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                      Emergenze agricole e prezzi minimi di vendita per l’ortofrutta: decreto al vaglio del Senato

                      Crisi agricole: i prezzi non possono essere inferiori ai costi di produzione. È quanto previsto dal nuovo Decreto emergenze agricole, approvato dalla Camera e ora al vaglio del Senato. Una proposta aggiuntiva presentata dalla Commissione agricoltura della Camera è quella di un prezzo minimo di vendita per quasi tutte le produzioni agricole. Ismea avrà l’incarico di fissare la soglia minima, mentre i controlli saranno a carico dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Sono previste sanzioni per le pratiche sleali, ovvero per i casi in cui l’acquirente stabilisca un prezzo significativamente inferiore ai costi medi di produzione

                      Dalla Redazione

                      emergenze agricole ortofrutta

                      La Camera dei deputati ha approvato il Decreto emergenze agricole, un nuovo provvedimento che reca disposizioni in materia di rilancio dei settori agricoli e ittici in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale. Il testo ora è passato all’esame del Senato, per la definitiva conversione in legge, comprese alcune modifiche introdotte dalla Camera. Una di queste ha acceso il dibattito ed è quella che introduce il prezzo minimo di vendita per quasi tutte le produzioni agricole, proposta dalla Commissione agricoltura della Camera presieduta dall’on. Gallinella e recepita in toto dall’assemblea.

                      In sostanza il decreto imporrebbe che prezzi di vendita dei prodotti, indicati nei relativi contratti stipulati in forma scritta, non possano essere inferiori ai costi di produzione dei prodotti stessi. Il principio che intende tutelare i produttori dai pericoli di contratti capestro che vengono sempre più proposti soprattutto dalla grande distribuzione, potrebbe essere un’applicazione della direttiva comunitaria sulle pratiche sleali nel settore agricolo, recentemente emanata dall’Ue.

                      I costi medi di produzione dei prodotti agricoli devono essere elaborati mensilmente dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), sulla base della metodologia approvata dal Mipaaft. Ismea avrà quindi l’incarico di fissare la soglia minima, mentre i controlli saranno a carico dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

                      Il decreto prevede sanzioni per le pratiche commerciali sleali, ovvero per i casi in cui si verifichi che l’acquirente, nel contratto stipulato in forma scritta di durata minima di 12 mesi, abbia stabilito un prezzo significativamente inferiore ai costi medi di produzione. La previsione di clausole contrattuali in violazione della determinazione del prezzo comporta l’applicazione, a carico dell’impresa acquirente, di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio precedente all’accertamento. In caso di reiterata violazione può essere disposta la sospensione dell’attività di impresa fino a trenta giorni.

                      La discussione del disegno di legge in Senato ha preso il via il 29 aprile. L’iter ora prosegue: il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è stato fissato per lunedì 6 maggio.

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