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                      Coltivare su Marte entro il 2030: al via l’alleanza tra Elon Musk e gli agricoltori di Murcia

                      Portare l’uomo su Marte è da tempo uno degli obiettivi più ambiziosi di Elon Musk, l’istrionico patron milionario di SpaceX e Tesla, che più volte si è detto convinto che entro cinque anni uno dei suoi razzi riuscirà nell’intento di raggiungere il pianeta rosso che dista a circa 54,6 milioni di chilometri dalla Terra. Per ipotizzare la sopravvivenza umana sul pianeta – e il lungo viaggio spaziale per arrivarci – Musk stringe ora un’alleanza con gli agricoltori ed esportatori di Murcia dell’associazione spagnola Proexport. Una partnership che, per quanto dal sapore fantascientifico, può avere importanti e concreti sviluppi anche sulla Terra, avendo tra i suoi obiettivi lo sviluppo della ricerca scientifica nell’agricoltura di precisione e la ricerca di soluzioni agli effetti del cambiamento climatico sull’orticoltura

                      Di Massimiliano Lollis

                      Elon Musk Proexport

                      Portare l’uomo su Marte è notoriamente uno dei sogni più ambiziosi di Elon Musk, l’istrionico patron milionario di Tesla e SpaceX, la società californiana che sta rivoluzionando la produzione di razzi e i servizi di trasporto spaziale. Certo, nella comunità internazionale di esperti e scienziati non manca chi nutre forti dubbi che l’obiettivo sia davvero alla portata dell’uomo nel prossimo futuro, o che perlomeno sia auspicabile raggiungerlo nell’interesse reale dell’umanità. Se però l’uomo riuscirà a coltivare sul pianeta rosso, forse il merito sarà anche dei coltivatori ed esportatori di Murcia.

                      Come annunciato dalla spagnola Proexport, l’associazione dei coltivatori ed esportatori di Murcia che riunisce oltre 50 gruppi di aziende agricole, cooperative e grossisti dediti alla produzione e commercializzazione di ortofrutta, lo scorso dicembre Musk ha stretto con l’associazione una partnership strategica per esplorare le possibilità di coltivazione di ortaggi su Marte e ipotizzare così le condizioni agricole che un giorno potrebbero consentire l’insediamento di esseri umani sul pianeta. Un giorno che, stando alle ultime dichiarazioni di Musk – che però, va detto, non è affatto nuovo a provocazioni e smentite – potrebbe arrivare entro il 2030.

                      L’accordo tra le due organizzazioni è stato siglato al Javits Center di New York lo scorso 6 dicembre, nell’ambito dell’evento fieristico New York Produce Show, dove le due organizzazioni hanno espresso la loro soddisfazione per l’iniziativa.

                      “Siamo entusiasti di questa collaborazione – afferma il Ceo di Proexport Fernando Gómez -. Le condizioni estreme di aridità del suolo e di perenne siccità, insieme alle forti restrizioni sull’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari che devono affrontare i nostri agricoltori nel sud-est della Spagna, hanno convinto Elon Musk e i nostri colleghi di SpaceX che siamo nella posizione migliore per affrontare l’incredibile sfida di produrre lattuga, broccoli, pomodori o peperoni su Marte in futuro”.

                      Una partnership che, per quanto dal sapore fantascientifico, può avere importanti e concreti sviluppi anche sulla terra. “Il progetto – dichiarano i rappresentanti di SpaceX – non fornirà solamente conoscenze cruciali per il successo delle nostre future missioni spaziali, ma promuoverà anche la ricerca scientifica nell’agricoltura di precisione e il reperimento di soluzioni agli effetti del cambiamento climatico sulla produzione di frutta e verdura”.

                      Il progetto, che combina le competenze dei partner agricoli dell’associazione con la visione innovativa di SpaceX, mira a sviluppare tecniche sostenibili ed efficienti per la produzione di ortofrutta in condizioni “marziane”, con temperature che, a causa della sottile atmosfera del pianeta, possono scendere fino a -129 gradi.

                      All’interno del progetto congiunto si affronteranno le sfide uniche dell’agricoltura sul pianeta rosso, dalla composizione del suolo alla disponibilità di acqua, ossigeno e radiazioni solari. Esperti di agronomia e tecnologia spaziale provenienti da Spagna e Stati Uniti faranno parte del team, che si avvarrà del meglio delle competenze locali e internazionali.

                      Nei piani di Musk, entro i prossimi anni il sistema di lancio Starship potrebbe permettere l’organizzazione di viaggi interplanetari con equipaggio umano su Marte: un pianeta che dista a circa 54,6 milioni di chilometri e che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere raggiunto in circa 150-300 giorni di viaggio, a seconda di una serie di condizioni come le diverse fasi dei pianeti, lo slancio del veicolo spaziale, il suo peso e il carburante che trasporta.

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