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                      Donnalia: apre il nuovo stabilimento green per la lavorazione della frutta premium

                      Entrerà a pieno regime a inizio 2024 l’opificio appena realizzato a Delia (Cl) dalla storica azienda agricola Di Pasquale Ortofrutta, che da tre generazioni valorizza i frutti simbolo della Sicilia, dagli agrumi alle pesche, commercializzandoli con il brand premium Donnalia. Nel mirino nuovi mercati esteri e un aumento delle quantità prodotte fino a 7mila tonnellate all’anno. “È un segnale di fiducia per tutto il territorio”, ci racconta il titolare Vincenzo Di Pasquale

                      di Maddalena De Franchis

                      Donnalia stabilimento Delia Di Pasquale Ortofrutta

                      Il nuovo opificio da 3mila mq a Delia

                      “L’agricoltura, oggi, ha bisogno di eroi”. Non c’è niente di più vero nell’affermazione di Vincenzo Di Pasquale, che a Delia (Caltanissetta) gestisce, assieme al fratello Angelo, la storica azienda che porta il loro cognome, specializzata nella produzione e commercializzazione delle eccellenze ortofrutticole locali, dall’arancia rossa Igp, alla pesca di Delia Igp fino a quella tardiva di Sicilia, tutte specialità a marchio Donnalia. C’è qualcosa di eroico, in effetti, in questo restare tenacemente abbarbicati al destino dei frutti, stagione dopo stagione, tra avversità climatiche sempre più frequenti, patologie spesso ignote e tutti i mali – quelli sì, ancestrali e tristemente noti – che affliggono territori costantemente relegati “ai margini”.

                      Eppure, ascoltando Di Pasquale si fa strada la convinzione che un segnale di speranza e fiducia nel futuro è possibile: è esattamente con queste parole che il responsabile commerciale dell’azienda di famiglia, attiva da tre generazioni, si sofferma sul recente investimento in un grande stabilimento per la lavorazione della frutta, che entrerà a pieno regime a inizio 2024. “Abbiamo investito 4 milioni di euro nella realizzazione di questo stabilimento, un opificio di 3mila metri quadrati per la lavorazione di frutti di elevata qualità, dalle pesche alle albicocche, fino all’uva da tavola – dichiara -. Un grosso sostegno è arrivato dalle banche, in particolare dal gruppo Bcc Iccrea, che ci ha concesso un finanziamento di 2,7 milioni di euro, e da Banca San Francesco, che è stata al nostro fianco in tutte le fasi connesse al finanziamento dell’opera: il loro supporto è la dimostrazione che, se si presenta un progetto solido, si possono trovare finanziatori disposti a scommettere sulla nuova avventura”.

                      La struttura è stata realizzata con l’obiettivo di accrescere la quantità del prodotto fino a 7 mila tonnellate all’anno, per rispondere alle esigenze della grande distribuzione (l’azienda è tra i fornitori di colossi come Esselunga) e ampliare la quota di export sui mercati esteri, attualmente pari al 10%. “Al momento, i nostri mercati principali sono Germania e Francia – argomenta Di Pasquale -, ma intendiamo ritagliarci ulteriori fette di mercato in altri Paesi europei. Il prodotto di punta, in Italia e all’estero, è la nostra pesca tardiva, che si coltiva da fine agosto fino alla prima metà di ottobre e non richiede, come altre varietà tipicamente estive, la conservazione in frigo. Quella del tardivo è una frontiera promettente, che intendiamo esplorare e consolidare nel prossimo futuro”.

                      Donnalia Di Pasquale

                      Da sinistra Vincenzo e Angelo Di Pasquale

                      Il nuovo stabilimento rappresenta anche un deciso passo avanti in ottica “green”, essendo munito di un impianto fotovoltaico da 300 Kwp (chilowatt di picco) che lo renderà completamente autonomo dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico. “A breve installeremo anche due colonnine per la ricarica di veicoli elettrici – aggiunge Di Pasquale – e abbiamo in cantiere vari progetti per essere ancora più sostenibili, a partire dal packaging fino a un’ulteriore taglio degli sprechi nei processi di lavorazione dei frutti”. A pieno regime, in opificio lavoreranno 50 persone: in parte già interne allo staff (che conta, nei periodi di picco stagionale, oltre cento addetti), in parte da assumere ex novo.

                      Di Pasquale dice la sua anche sul problema della carenza di manodopera qualificata, lamentato da molti suoi colleghi da un capo all’altro della penisola: “reperire personale esperto risulta certamente più difficile che in passato – commenta -, ma, da parte nostra, occorre assicurare degli incentivi: se gratifichi i tuoi collaboratori, anche con una retribuzione adeguata, saranno più motivati a lavorare. E a restare negli anni”.

                      Vincenzo e Angelo Di Pasquale non hanno ancora compiuto 40 anni, lavorano in azienda fin da ragazzini e hanno saputo imprimerle un cambio di passo decisivo, introducendola alla commercializzazione su più canali di distribuzione, a un marketing più audace e alla creazione di un brand, Donnalia, ormai conosciuto in tutta Italia. “C’è una sola ricetta per restare competitivi in questo mercato – conclude Di Pasquale -: avere sempre nuove idee, investire costantemente nel miglioramento del prodotto e, soprattutto, non arrendersi mai alle difficoltà”.

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