Dalla Redazione
Presentata ufficialmente nel corso di una conferenza stampa a palazzo Ferro Fini a Venezia la pesca di Verona IGP. A suggellare questo importante traguardo il presidente del consiglio del Veneto Roberto Ciambetti, che ha promosso la conferenza stampa su iniziativa del Consigliere regionale Filippo Rigo. Presenti anche il direttore provinciale Giuseppe Ruffini, il direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro, il presidente dell’Associazione Ortofrutta veneta Stefano Faedo e numerosi amministratori del territorio che hanno testimoniato l’impegno delle istituzioni per la promozione in varie occasioni e rassegne dedicate. Testimonial il Patron dell’Harry’s Bar Arrigo Cipriani, che con il frutto veronese ha inventato il suo Bellini, cocktail che alla base ha proprio la polpa di pesca frullata. Il drink è tuttora una specialità stagionale servita non solo nel locale veneziano, ma anche in tutti i ristoranti del circuito diffusi in tutto il mondo.
Protagonisti i produttori veronesi, guidati da Coldiretti, che hanno continuato a sostenere l’identità locale, preservandone le caratteristiche e tutelando l’origine attraverso la riconquista di una certificazione assegnata vent’anni fa e perduta nel 2018 a causa di vicende burocratiche ed agronomiche.
L’iter del ripristino dell’Igp della Pesca di Verona si è concluso lo scorso 28 giugno con il Decreto n. 0337590 attraverso il quale il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha conferito a CSQA srl di Thiene l’incarico di ente certificatore. Il prossimo passo è la ricostituzione del Consorzio di tutela.
Numerosi gli obiettivi della certificazione: dare alle pesche e nettarine veronesi un riconoscimento per la loro qualità in un territorio storico vocato alla produzione, offrire un ulteriore impulso alle vendite e differenziarsi dalle pesche di altri territori nazionali e stranieri, tra cui Spagna e Grecia.
Ad aderire all’iniziativa sono i comuni veronesi di Bussolengo, Pescantina, Sona, Castelnuovo del Garda, Villafranca, Lazise, Sommacampagna, San Pietro in Cariano, Torri del Benaco, Pastrengo e il comune di Verona. Il distributore esclusivo sarà La Grande Bellezza Italiana che, così, raccoglie di fatto le due IGP ortofrutticole della provincia (Radicchio di Verona IGP e Pesca di Verona IGP).
Infatti, secondo i dati di Veneto Agricoltura, in Veneto la pesca è coltivata su 1.554 ettari, in calo del -6,9% sul 2021. Circa l’84% degli investimenti si concentra nella sola provincia di Verona (1.265 ettari). Nonostante la perdita di superfici, l’ottimo innalzamento delle rese ha portato ad una produzione totale raccolta di nettarine e pesche di circa 31.400 tonnellate, con una crescita produttiva del +669,6% rispetto al 2021. E sempre Verona la principale provincia per questa fruttifera che ha prodotto 25.632 tonnellate totali (+646,1%).
Rigido il disciplinare della pesca di Verona IGP, che si riferisce al frutto allo stato fresco appartenente alla specie Persica vulgaris M., nelle varietà a Polpa Bianca e Gialla e Nettarina a Polpa Gialla, nelle cultivar a maturazione precoce, media e tardiva. La zona di produzione della Pesca di Verona IGP è limitata ad alcuni comuni della provincia di Verona, nella regione Veneto.
La coltivazione della Pesca di Verona IGP può essere condotta con metodo convenzionale, biologico o integrato. Sono ammesse esclusivamente le forme di allevamento definite “a vaso basso veronese” e a “Y trasversale” che sono tradizionali della zona del veronese e garantiscono la corretta insolazione e l’arieggiamento della chioma in tutte le sue parti, condizioni importanti per determinare il colore e il sapore finale dei frutti.
Tutte le operazioni colturali devono essere finalizzate ad accentuare i caratteri di tipicità del prodotto, per questo è raccomandata la potatura verde ed è obbligatorio il diradamento manuale dei frutti. Altra tecnica tipica del veronese, obbligatoria per i frutteti, è quella dell’inerbimento controllato, mediante la quale è possibile controllare le piante infestanti e al contempo migliorare l’equilibrio idrico e la fertilità del terreno. La raccolta dei frutti avviene dal 10 giugno al 20 settembre. In considerazione della sensibilità delle pesche alla manipolazione, le operazioni avvengono in almeno tre momenti diversi e devono essere effettuate manualmente. Per la conservazione si utilizza la tecnica della refrigerazione, a temperatura e umidità controllate (tra -0,5 e +0,5°C) per al massimo 20 giorni.
La Pesca di Verona IGP ha calibro minimo di 61 mm per le cultivar precoci e 67 mm per le cultivar medie e tardive. Presenta forma rotondo-oblata nelle varietà a Polpa Bianca e Gialla; forma rotondo-oblunga nella varietà Nettarina a Polpa Gialla. Il colore è intenso e brillante; la polpa è consistente e succosa; il sapore è dolce e caratteristico.
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Pesca di Verona IGP, nelle seguenti varietà: a Polpa Bianca, a Polpa Gialla e Nettarina a Polpa Gialla, nelle categorie Extra e Prima. È commercializzato, da giugno a settembre, in appositi vassoi sigillati con film plastico, in cestini da 1 o 2 kg oppure in plateaux di cartone, legno o plastica di dimensioni variabili (qui i dettagli).
Dietro alla produzione della pesca veronese c’è una grande storia, oltre che un grande lavoro da parte dei produttori. La pesca di Verona ha inoltre un ruolo fondamentale a livello regionale, con l’85% degli ettari di produzione situati nella città scaligera, dove vengono prodotte circa 25mila tonnellate a fronte delle 31mila totali del Veneto.
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