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                      Carrefour lancia due nuove insegne: dal discount alla boutique dei freschi

                      In Francia Carrefour si appresta a lanciare due nuovi marchi, per andare incontro alle esigenze sempre più polarizzate dei consumatori. Il primo annuncio fatto dal Ceo Alexandre Bompard riguarda lo sbarco in Europa di Atacadão, catena discount brasiliana che Carrefour ha acquisito nel 2007, oggi è presente anche in Colombia, Argentina e Marocco. Si tratta di una formula cash&carry ma aperta anche ai privati, che fa leva su prezzi stracciati per la vendita in grandi volumi. A Parigi invece a inizio 2023 dovrebbero aprire i primi tre negozi Potager City, boutique specializzate nell’ortofrutta e nei freschi nate sull’onda del successo dell’omonimo delivery acquisito da Carrefour nel 2020

                      di Carlotta Benini

                      L’8 novembre scorso, durante la presentazione del piano di sviluppo strategico del gruppo, Alexandre Bompard, Ceo di Carrefour France, ha annunciato l’arrivo di due nuovi marchi in Francia nel 2023: due nuove insegne dal concept diametralmente opposto, con le quali il colosso francese della Gdo vuole diversificare andando incontro anche a quella progressiva polarizzazione dei consumi che si osserva un po’ in tutto l’universo retail.

                      Il primo annuncio riguarda Atacadão, la catena discount brasiliana che Carrefour ha acquisito nel 2007 e che oggi è presente anche in Colombia, Argentina e Marocco: Bompard ha annunciato che l’insegna low cost – una formula cash&carry ma aperta anche ai privati – sbarcherà anche in Europa, partendo dalla Francia. La prima filiale francese aprirà la prossima primavera a Seine-Saint-Denis, uno dei dipartimenti più poveri del paese, secondo la rivista di settore francese LSA, come riporta RetailDetail Il dipartimento a nord-est di Parigi è un sobborgo con un alto tasso di disoccupazione, che ospita principalmente persone provenienti da un contesto migratorio. Non può essere un caso: con la sua formula cash&carry brasiliana Carrefour conta così di dare una risposta all’attuale crisi del potere d’acquisto dei consumatori.

                      Va detto tuttavia che Atacadão ha una formula diversa rispetto ai noti discount europei. In un’area media di 3.000-5.000 mq, vende una gamma di circa 10 mila referenze – molto meno di un ipermercato o di un grande supermercato – a prezzi dal 10 al 15% inferiori che altrove. Il segreto? Acquisto e vendita in grandi volumi: la pasta in pacchi da 5 chili, il riso da 10 chili, l’olio in fusti da 25 litri… E più se ne acquista, più lo sconto aumenta. La catena sembra un grossista piuttosto che un punto vendita al dettaglio: in Brasile, infatti, Atacadão attira un pubblico misto di consumatori e commercianti. Resta da vedere se questa sia l’offerta giusta per le famiglie indigenti della periferia francese, anche perché i grandi volumi possono essere molto economici al chilo o al litro, ma è comunque necessario disporre del budget di acquisto e dello spazio di archiviazione.

                      L’altra insegna che Carrefour si appresta – secondo le ultime indiscrezioni – ad aprire in Francia a inizio 2023 è Potager City, un negozio specializzato in ortofrutta e freschissimi che fa leva su un’offerta incentrata sull’alta qualità e il localismo. “Vogliamo creare un nuovo format premium – rivela sempre Bompard, come riporta LSA -. Sarà un ultraspecialista al prezzo di un generalista”.

                      I primi tre negozi pilota apriranno “a Parigi, in tre diversi bacini di utenza”, aggiunge Benoît Soury, direttore della prossimità di Carrefour.

                      Potager City – tradotto, “l’orto in città” – è anche il nome della startup francese che Carrefour ha acquisito nel 2020, specializzata nel delivery di prodotti freschi e di stagione, a chilometro zero e provenienti da aziende agricole selezionate del territorio. Una sorta di Cortilia, in versione francese. Ora a quanto pare il marchio si appresta a sbarcare nel fisico, con l’apertura dei tre store parigini. Cosa si troverà sugli scaffali delle boutique Potager City? “La metà del fatturato sarà generata da frutta e verdura – rivela in conclusione Soury -, il resto da self-service fresco e un po’ di vino”.

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