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                      Ciliegie di Vignola, Monari: “Perso almeno il 70% del raccolto, -15 milioni di euro”

                      Entra nel vivo la campagna della pregiata ciliegia di Vignola Igp, che a una settimana dall’inizio dell’estate continua a risentire del maltempo e delle persistenti piogge che hanno compromesso la raccolta precoce e continuano a fare danni. “Stiamo raccogliendo solo il prodotto sotto copertura”, ci racconta il direttore del Consorzio di Tutela della Ciliegia di Vignola Igp Walter Monari, parlando di una perdita produttiva complessiva del 70-80%, vale a dire 15 milioni di euro in meno di indotto. Va da sé che, con la scarsità di offerta e di prodotto di qualità anche dagli altri areali, i prezzi sono sostenuti: ecco quanto costano in Coop ed Esselunga

                      di Carlotta Benini

                      Siamo alle porte dell’estate, tuttavia quella in corso “è una stagione da funghi più che da ciliegie”. C’è un po’ di comprensibile amarezza nelle parole di Walter Monari (in foto), direttore del Consorzio di Tutela della Ciliegia di Vignola Igp, nel commentare l’andamento della campagna dell’oro rosso del modenese: una campagna che si è aperta con il ciclone Minerva, che a maggio ha inondato l’Emilia Romagna e con le ciliegie ha falcidiato tutto il raccolto precoce, e che continua a essere influenzata negativamente dal meteo ancora instabile.

                      “Attualmente stiamo raccogliendo solo il prodotto sotto copertura – racconta Monari – anche ieri (13 giugno, ndr) avevamo 30 millimetri d’acqua fuori dalle strutture e il cielo oggi si sta annuvolando nuovamente”. Il prodotto sulle piante in campo aperto, spiega il direttore del Consorzio della Ciliegia di Vignola Igp, non viene raccolto: non è idoneo a essere commercializzato in quanto ha preso troppa acqua. “Quello sotto copertura invece è di buona qualità – puntualizza- ma abbiamo quantitativi talmente ridotti, quest’anno, che non riusciamo a soddisfare le richieste del mercato”. I ciliegi sotto copertura dell’Igp di Vignola, infatti, sono il 30% della produzione totale: “con questi ci salviamo – spiega -, la restante produzione quest’anno è andata persa”.

                      Un 70% – perfino 80%, stima Monari – in meno di produzione significa una perdita per il comparto della pregiata ciliegia di Vignola Igp di 15 milioni di euro: in un’annata normale infatti il volume d’affari arriva a 20-25 milioni di euro.  “Ce ne accorgeremo tutti, non solo gli agricoltori, ne risentirà l’intero indotto”, aggiunge.

                      ciliegia di Vignola

                      Le ciliegie di Vignola Igp acquistate in Esselunga (copyright: Fm)

                      In questa situazione di forte deficit produttivo va da sé che i prezzi al consumo – vista la scarsità di offerta e di prodotto di qualità anche dagli altri principali areali produttivi – sono sostenuti. “Le ciliegie di Vignola Igp all’ingrosso vengono vendute dai 6 agli 8-9 euro al chilo, da qui poi arrivano nelle boutique della frutta, dove i prezzi lievitano fino a 16-18 euro al chilo”, spiega Monari.

                      E in Gdo? Noi le abbiamo trovate e acquistate in due supermercati a Bologna: in Coop una vaschetta da 500 grammi costa 5,48 euro, vale a dire 10,96 euro al chilo, in Esselunga 5,98 euro, ovvero 11,96 euro al chilo. Va detto che le ciliegie di Vignola assaggiate in questi giorni sono buone, migliori, a nostro avviso, di quelle provenienti da altri areali, e di colorazione intensa, dolci e croccanti. La differenza, a detta del direttore del Consorzio, sta anche in quello che avviene in campagna: la ciliegia di Vignola viene raccolta solo al giusto grado di maturazione, questo fa sì che sui banchi arrivi un prodotto che esprime la sua massima qualità.

                      Fra una quindicina di giorni arriveranno sul mercato anche le ciliegie Ferrovia e Lapins di Vignola, le vere regine della campagna cerasicola del modenese, che tuttavia vedrà anche una chiusura anticipata, quest’anno. “Prevediamo di proseguire con la raccolta fino a fine giugno – conclude Monari -, quando in un’annata normale la stagione sarebbe proseguita fino al 10-15 luglio”.

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