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                      Bruno (ITA): “Emirati Arabi, mercato competitivo ma dalle grandi opportunità”

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                      Gianpaolo Bruno, Trade Commissioner dell'Ufficio ICE di Dubai (copyright: Fm)

                      Nel corso di Gulfood 2019, una delle più importanti fiere al mondo per il food & beverage, l’Ufficio ICE di Dubai – Italian Trade Agency (ITA) – ha organizzato una collettiva di aziende italiane e l’Italian Food Lab per offrire ai visitatori di questa fiera un viaggio nel cibo italiano, con la collaborazione di chef rinomati. Nell’occasione abbiamo intervistato Gianpaolo Bruno, direttore dell’Ufficio ICE di Dubai, competente su UAE, Oman e Pakistan per avere un quadro della situazione negli Emirati Arabi Uniti e delle opportunità per le aziende italiane

                       

                      di Eugenio Felice (inviato a Dubai)

                       

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                      Gianpaolo Bruno, Trade Commissioner dell’Ufficio ICE di Dubai (copyright: Fm)

                      A quanto ammontano le esportazioni di ortofrutta dall’Italia verso gli Emirati Arabi Uniti?
                      L’Italia esporta sul mercato degli Emirati Arabi Uniti 266 milioni di euro di prodotti agroalimentari. Frutta e ortaggi lavorati e conservati hanno registrato vendite pari a 22 milioni di euro nel 2017, con un incremento del 4,4%. Tra le colture permanenti, il settore più importante in termini di vendite italiane sul mercato emiratino è costituito dalle pomacee, mele e pere in particolare, e dalla frutta a nocciolo, con un valore delle esportazioni nel 2018 pari a 21 milioni di euro. Gli alberi da frutta, i frutti di bosco e la frutta a guscio registrano vendite pari a 6 milioni di euro. In flessione l’uva con esportazioni pari a 4,2 milioni di euro, che ha fatto registrare una flessione del 42%. Tra le regioni italiane che esportano maggiormente prodotti agroalimentari negli UAE c’è il Piemonte, con il 20,3% sul totale nazionale, seguito dalla Lombardia che ha conquistato la seconda posizione con una quota del 14,5%. In terza posizione si attesta l’Emilia Romagna con il 12,1% sul totale nazionale e a seguire la Campania con l’11,7% e il Veneto con il 10,4%.

                       

                      Dubai è storicamente un mercato di riesportazione. Si può ancora considerare tale?
                      Dubai continua a essere un mercato di riesportazione di prodotti alimentari, soprattutto caffè, tè, zucchero e riso, verso altri Paesi del Golfo, Africa Orientale, India, Pakistan e Russia. In un’ottica di sempre maggiore diversificazione della propria economia, l’Emirato tende infatti a rafforzare il proprio ruolo di centro logistico, enfatizzando la sua funzione di ponte tra Europa, Africa e Asia, accreditandosi sempre di più come hub internazionale, in grado di offrire servizi di intermediazione mercantile tra Occidente e Oriente. Al tempo stesso, però, si consolida anche la domanda interna, con una crescita di prodotti alimentari internazionali trasformati. Cereali, frutta e verdure rappresentano le principali tre categorie di alimenti che costituiscono circa il 75% del totale dei consumi alimentari degli UAE. Tra il 2009 e il 2014 il volume netto di importazioni è cresciuto a un tasso annuale medio composto del 5%, fino a raggiungere 6,9 milioni di tonnellate. Nel 2017 il valore complessivo del mercato al dettaglio è stato pari ad oltre 11,7 miliardi di euro, costituito per il 60% dai prodotti alimentari freschi e per il 40% da quelli confezionati. Le previsioni per il periodo 2018-2021 indicano un incremento medio annuale tra l’8 e il 9% sia per prodotti freschi, sia per quelli confezionati, con un aumento complessivo del valore del mercato di oltre il 50% nel 2021. Tra gli alimenti freschi le verdure registrano  maggiori volume di vendita, con 663.000 tonnellate, seguite dalla frutta, con 448.000 tonnellate. Le verdure registrano un fatturato al dettaglio pari a 1,4 miliardi di euro, mentre la frutta fresca 1,3 miliardi di euro.

                       

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                      Lo chef Marco Legittimo all’Italian Food Lab (copyright: Fm)

                      Parlando degli Emirati Arabi Uniti, come vede le prospettive per il medio termine?
                      Pur avendo subito i contraccolpi del rallentamento congiunturale, il mercato degli UAE mostra una buona resilienza, anche grazie al fatto che il Paese rimane un’importante destinazione per il turismo internazionale. La popolazione degli Emirati continuerà a espandersi, crescendo a un ritmo del 3% all’anno, arrivando a superare 11 milioni di abitanti nel 2020, rispetto agli attuali 10,4 milioni, l’88% dei quali rappresentato da espatriati. Soprattutto tra i giovani si sviluppano nuovi gusti, spingendo la domanda di prodotti di qualità e biologici, mentre si consolida la tendenza a consumare pasti fuori casa. Non si deve dimenticare che il PIL pro capite degli Emirati Arabi Uniti viene stimato in oltre 70.000 dollari ed è tra i più elevati al mondo.

                       

                      Le aziende italiane devono considerarla come una piazza appetibile?
                      Gli UAE sono costretti ad importare l’85% del proprio fabbisogno di prodotti alimentari. Le previsioni in volume sui consumi, infatti, ammontano a 10,1 milioni di tonnellate nel 2021, con una crescita media annuale del 4,4%. Ecco perché c’è ampio margine per i prodotti agroalimentari italiani che garantiscono standard qualitativi molto alti e straordinaria biodiversità. Gli Emirati Arabi Uniti, pur essendo un mercato molto competitivo, possono offrire notevoli possibilità alle aziende agroalimentari italiane che sono già molto presenti nella regione. Inoltre la sempre maggiore diffusione di ristoranti italiani e la propensione da parte dei consumatori ad orientarsi verso la dieta mediterranea e verso prodotti “made in Italy” rende possibile non solo un consolidamento delle attuali posizioni, ma anche un netto rafforzamento.

                       

                      Concretamente, che servizi può offrire ITA – Italian Trade Agency – alle aziende italiane che volessero approcciare i mercati dell’UAE?
                      L’ITA, Ufficio ICE di Dubai, supporta le aziende italiane, soprattutto piccole e medie, nel loro processo di internazionalizzazione, offrendo servizi a valore aggiunto, analisi di mercato, sondaggi, sostegno nell’individuazione di partner affidabili nella regione e assistenza strategica. L’Ufficio ICE di Dubai offre anche alle PMI l’opportunità di partecipare a fiere ed eventi che aiutano a stabilire contatti e a intessere proficui rapporti di affari con distributori e compratori della regione. Tutti strumenti necessari per affacciarsi sul mercato emiratino e nella più ampia area del Golfo. Invitiamo gli imprenditori italiani a non scoraggiarsi, ma anzi a guardare con estremo interesse al mercato di Dubai e degli Emirati Arabi Uniti.

                       

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