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                      Cina, import ciliegie cilene: prezzi -90% per paura contaminazione Covid-19

                      In Cina crollano i prezzi delle ciliegie importate dal Cile. Nella provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale, il prezzo al kg ha raggiunto un minimo di 16 yuan (circa 2,47 dollari) rispetto allo storico prezzo massimo di 160 yuan (24,74 dollari circa). Alla base la recente notizia dilagata sui social e testate cinesi che sulle scatole di alcune ciliegie importate siano state trovate tracce di Covid-19. Con il crollo della domanda e conseguentemente del prezzo delle ciliegie cilene, le più importate dalla Cina, Asoex e l’ambasciatore cileno in Cina si sono subito prodigati in campagne volte alla promozione delle ciliegie cilene in Cina, nonostante non abbiano ricevuto comunicazioni ufficiali che confermino la notizia di tracce di Covid-19 sui loro prodotti. Resta il fatto che sembra essere un isteria priva di basi scientifiche: da un lato perché non si hanno notizie certe di dove sia stato trovato il virus, dall’altro perché non è assolutamente confermato che ci si possa contagiare in questo modo

                      Dalla Redazione

                      ciliegie cilene

                      ciliegie dal Cile. (copyright: Global Times)

                      +++ aggiornato il 1 febbraio +++

                      Il prezzo delle ciliegie cilene importate dalla Cina è crollato del 90%, come riporta il Global Times. Nei mercati della provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale, il prezzo al kg è crollato a 16 yuan (circa 2,47 dollari) rispetto a un prezzo massimo di 160 yuan (24,74 dollari circa). Perché? Alla base la notizia che circolava sui social e su varie testate cinesi, tra cui il Global Times del 22 gennaio, che dichiaravano come l’imballaggio interno di un lotto di ciliegie importate nel distretto di Wuxi della provincia di Jiangsu, vicino a Shanghai, era risultato positivo al Covid-19. Pochi giorni dopo, si è scoperto un altro lotto infetto in un mercato di Shijiazhuang, la capitale della provincia di Hebei, nel nord della Cina. Inizialmente non è stato detto da dove provenissero le ciliegie, ma resta il fatto che a pagarne di più le conseguenze sono i produttori cileni, principali esportatori di ciliegie in Cina.

                      Infatti, la maggior parte delle ciliegie che la Cina importa provengono dal Cile e in misura minore dall’Australia. Secondo le previsioni dell’Associazione cilena delle ciliegie, il 90% delle ciliegie cilene raccolte nella stagione 2020-2021 sarà venduto proprio al mercato cinese, mentre l’Australia ha esportato 1.487 tonnellate di ciliegie in Cina nel 2019, un calo del 7 per cento su base annua rispetto alla stagione 2018. Nell’ultima stagione, fa sapere l’ambasciata cilena, sono circa 130 milioni i chili di ciliegie cilene importate dalla Cina a più di 400 milioni di consumatori. Nella stagione 2019-20 le esportazioni cilene erano più di 150 volte quelle australiane e i prezzi più bassi (del 20% circa), secondo i dati riferiti dalla Commissione australiana per il commercio e gli investimenti.

                      Resta il fatto che è scoppiata una frenetica vendita al ribasso nei mercati ciniesi per “liberarsi” delle ciliegie importate, in un momento in cui in Cina ci sono ancora circa 6.000 container di ciliegie importate e invendute: una perdita considerevole per le aziende oltremare che esportato le loro ciliegie in Cina. Tutto ciò, inoltre, avviene in un momento molto importante per il programma di export delle ciliegie cilene visto l’avvicinarsi delle celebrazioni del Nuovo Anno Lunare, che quest’anno cadono il 12 febbraio, momento in cui le vendite di ciliegie raggiungono il loro picco in Cina.

                      Di conseguenza, per cercare di arginare le perdite già considerevoli, Luis Schmidt Montes, l‘ambasciatore del Cile in Cina, ha deciso di affrontare personalmente la situazione, prendendo le distanze dal fatto che possano essere dei lotti cileni quelli contaminati dal Covid-19. Anche l’Asoex, l’associazione degli esportatori di frutta del Cile, e Federfruta, hanno fatto sentire la propria voce grazie a una serie di comunicati congiunti e di attività volte al contesto cinese. L’ultimo comunicato, che risale al 27 gennaio 2021, ribadisce che l’ambasciata in Cina non ha ricevuto alcuna notifica ufficiale dalle autorità cinesi che confermi qualsiasi traccia di coronavirus sulle ciliegie cilene. “L’industria cilena della frutta ha adottato una serie di protocolli rigorosi in tutto il processo di produzione ed esportazione, compreso il mantenimento delle distanze di sicurezza, l’utilizzo delle mascherine, e il rafforzamento delle buone pratiche igieniche sul posto di lavoro, a casa e nei trasporti pubblici”, ha fatto sapere Asoex.

                      C’è anche da sottolineare come non ci sia da farsi prendere dal panico quando si parla di consumo di ortofrutta importate in quanto non ci sono rilevanze scientifiche che dimostrino che si possa contrarre il Covid-19 dal consumo di frutta e verdura. Lo stesso ha fatto sapere Asoex, che si è affrettata a sottolineare che una possibile trasmissione del Covid-19 attraverso il cibo non è mai stata confermata, né ci sono prove scientifiche che suggeriscano che la trasmissione attraverso il cibo o l’imballaggio alimentare sia possibile. Valgono, come sempre, le solite regole di igiene come ad esempio lavare accuratamente la frutta e la verdura che si vuole mangiare, soprattutto se utilizzata “a crudo”. Inoltre, un risultato positivo al Covid-19 sui cibi importati non significa necessariamente che possano infettare: “Dipende dalla quantità di carica virale e se il virus contaminato è attivo – ha spiegato in un’intervista Feng Zijian, vice direttore del China Center for Disease Control and prevention -. Un test dell’acido nucleico positivo non significa necessariamente che sia infettivo”.

                      Di conseguenza è nata una campagna per la promozione delle ciliegie cilene sul mercato attuata dal comitato Asoex Cherry, con focus specifici definiti in collaborazione con ProChile. Questo ha permesso di generare importanti pubblicazioni nei media cinesi, focalizzate a sottolineare che non c’è alcun rischio nel consumo di ciliegie, evidenziando invece i benefici per la salute derivanti dal loro consumo. A queste pubblicazioni hanno partecipato opinion leader e referenti dell’area di salute pubblica di Shanghai e Huashan, così come il centro cinese per il controllo delle malattie. I rappresentanti del governo cileno in Cina, inoltre, hanno visitato tre dei principali mercati all’ingrosso, situati a Pechino, Guangzhou e Shanghai, con l’obiettivo di analizzare la situazione con i rappresentanti di questi mercati e stabilire un programma di lavoro comune per riconquistare la fiducia di consumatori e distributori, incentrato sulla sicurezza delle ciliegie cilene.

                      Asoex ha poi contattato la “Chinese Agricultural Wholesale Market Association” (CAWA), una delle principali associazioni di mercati all’ingrosso della Cina, con la quale ha un accordo di collaborazione, affinché emettesse un comunicato per incoraggiare il consumo di alimenti importati. Tutti questi sforzi hanno generato una significativa diminuzione dei commenti negativi sui social network, a fronte invece di un aumento dei commenti positivi legati al consumo di ciliegie. I media ufficiali cinesi, infine, hanno cercato di  chiarire che non c’è stato alcun rilevamento confermato di Covid-19 nelle ciliegie fino ad oggi e che non c’è alcun rischio per il consumo di ciliegie.

                      Dopo una settimana, queste attività di promozione sembrano aver dato i loro frutti e il mercato delle ciliegie cilene in Cina, fa sapere Asoex, sta migliorando. “C’è stata una maggior rotazione delle ciliegie nei mercati all’ingrosso – si legge nel comunicato stampa – e un nuovo aumento dei prezzi, quindi abbiamo iniziato la strada della ripresa”, che ha poi aggiunto che condizioni del mercato non sono ancora tornate alla normalità. Asoex, comunque, ha continuato a intensificare la sua campagna di marketing. “Crediamo che, nonostante la gravità di ciò che è successo, ci sono stati tre giorni di miglioramento, ed è per questo che le azioni promozionali attuate attraverso un investimento significativo da parte del Comitato Ciliegie Asoex, in coordinamento con le nostre autorità, continueranno a intensificarsi”.

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