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                      Coldiretti annuncia produzioni in calo nel 2015: olio -35%, agrumi -25% e vino -15%

                      Dopo che l’annata meteo anomala del 2014 ha provocato forti cali produttivi nel settore agricolo, secondo Coldiretti, il 2015 si preannuncia ancora più duro per gli agricoltori. Secondo l’associazione dei coltivatori infatti le produzioni tipiche della dieta mediterranea nel 2015 caleranno fino a toccare il minimo storico. Le previsioni riguardano l’olio di oliva a -35%, con una produzione crollata a circa 300mila tonnellate, gli agrumi -25%, il vino -15% e il miele -50%, con cali anche tra il pomodoro da conserva e le castagne

                       

                      dieta-mediterraneaPer il pomodoro da conserva “si registra un calo delle rese per ettaro e la produzione rimane in linea con la media degli ultimi cinque anni solo grazie a un aumento delle superfici coltivate”, aggiunge Codiretti. “Rischiano quindi di mancare dalle tavole quei prodotti base della dieta mediterranea considerati essenziali per garantire una buona salute”, prosegue la nota.
                      Secondo la Coldiretti l’allarme si estende anche al settore dei cereali, e quindi alla produzione dell’italianissima pasta, “A causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero da dove arriva circa il 40% del fabbisogno perché non si è avuta la lungimiranza di investire sull’agricoltura nazionale. Se in Italia i raccolti di grano duro hanno subito una leggera flessione (-4%), un calo consistente del 10% si è verificato nell’Unione europea e un vero e proprio crollo del 27% si è registrato in Canada che è il principale fornitore dell’Italia. Complessivamente, secondo le stime dell’International Grains Council, la produzione mondiale di grano duro dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate (-15%)”.
                      coldirettiSe in Italia la produzione scarseggia però, ricorda il Corriere della Sera, nell’ottobre scorso la Fao ha annunciato che la produzione mondiale di frumento nel 2014 ha raggiunto il livello record di 2.523 milioni di tonnellate e in Italia, e che da anni, è in corso un forte calo dei consumi di pasta e olio di oliva. Nello scorso luglio il Coi (il Consiglio oleicolo internazionale) segnalava che il consumo di olio in Italia è passato dalle 840 mila tonnellate del 2004 alle 600 mila di oggi, con un decremento del 28,5%, mentre a giugno l’Aidepi (Associazione industria del dolce e della pasta) Aidepi ha reso noto che il consumo di pasta è calato dai 28 chili all’anno pro capite del 2004 ai 25,3 kg del 2013.

                       

                      Una situazione di calo del raccolto che, teme l’associazione, “aumenta il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per Made in Italy ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità”. Per questo, consiglia Coldiretti, “occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta, almeno su quei prodotti come olio, miele e agrumi freschi dove è obbligatorio indicare la provenienza, oppure rivolgersi direttamente ai produttori, ma anche cercare sulle confezioni il caratteristico logo a cerchi concentrici blu e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla Denominazione di origine protetta (Dop) o Indicazione geografica protetta (Igp) mentre nella parte blu compaiono le stelle dell’Unione europea”.