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                      Finger lime e vertical farming made in Italy sul podio dei Macfrut Innovation Award

                      Sono 36 le innovazioni insignite del Macfrut Innovation Award (MIA) 2017, il premio organizzato per il terzo anno da Cesena Fiera e L’Informatore Agrario. Sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti: sono i criteri con cui la commissione di esperti ha vagliato le oltre 80 candidature provenienti da aziende italiane e straniere nelle 8 sezioni del premio. Complessivamente 9 medaglie d’oro, 15 d’argento e 12 di bronzo

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Dal finger lime ai pomodori colorati che proteggono dai radicali liberi, all’Oliviatrap, il ‘grande fratello’ in campo in grado di monitorare a distanza gli insetti infestanti delle piante da coltivazione. E ancora l’armadietto refrigerato per la consegna di prodotti agroalimentari freschi acquistati on line, il gelato ‘PopApp’, la postazione compatta per i punti vendita di frutta e verdura, Gdo compresa, per produrre gelato artigianale a vista e on demand, fino alla patata prêt-à-manger.

                       

                      Sono solo alcuni dei 36 prodotti e servizi insigniti del Macfrut Innovation Award (MIA) 2017, il premio Oscar dell’innovazione consegnato per il terzo anno di fila da Cesena Fiera e dal magazine di settore L’Informatore Agrario nell’ambito della kermesse ortofrutticola in agenda a Rimini Fiera. Le premiazioni si sono svolte durante la prima giornata di Macfrut, durante l’evento condotto da Antonio Boschetti, direttore de L’Informatore Agrario. “Questa terza edizione del premio evidenzia la forte propensione all’innovazione delle aziende collegate a questa filiera. – ha commentato in apertura dei lavori – L’innovazione è la chiave per garantire una maggiore competitività qualitativa e produttiva anche sui mercati internazionali che, l’anno scorso, hanno assorbito 4,9 miliardi di euro di prodotti ortofrutticoli italiani freschi”.

                       

                      Il pregiato “caviale al limone” in Italia è prodotto dal consorzio Finger Lime

                      Innovazione, sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti: sono i criteri con cui la commissione di esperti ha vagliato le oltre 80 candidature provenienti da aziende italiane e straniere per le otto sezioni del premio, che nella sua terza edizione assegna complessivamente 9 medaglie d’oro, 15 d’argento e 12 di bronzo.

                       

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                      Nella categoria Prodotto spicca il finger lime, il cosiddetto “caviale al limone”: si tratta di una pianta di origine australiana con piccoli granelli dal succo simile a quello del limone, che per il loro sapore si sposano perfettamente con ogni preparazione in cucina. “I nostri soci produttori hanno già messo a dimora una dozzina di varietà, su terreni normalmente vocati alla coltivazione di agrumi e in climi diversi, in Sicilia e Calabria – sottolinea il referente del consorzio Finger Lime, che ha lanciato questa coltivazione nel nostro Paese – Sarà la nuova sfida per agricoltori del territorio, speriamo di poter competere presto con i cugini australiani”.

                       

                      La consegna del premio a Isi Sementi

                      Un consorziato – si legge sul sito del gruppo – sta testando 300 piante in serra nel Lazio, altri soci stanno arrivando al Consorzio quest’anno, con estensioni anche in Basilicata e Puglia. La costante ascesa del consumo mondiale di finger lime dà a questo prodotto un notevolissimo potenziale di investimento. Il prezzo al dettaglio arriva anche a 200-250 euro al chilo, ma un fruttino del peso di 8-15 grammi può guarnire un intero piatto. 

                       

                      Anche i pomodori si distinguono sul podio: Isi Sementi ha vinto la medaglia d’argento con una varietà arancione ad alto contenuto di beta carotene, un vero e proprio superfood per le sue caratteristiche n nutraceutiche. Lamboseeds invece viene premiata per quattro innovative varietà pomodoro, Billa, Sole, Morettino e Roar, mentre un terzo argento va a Top Seeds per il Cuore di Bue dalle particolari dimensioni – ha una concentrazione di pezzatura che si avvicina ai 200 grammi – e particolarmente resistente agli agenti patogeni.

                       

                      Lucchini è pioniera del vertical farming in Italia

                      Nella categoria Strutture e attrezzature per le colture protette si distingue ancora una volta Cefla con Growning, la micro serra con tecnologia a led per portare direttamente fra gli scaffali del supermercato germogli e microgreens a chilometro zero. E anche Lucchini, con BoxXland: dopo avere lanciato il primo prototipo di vertical farming in Italia, l’azienda di Mantova ha messo a punto insieme a ENEA un nuovo orto verticale in container. Si tratta di un impianto modulare ad alta tecnologia per la coltivazione di prodotti orticoli in tutti gli ambienti e in ogni clima, concepito per la produzione fuori suolo a ciclo chiuso senza l’uso di insetticidi, in un ambiente illuminato con luce a led, con un software che ne gestisce irrigazione e condizionamento dell’aria. “Il sistema permette di produrre 2 mila piante ogni due settimane, ovvero circa 300 mila piante all’anno – sottolineano dall’azienda durante la consegna del premio – Si può collocare ovunque: ristoranti, supermercati, ospedali, navi, ma anche luoghi estremi, come i Poli”.

                       

                      Tornando al prodotto, nella categoria IV e V gamma e servizi connessi si segnala l’oro alla patata prêt-à-manger Pronte per te, realizzata da Pizzoli. Cinque gli argenti: la Patata del Fucino Igp del medesimo Consorzio di tutela, le Chicche di Natura di Apofruit, la rivoluzionaria indivia in formato snack di Lady Leaf, e i due prodotti di Zerbinati Burger’z Bio e Fruit&Veg Squeezy Snacks. Medaglia di bronzo, infine, per le Tisane dell’orto de L’insalata dell’Orto e i Flan’Z, firmati Zerbinati.

                       

                      “Questo riconoscimento è la testimonianza diretta della capacità delle aziende di sapere innovare – afferma Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – di accettare la sfida del mercato globale da protagonisti. Innovazione e internazionalizzazione sono le chiavi di volta del sistema ortofrutticolo italiano: i due cardini su cui si fonda questa 34esima edizione di Macfrut”.

                       

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