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                      Pesche e albicocche gratis per protesta. “Meglio regalare la frutta che svenderla”

                      L’ultimo weekend di giugno, in Campania, i produttori di Coldiretti hanno regalato più di 100 mila albicocche a cittadini e turisti nei porti di Sorrento, Pozzuoli e Salerno. L’iniziativa vuole denunciare le speculazioni in atto nelle campagne, dove la frutta viene pagata agli agricoltori pochi centesimi al chilo, mentre nei negozi i prezzi si moltiplicano, senza sconti per i consumatori. L’albicocca è il simbolo della mobilitazione, “perché vittima di gravi distorsioni di mercato lungo tutta la Penisola, invasa dal prodotto straniero”. Pesche e albicocche gratis per protesta: iniziative simili si sono tenute anche nel Metapontino, organizzate dal Comitato Agricoltori Uniti

                      Dalla Redazione

                      Coldiretti albicocche

                      foto Facebook Coldiretti Campania

                      Oltre centomila albicocche made in Italy offerte gratis a cittadini e turisti per denunciare le speculazioni in atto nelle campagne dove la frutta agli agricoltori viene pagata pochi centesimi al chilo. “Meglio regalarla per aiutare a combattere il caldo, piuttosto che svenderla al di sotto dei costi di produzione”, è la denuncia degli agricoltori della Coldiretti, che in Campania sono scesi nelle piazze per promuovere la singolare forma di protesta. Domenica 30 giugno gli agricoltori si sono riuniti all’imbarco degli aliscafi di Sorrento e in piazza Tasso, al porto di Pozzuoli e al molo Masuccio di Salerno, dove hanno regalato a cittadini e turisti la frutta estiva sottopagata nelle campagne. Un omaggio molto apprezzato da italiani e stranieri, in una giornata segnata dalla grande afa.

                      Per la protesta è stata scelta la Campania perché una delle regioni più colpite dal fenomeno, che riguarda però tutta la Penisola. “L‘albicocca – sottolinea la Coldiretti – è il simbolo della mobilitazione, perché vittima di gravi distorsioni di mercato lungo tutta la Penisola, dall’Emilia Romagna alla Basilicata dalla Calabria alla Campania”.

                      Coldiretti albicocche

                      foto Facebook Coldiretti Campania

                      “Il prodotto ci viene pagato 20 centesimi al chilo, il costo di produzione è di 35 centesimi al chilo – denuncia un produttore in un servizio tv del Tgcom24 -. Ci perdiamo 15 centesimi al chilo: a queste condizioni non riusciamo più a produrre, quindi, per una questione di dignità, preferiamo regalarla, la frutta”.

                      Prezzi sottocosto in campagna, eppure i listini si moltiplicano dal campo alla tavola “per colpa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni selvagge di prodotto straniero spacciato per italiano”,  denunciano gli agricoltori.

                      Anche per le pesche la situazione è critica: un servizio del Tg4 mostra frutteti in Campania con alberi carichi di pesche, non raccolte, perché i prezzi non sono sufficienti a coprire i costi di produzione. Il problema è la Grande Distribuzione? “Sicuramente lo è – chiosa un produttore nel servizio del TG4. – Se a un chilometro da qua si trovano sui banchi pesche a 4 euro al chilo, mentre noi qui le vendiamo a 30-40 centesimi al chilo… è chiaro che c’è una distorsione”.

                      Coldiretti albicocche

                      foto Facebook Coldiretti Campania

                      Se, da un lato, nelle campagne la frutta è sottopagata, dall’altro i consumatori non hanno sconti. I prezzi nei negozi si moltiplicano fino a quattro volte a causa del grande caldo che, d’altra parte, aumenta anche i consumi. Nonostante l’Italia sia leader europeo nella produzione di albicocche – con un quantitativo di 286 mila tonnellate, paria a circa il 45% del totale comunitario – secondo l’analisi della Coldiretti i prodotti provenienti da Francia, Spagna e Grecia hanno invaso comunque il mercato nazionale.

                      L’obiettivo dell’iniziativa – riferisce la Coldiretti – è far conoscere la difficile situazione in cui si trovano gli agricoltori nazionali con i raccolti già colpiti pesantemente dal maltempo ma anche sostenere il consumo di frutta di stagione italiana come le pesche, le nettarine e le albicocche che aiutano a combattere le alte temperature e a stare in forma.

                      Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria”.

                      La manifestazione del Comitato Agricoltori Uniti a Matera

                      Pesche e albicocche regalate per protesta: un’iniziativa simile era già stata messa in piazza qualche settimana prima dell’evento di Coldiretti in Campania. Siamo sul versante opposto, nel metapontino, dove i produttori lucani si sono mobilitati per chiedere alle istituzioni – locali e non solo – maggiore attenzione e supporto nei confronti della crisi del comparto frutticolo.

                      Nel Metaponto è nato anche un gruppo, apartitico e apolitico, il Comitato Agricoltori Uniti, che a giugno ha promosso una serie di iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e le istituzioni. Prima tappa a Montalbano Jonico, domenica 9 giugno, e quindi al mercato mensile di Scanzano Jonico: in entrambe le occasioni gli agricoltori lucani hanno distribuito gratis ai cittadini e ai turisti casse di frutta estiva. “Costano 50 centesimi al chilo, ce le pagano 5 centesimi/kg. Meglio regalarle!”, si leggeva nei manifesti affissi sui banchi ambulanti di pesche e albicocche. Il 13 giugno c’è stata una manifestazione nel centro storico di Matera, quindi il Comitato Agricoltori Uniti si è riunito con tutti i suoi manifestanti davanti alla sede della Regione Basilicata, il 21 giugno scorso. Una “colonna” formata da un centinaio di mezzi  agricoli e oltre 500 produttori  ha sfilato dal presidio di Montalbano fino a Scanzano, dove i membri del Comitato sono stati ricevuti dai sindaci del Metapontino e dal presidente della Provincia.

                      Il gruppo chiede anche un aiuto da parte delle istituzioni per affrontare i danni da maltempo della scorsa primavera.

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