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                      Dole

                      Come si è evoluta l’alimentazione del calciatore dagli anni ’80 ad oggi? Lo stretto rapporto che lega corretta alimentazione e attività fisica è un argomento di interesse diffuso e ampiamente indagato: Dole Italia, Official Healthy Food Sponsor della prima squadra dell’Atalanta B.C, da sempre attenta al benessere psico-fisico delle persone e quotidianamente impegnata nel panorama sportivo, approfondisce assieme a Dennis Dell’Unto – nutrizionista della formazione nerazzurra – le caratteristiche salienti del regime alimentare dei calciatori.

                      Nell’evoluzione alimentare, i principali fattori di rilievo sono l’integrazione tra aspetto culinario e proprietà nutritive del cibo, la quota proteica e l’indice glicemico. Negli ultimi anni, anche nell’alimentazione dello sportivo, ha acquisito infatti rilevanza la sinergia e la cooperazione tra il gusto e la soddisfazione del palato da un lato e la composizione degli alimenti dall’altro. Non solo, dunque, la necessità di mangiare determinati alimenti per le loro proprietà nutritive ma farlo attraverso piatti e ricette che risultino buone, gustose e attraenti. Ciò ha comportato un netto miglioramento nel regime alimentare del calciatore, permettendo al contempo di potenziarne la prestazione atletica.

                      Negli sportivi, a seconda della disciplina che praticano, gioca un ruolo importante l’alimentazione e la ripartizione nell’ambito della dieta dei diversi macronutrienti. Nel calcio, ad esempio, la maggiore percentuale di macronutrienti rimane pur sempre quella dei carboidrati e la dieta mediterranea è quella di riferimento.

                      Ma è chiaro che, per la composizione corporea dell’atleta, sono importanti le proteine e relativi amminoacidi, in quanto essenziali nel processo di sintesi proteica e quindi incremento/mantenimento della massa muscolare, in modo tale da evitare lo stato catabolico (deprivazione proteica che genera un indebolimento dei tessuti) e la sindrome da sovrallenamento (OTS o overtraining syndrome).

                      Inoltre, per un calciatore, o più in generale per uno sportivo, è utile conoscere l’indice glicemico (IG) dei carboidrati, per scegliere il momento migliore in cui consumarli: Dennis Dell’Unto, nutrizionista dell’Atalanta B.C, spiega che: “Prima della partita è bene assumere carboidrati con un IG medio-basso, che garantiscano un rilascio graduale degli zuccheri mantenendo le energie ad un livello costante. Al contrario, i carboidrati con un IG alto, portano ad un picco glicemico, che comporta un rapido esaurimento delle energie e un calo della performance atletica; per questo motivo è meglio consumarli a fine gara, quando il corpo è più stanco e affaticato e necessita di una veloce assimilazione degli zuccheri”.

                      I mutamenti nell’alimentazione dei calciatori interessano anche il consumo della frutta fresca, ricca di nutrienti e sali minerali, che si trova alla base della piramide alimentare e non deve mai mancare in nessun regime. Anche in questo caso Dell’Unto spiega che: “La frutta può avere un indice glicemico medio o alto a seconda della quantità di fruttosio che contiene: solitamente la frutta a basso IG, come mele, arance e pere viene assunta prima degli allenamenti mentre quella con alto IG come, uva e cachi, è preferibile dopo sforzi prolungati, come nel post-partita, affiancata da un altro alimento più ricco, come per esempio le gallette di cereali. La frutta fresca, inoltre, comporta un innalzamento del picco glicemico solo per poco tempo ed è ricca di fibre che trattengono il rilascio di zuccheri”.

                      Occorre precisare che l’IG della frutta varia anche a seconda del grado di maturazione del frutto stesso. Ad esempio, parlando di banane quelle poco mature hanno un IG basso a differenza di quelle molto mature che contano un IG alto. “Del resto la banana è lo spuntino perfetto per lo sportivo, adatta ad essere consumata nel preallenamento, durante e dopo l’attività fisica” dichiarano gli esperti nutrizionali di Dole (così come scientificamente provato da una ricerca pubblicata sul Journal of Proteome Research e condotta dai ricercatori del North Carolina Research Campus e gli scienziati del Dole Nutrition Institute e dell’Appalachian State University).

                      Ricche di potassio, un sale minerale che aiuta a regolare la pressione sanguigna, ad evitare crampi muscolari e a sostenere il benessere di nervi, cuore e reni oltre, le banane sono anche fonti di fibre, Vitamine (A, B1, B2, C, PP), Calcio, Ferro, Fosforo e di sostanze antiossidanti. Insomma, un mix vincente che assicura energia, resistenza durante lo sforzo fisico e velocità di recupero successivamente” conclude Dell’Unto.

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