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                      Dopo il flop, Farinetti prende in mano Fico e scommette la faccia sul rilancio

                      Oscar Farinetti riprende in mano le sorti di Fico Eataly World facendo mea culpa per il flop di gestione che ha portato i conti in rosso e ha visto sfumare il suo iniziale sogno imprenditoriale. Ma ora gli obiettivi tornano a fuoco: con la Eatinvest, la società di famiglia, Farinetti acquisisce al 100% la gestione del parco e mette sul piatto 8 milioni di euro per risanare i debiti; altri 5 saranno stanziati da Coop Alleanza 3.0, che esce dalla gestione ma resta come azionista. Il nuovo presidente di Fico Eataly World sarà Andrea Farinetti. Il primo utile è atteso per il 2026

                      Dalla Redazione

                      Riprende in mano la sua creatura esordendo con un mea culpa: “Negli ultimi tre anni sono stato poco presente. È stato un errore”. Ci sarà stata anche la pandemia a dare il colpo di grazia, ma Fico, che nelle promesse iniziali doveva essere la Disney World dell’agroalimentare, in quanto a parco di meraviglie ne ha viste poche negli ultimi anni. Un sogno imprenditoriale che fino a oggi è rimasto dai contorni sfumati, ma ora l’obiettivo è la messa a fuoco: ecco allora che Oscar Farinetti rilancia, si prende il 100% della gestione di Fico Eataly World e mette sul piatto 8 milioni di euro per ripianare parte dei debiti di gestione. Il nuovo presidente di Eatinvest, la società della famiglia Farinetti che diventa socia unica, sarà Andrea Farinetti, il figlio minore del patron di Eataly, mentre l’amministratore delegato sarò Piero Bagnasco, Ceo di Fontanafredda, che sostituisce Stefano Cigarini. Coop Alleanza 3.0, che finora è stata socia al 50%, esce dalla gestione ma resta come azionista e finanziatore nel fondo immobiliare a cui Fico paga un affitto.

                      Le operazioni di salvataggio

                      Per rimettere in sesto Fico Eataly World servirà un investimento complessivo di circa 15 milioni, 8 dei quali arriveranno appunto dalla famiglia Farinetti, e almeno 5 milioni da Coop Alleanza. L’accordo con gli istituti di credito, inoltre, prevede il blocco dei pagamenti per i prossimi tre anni: la società rimborserà solo gli interessi dei circa 30 milioni di esposizione. Il nuovo piano di sviluppo prevede il raggiungimento dell’utile nel 2026.
                      Farinetti in conferenza stampa ha ribadito che ha intenzione di vincere la scommessa Fico. Ha parlato dei contraccolpi subiti a causa del Covid, che ha picchiato duro sull’attività della cittadella del cibo, ma ora, assicura, ci sono tutte le condizioni per ripartire con slancio. A quanto pare gli azionisti sono stati convinti dal discorso motivazionale del patron di Eataly – da sempre grande affabulatore -, che questa volta però deve fare sul serio, perché si gioca anche la reputazione.
                      Qual è stato il problema di questi anni? “Il problema è che abbiamo sbagliato – dice Farinetti al Resto del Carlino di Bologna – e quindi vogliamo chiedere scusa. Qui però c’è un piano rilancio guidato da un grande entusiasmo, i partner sono ‘gasati’, vogliamo investire, vogliamo moltiplicare gli eventi, desideriamo trovare l’idea giusta per far tornare le persone”.

                      Il rilancio di Fico

                      Farsi amare dai bolognesi, farsi amare dagli studenti, convincere i turisti stranieri, attirare meglio quelli italiani. Questa la nuova sfida di Farinetti con la sua creatura, che rinascerà a nuova vita con una serie di servizi e di attività rivolte ai cittadini e ai visitatori. Fiere, eventi culturali ed enogastronomici di più ampio respiro, partnership con le eccellenze, uno studio televisivo per la realizzazione di programmi sul cibo, un fitness center, lo stadio temporaneo del Bologna calcio, che in vista dei lavori di recupero del Dall’Ara si trasferirà negli spazi di Fico: le proposte sul piatto sono tante e c’è fermento.
                      Intanto verrà rivista fin da subito la questione del biglietto di ingresso: forse si tornerà all’accesso totale gratuito o probabilmente sarà previsto il pagamento delle sole attività, con la distribuzione di una tessera omaggio Fico a tutte le famiglie di Bologna e territori vicini. Il Luna Farm, lo spazio dedicato ai bimbi e alle famiglie che negli ultimi tempi è stato l’attività trainante di Fico, rimarrà attivo, ma col progetto di una migliore integrazione con il resto del parco.
                      E per quanto riguarda i lavoratori – questione nel mirino dei sindacati già da tempo – sono tutti riconfermati, nessuno sarà lasciato a casa.

                      Le tempistiche

                      La nuova proprietà si insedierà ufficialmente entro fine maggio ed entro Natale 2023 Farinetti promette di tirare fuori il primo coniglio dal cappello. L’obiettivo è quello di completare l’iter progettuale entro il 2024 ed entrare nella piena operatività nel 2025: “Vogliamo un Fico al top nel 2026”, dice il patron di Eataly.

                      La bocciatura dell’opposizione

                      Chi non crede a questo piano di rilancio è la Lega. “È il momento di essere realistici e comprendere che Fico è stato un completo fiasco”, attacca il leghista Mattia Polazzi, capogruppo della lista Alleanza metropolitana a Palazzo Malvezzi, come riporta Bologna Today  Mentre per Giulio Venturi, consigliere comunale della Lega, “l’errore fondamentale” commesso da Farinetti e dal Comune “è stato quello di creare questo enorme parco agroalimentare a Bologna, la città del cibo per eccellenza, una città che non sentiva alcun bisogno di questo ‘circo’ artificiale”.

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