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                      Dalla digitalizzazione all’effetto Amazon: ecco i trend per la GDO nel 2022

                      Quali saranno le tendenze 2022 nel mondo del grocery? Brick Meets Click, società americana di consulenza e analisi strategica, stila la top ten dei trend che più impatteranno nel 2022 nella GDO e nell’alimentare. Dalla lista spicca l’importanza della digitalizzazione: una serie di strumenti che mai come ora permettono di differenziarsi sempre più, ampliando i divari di performance tra chi ha investito nella digitalizzazione e chi no. Tra i punti salienti la digitalizzazione, che entra nei punti vendita su più fronti e con sempre più potenza, l’iper-localizzazione e la gestione delle consegne a domicilio, che diventeranno sempre più sostenibili, anche dal punto di vista economico

                      Dalla Redazione

                      trend 2022

                      Come ad ogni chiusura d’anno si fanno strada i pronostici per l’anno nuovo. Brick Meets Click, società americana di consulenza e analisi strategica nel mondo grocery, stila così la sua top ten dei trend che più impatteranno nel 2022 nella GDO e nel mondo del grocery. Quali saranno i fattori più importanti che la GDO dovrà prendere in considerazione e su cui investire per poter migliorare le proprie performance? Ecco la lista:

                      1. La digitalizzazione è sempre più importante per creare vantaggio competitivo. Questo perché il machine learning rende più facile l’analisi dei dati, e il cloud rende la comunicazione più veloce ed efficiente che mai. La conseguenza diretta di queste tecnologie è che le aziende che hanno digitalizzato il loro business ora possono essere più agili e stare al passo della concorrenza, oltre ad assecondare le mutevoli esigenze dei consumatori.

                      2. Sempre più insegne scoprono che la chiave della crescita è l’iper-localizzazione. Un’evoluzione del “think global, act local”? Di fatto sì: grazie agli strumenti digitali ora disponibili è più facile identificare anche le più ridotte sacche di domanda poco servite e quindi individuare degli spazi di crescita. Le insegne dovranno monitorare attentamente i bisogni che i propri clienti non riescono a soddisfare e, di conseguenza, valutare se quel genere di domanda possa trasformarsi in un’opportunità di crescita redditizia per l’insegna.

                      3. L’inflazione provoca cambiamenti nella strategia della determinazione dei prezzi e in altre pratiche commerciali. Questo perché l’inflazione ora è a livelli così alti come non si vedeva da decenni, e l’innovazione può permettere di risparmiare significativamente. In un contesto di questo tipo, l’inflazione può perfino favorire le insegne più dinamiche nel raggiungere un vantaggio competitivo nei confronti dei competitor meno agili.

                      4. Per il retailer aumenta la complessità del prezzo nel determinare il valore. Alle insegne della Gdo oramai non basta semplicemente indicare che i loro prezzi sono più bassi di quelli della concorrenza, ma devono dare ulteriori informazioni del perché sono più bassi, poiché i consumatori, oggi, hanno più scelta e non comprano sempre gli stessi articoli in catene diverse, il che li aiuterebbe a comparare i prezzi e il valore dei prodotti.

                      5. Sempre più produttori di prodotti di largo consumo puntano sul creare brand e linee specifiche per singole catene, con l’obiettivo di aumentare la visibilità dei prodotti in questione, anche sfruttando l’influenza delle singole insegne sui social media e nelle attività di marketing dedicate. Di conseguenza, le insegne più grandi potranno ottenere un vantaggio competitivo, seppur temporaneo, nel presentarsi come rivenditori esclusivi di un determinato prodotto, spingendo i competitor a ricercare formule simili per “contrattaccare”.

                      6. L’Home delivery diventerà più conveniente. Questo perché il boom delle consegne a domicilio dovuto alla pandemia ha portato a un’accelerazione dell’offerta di nuove opzioni di consegna: sono in fase di lancio e di test nuovi veicoli per l’home delivery a guida autonoma e a basso impatto economico. Di conseguenza, per i retailer diventerà sempre più vantaggioso proporre la consegna a domicilio e aumentare i margini di guadagno.

                      7. Aumentano le opzioni pick-up e click-and-collect per il ritiro della spesa al punto vendita, potenziate grazie alle sempre più avanzate tecnologie e sistemi automatizzati per la gestione degli ordini, dall’ordine online al ritiro.

                      8. Ottimizzare l’inventario. L’inflazione sta rendendo più redditizio aumentare la rotazione delle scorte. Questo contribuisce all’allungamento dei termini di pagamento e a una maggiore attenzione a modi innovativi per gestire l’inventario.

                      9. La crescita degli hard discount sconvolge più aree di mercato. Aldi, ad esempio, è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di crescita fissato a 2.500 negozi entro la fine del 2022, mentre sia Lidl che Save-a-Lot hanno investito in management più forti per implementare nuove strategie di crescita. Di fatto, gli hard discount diventano sempre più competitivi in un numero crescente di mercati: aumentano le opzioni di scelta e di acquisto per chi vuole acquistare generi alimentari a basso prezzo.

                      10. Amazon Fresh reinventa l’esperienza di acquisto nel grocery “calibrando” l’offerta del punto vendita in base a specifiche caratteristiche del prodotto. Di fatto, Amazon supera la logica del brand per intercettare le caratteristiche che i consumatori – in ogni store – ricercano davvero, in modo da soddisfare ancor più le esigenze dei consumatori ma con meno referenze. Meglio e meno, quindi.

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