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                      Dieta mediterranea: proposti in Senato un Fondo e una Giornata Nazionale

                      La Commissione Agricoltura del Senato ha preso in esame un disegno di legge per valorizzare la dieta mediterranea. Il ddl prevede di istituire una Giornata nazionale dedicata a questo regime alimentare salutistico – dal 2010 ‘Patrimonio immateriale dell’umanità’ per l’Unesco – e un Fondo per la valorizzazione di questa dieta. Lo studio di un logo ne identificherà prodotti e iniziative. Inoltre sono proposte attività formative e divulgative con progetti didattici mirati negli istituti scolastici

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Dieta mediterranea: in Senato arriva una proposta di legge per valorizzarla

                      È “l’unica dieta sostenibile sia dal punto di vista della produzione che del consumo alimentare”. Lo ha sottolineato Andrea Segrè, presidente del CAAB di Bologna e anima del pool anti-spreco Last Minute Market, durante l’inaugurazione della Nuova Area Mercatale che si è tenuta lunedì 4 aprile nel parco agroalimentare bolognese. È la dieta mediterranea, il regime alimentare salutistico in cui frutta e verdura sono coordinate essenziali, e a cui – ha annunciato Segrè – sarà presto dedicata una Fondazione che avrà il compito di  promuovere l’educazione alla sostenibilità e alla buona alimentazione.

                       

                      Nell’attesa che si concretizzi questa realtà,  il prototipo per eccellenza di un’alimentazione sana ed equilibrata – consacrato nel 2010 dall’Unesco quale ‘Patrimonio immateriale dell’umanità’ – è diventato oggetto di un nuovo disegno di legge posto al vaglio del Senato.

                       

                      Il ddl, presentato alla commissione Agricoltura presieduta da Roberto Formigoni, prevede l’istituzione di un Fondo per la valorizzazione della dieta mediterranea, oltre ad attività didattiche e divulgative nelle scuole e misure per la relativa promozione all’interno della ristorazione collettiva, e in particolare nelle mense scolastiche. L’articolo 4 – spiega un articolo su L’Espresso Food&Wine – istituisce, inoltre, la Giornata nazionale della dieta mediterranea – Patrimonio dell’umanità da celebrarsi ogni 16 novembre (data della proclamazione Unesco nel 2010).

                       

                      All’interno del progetto di legge c’è poi la definizione di dieta mediterranea come “l’insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e competenze, che vanno dal paesaggio all’alimentazione, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo, caratterizzato da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, tramandato di generazione in generazione, che costituisce un senso di appartenenza e di continuità per le popolazioni coinvolte”.

                       

                      “Speriamo di arrivare entro i prossimi mesi a licenziare il testo per l’aula. – spiega Leana Pignedoli, senatrice PD e vice presidente della Commissione Agricoltura, che ha seguito da vicino il testo – Vogliamo promuovere la dieta mediterranea come stile di vita, più che come ‘certificazione’ in chiave di marketing di prodotti o aree di riferimento. Parliamo infatti di una grande complessità di prodotti e ingredienti che interagiscono come quantità e qualità. La dieta in questione, insomma, in primo luogo ha una dimensione culturale”. Quasi una filosofia di vita e dello stare insieme. “Più che su una certificazione, che sarebbe macchinosa e foriera di complicazioni burocratiche, ci stiamo quindi orientando – conclude la senatrice – sulla creazione di un logo, che identifichi determinate iniziative, prodotti e scelte alimentari”.

                       

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