Dalla Redazione
In Francia da lunedì 11 settembre nei supermercati Carrefour spicca sugli scaffali, in corrispondenza di alcuni prodotti, un’etichetta arancione che informa i consumatori che tali referenze sono state colpite dalla cosiddetta “shrinkflation”. Cosa significa? Questo neologismo, coniato in tempi di fiammate inflazionistiche, sta ad indicare quei prodotti che hanno subito una riduzione di peso mentre il loro prezzo è rimasto lo stesso, o addirittura è aumentato. Una pratica di marketing sempre più diffusa nel largo consumo confezionato, legale, certamente, ma potenzialmente fuorviante per i consumatori.
Per garantire maggiore trasparenza ai consumatori, e al contempo esercitare pressioni sui produttori affinché rivedano i listini, Carrefour France ha deciso quindi di contrassegnare sugli scaffali le referenze soggette al fenomeno della shrinkflation.”Questo prodotto ha visto diminuire il suo peso e aumentare il prezzo praticato dal nostro fornitore”, si legge sulle etichette che spiccano anche per il colore arancione brillante. E poi in grassetto si specifica anche che l’insegna “si impegna a rinegoziare questo prezzo”.
Quali sarebbero, secondo Carrefour, i prodotti oggetto di questa pratica un po’ truffaldina? Le capsule di caffè Dolce Gusto della Nestlè, ad esempio, che hanno aumentato il prezzo dell’8%, riducendo invece il volume, e poi le patatine della Lay’s e il tè freddo a marchio Lipton, entrambi parte del gruppo PepsiCo, e ancora la maionese Amorea di Unilever.
Stop à la #shrinkflation !
« Ce produit a vu son contenant baisser et son prix augmenter »
Dès lundi, dans tous les magasins Carrefour, j’ai demandé à ce qu’il y ait cette étiquette sur tous les produits abusant de shrinkflation. pic.twitter.com/yNWEG1poxv— Alexandre Bompard (@bompard) September 6, 2023
“Stop alla shrinkflation!”, ha twittato la scorsa settimana l’amministratore delegato di Carrefour Allexandre Bompard, in un post in cui condivide una sua intervista sulla televisione francese, in cui dice di considerare questa pratica “inaccettabile”, soprattutto quando l’inflazione è alta e i francesi ne soffrono.
Anche il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, ha criticato le aziende del mondo dell’industria alimentare che seguono questa pratica, definendola una “truffa”. Il ministro, come riporta Capital, ha annunciato che l’indicazione delle variazioni di peso o di contenuto sarà resa obbligatoria per porre fine all’inganno subito dai consumatori. Dopo gli incontri con produttori e distributori, Le Maire ha parlato anche di un accordo globale volto a spezzare definitivamente la spirale dei prezzi alimentari. Questo accordo prevede in particolare che i prezzi di 5 mila referenze smettano di aumentare, o addirittura diminuiscano, entro la fine dell’anno. Ad agosto in Francia i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dell’11,1% rispetto all’anno precedente, un aumento più lento rispetto a luglio ma comunque significativo.
Copyright: Fruitbook Magazine