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                      Conip e i mercati ortofrutticoli insieme per il riciclo delle casse in plastica: la proposta

                      CO.N.I.P., il consorzio nazionale pioniere del riciclo degli imballaggi in plastica, a Macfrut lancia la proposta di allargare la sua rete – che oggi conta 120 consorziati fra produttori, raccoglitori e riciclatori e 70 piattaforme dislocate in tutta la Penisola – coinvolgendo i grandi mercati ortofrutticoli nazionali, nella consapevolezza di poter offrire loro una risposta risolutiva per la gestione fino ad oggi onerosa delle cassette in plastica giunte a fine vita. Subito positiva la risposta degli ortomercati. “In una logica di questo tipo potremmo anche arrivare a diminuire il costo degli imballaggi, cosa che, visto il momento attuale, sarebbe auspicabile” è il commento a caldo del presidente di Fedagromercati Valentino di Pisa

                      di Carlotta Benini

                      Conip Macfrut 2022 ©FM

                      I vertici di Conip, da sinistra: Giovanni Buttafuoco, Domenico D’Aniello e Fabiola Mosca (copyright: Fm)

                      Non un rifiuto, bensì una risorsa, inserita in un sistema virtuoso di “closed loop” – ovvero recupero-trasformazione-riciclo – potenzialmente infinito, che è un perfetto esempio di economia circolare. Questo è l’imballaggio ortofrutticolo inserito nel circuito di CO.N.I.P., il Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica, primo sistema collettivo in Europa a produrre casse e pallet in materiale poliolefinico riciclabile e riciclato al 100% e primo anche a realizzare una propria rete di raccolta a livello nazionale, riuscendo così a eliminare i costi di logistica per gli operatori. Oggi il Conip è una realtà che movimenta 87 mila tonnellate di casse in plastica (dato relativo all’immesso al consumo nel 2021), il 75% delle quali vengono recuperate e avviate al riciclo, per un totale di 65 mila tonnellate imballaggi gestiti in modo sostenibile.

                      Oggi Conip guarda alle nuove sfide ambientali lanciando una chiamata ai mercati ortofrutticoli all’ingrosso, dove ogni giorno passano centinaia e centinaia di cassette in plastica, la cui gestione a fine vita finora ha rappresentato un onere non indifferente. “Vogliamo utilizzare i mercati per raccogliere le casse in plastica a fine vita e avviarle a riciclo evitando così il riutilizzo improprio degli imballaggi usati, che per legge non è consentito”: lo ha spiegato il presidente di Conip Domenico D’Aniello a Macfrut, dove il consorzio ha avviato ufficialmente il dialogo con i grandi ortomercati italiani, con l’obiettivo di allargare la sua rete, che ad oggi conta 120 consorziati, coinvolgendo anche queste strutture.

                      “Nei suoi 24 anni di attività il nostro consorzio ha sempre raggiunto e superato gli obiettivi di riciclo imposti dalla legge (fissati al 60%, ndr) e nel 2021 ha avviato al riciclo il 75% dei propri imballaggi, che diventano materia prima seconda da cui nascono nuove casse per l’ortofrutta – sottolinea la direttrice del Conip Fabiola Mosca -. Attraverso il sistema ‘Usa e recupera’ Conip mira alla riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi in plastica a fine vita attraverso la raccolta e il riciclo infinito degli stessi. Operiamo secondo un principio fondamentale: per noi il rifiuto non è uno scarto ma una risorsa”. “Oggi qui a Macfrut presentiamo ai mercati anche il servizio di ripresa dei materiali usati – continua la direttrice -, per fare in modo che gli stessi contribuiscano ad accrescere i livelli di riciclo che già Conip ha raggiunto egregiamente”.

                      mercati Conip ©FM

                      Da sinistra Enzo Addessi (MOF), Valentino Di Pisa (Fedagromercati), Alessio De Amicis (CAR), Alessandro Giunchi (FOR), Renzo Piraccini e il vice direttore di Conip (copyright: Fm)

                      “La nostra categoria ha tutti i mezzi e le potenzialità per svolgere il servizio di ritiro degli imballaggi usati presso gli ortomercati – le fa eco il vice presidente di Conip Giovanni Buttafuoco -, inoltre ricordiamo che la nostra filiera del riciclo è stata la prima a ottenere la certificazione dall’Efsa (già dal 2013, ndr) per la produzione di materiale idoneo al contatto con l’ortofrutta”. “Conip è un esempio a trecentosessanta gradi di un’economia circolare che funziona bene – continua – e che porta benefici ambientali ed economici a tutta la filiera”. I numeri della sostenibilità parlano di un risparmio annuo di 2,3 milioni di GJ di energia (pari al consumo annuo di 500 mila persone) e di 628 milioni di litri d’acqua, oltre ad evitare l’immissione in atmosfera 155 mila tonnellate di gas serra (pari all’inquinamento prodotto in un anno da 62mila automobili).

                      Positivo l’interesse dal fronte dei mercati. “Le nostre strutture devono essere piattaforme ideali per il recupero degli imballaggi, per favorire anche un servizio a favore della nostra clientela – esordisce il presidente di Fedagromercati Valentino Di Pisa -. Per noi la gestione delle casse post consumo rappresenta spesso un grande problema, quindi il servizio proposto oggi da Conip è ben gradito. In una logica di questo tipo potremmo anche arrivare a diminuire il costo degli imballaggi, cosa che, visto il momento attuale, sarebbe auspicabile”.

                      Molte delle realtà coinvolte dall’appello del Conip hanno già avviato percorsi di selezione degli imballaggi, ma c’è ancora molto da fare. “Avevamo già provato – ricorda il Presidente di FOR Cesena Alessandro Giunchi – a imboccare la strada del recupero e riciclo degli imballaggi, ma ci siamo scontrati con le difficoltà della normativa che tratta i rifiuti. Non possiamo, quindi, che essere favorevoli all’iniziativa di Conip perché gli imballaggi di plastica possono essere grandi risorse”. Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Addessi, ad del MOF di Fondi che ha definito encomiabile l’attività di Conip intravvedendo la possibilità di un facile inserimento nella sua struttura.  “Si può assolutamente affrontare un discorso del genere con Conip, siamo disponibili a un confronto ulteriore”, conferma anche Alessio De Amicis, responsabile sviluppo e marketing del CAR di Roma.

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