da pagina Facebook Biorfarm)

                       

                      Per quanto riguarda le tipologie di frutta disponibili – tutte rigorosamente biologiche e certificate -, queste comprendono per il momento il limone di Sicilia, l’albicocca Pellecchiella, la clementina Calabrese, l’arancia Navelina, le mele Fuji, Golden Delicious e Renetta del Canada, la pera Buona Luisa, oltre all’Ulivo Secolare DOP Bruzio, da cui si ottiene olio di oliva extra vergine DOP. Nessun limite geografico per i produttori: gli alberi da adottare sono infatti dislocati un po’ in tutta Italia, dal meridione al Trentino Alto Adige. I prezzi dell’adozione degli alberi da frutto variano per tipologia e varietà, ma si aggirano attorno ai 16-20 euro per un raccolto di 5 kg e si attestano attorno ai 35-45 euro per una cassetta da 15 kg, mentre l’olio di oliva extravergine costa circa 12 euro al litro.  

                       

                      Per i consumatori, adottare un albero su Biorfarm può essere un’esperienza coinvolgente, poiché vedere la pianta crescere, ricevere a casa il raccolto e sapere di far parte di una comunità che premia qualità e impegno sono tutti elementi che indubbiamente possono esercitare un certo appeal su un’ampia fetta di consumatori “responsabili”. Per i produttori invece, – nucleo fondamentale di Biorfarm – la piattaforma vuole rappresentare una efficace alternativa alla filiera distributiva di oggi, garantendo loro visibilità, possibilità di aggregazione con altre realtà del settore e compensi anticipati rispetto alla raccolta, grazie alle “adozioni” online da parte dei consumatori. 

                       

                      Ancora non sappiamo se Biorfarm sarà una rivoluzione nel mondo del bio, ma il successo della campagna di crowdfunding realizzata grazie al sostegno di H-Farm e i numeri della sua crescita sembrano porre le migliori premesse per il decollo del progetto. I consumatori che hanno adottato uno o più alberi sarebbero già oltre 1.000 in tutta Italia, con “adozioni” effettuate anche dall’Olanda, mentre sono oltre 1.500 gli alberi da frutto adottati e circa 2.000 le scatole di frutta spedite da Biofarm ai consumatori, per un totale di oltre 20mila tonnellate. 

                       

                       

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