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                      Finocchio, annata di scarsi volumi. Paolillo: “Qualità e specializzazione premiano”

                      È caratterizzata da un calo produttivo l’attuale campagna del finocchio italiano, penalizzata dal meteo avverso dello scorso autunno, che ha colpito i vari areali. A fronte di volumi contenuti e di rese disomogenee, organizzazione e specializzazione premiano: ne sono dimostrazione le performance della Paolillo, azienda di Eboli (Sa) che con 40 soci nelle zone più vocate può contare su una produzione annua di 160 mila quintali. “Grazie alla nostra struttura e alla presenza su quattro areali vocati, riusciamo comunque a selezionare prodotto di alta qualità per i mercati e per la Gdo e a soddisfare così le richieste dei nostri clienti”, ci spiega il sales manager Ciro Paolillo, rivelando anche alcune novità

                       di Carlotta Benini

                      finocchio PaolilloNon è un’annata semplice per i coltivatori italiani di finocchio, che si trovano di fronte a una produzione compromessa dagli eventi atmosferici avversi dello scorso autunno, quando, in particolare a novembre, alluvioni e grandinate si sono abbattute su tutti gli areali causando danni ai raccolti. Ce lo spiega Ciro Paolillo, sales manager della Paolillo Srl, azienda con sede a Eboli (Sa) e 40 soci nelle zone più vocate che, con una produzione annuale di circa 160 mila quintali, si conferma come uno dei principali player italiani del finocchio, presente sul mercato per 12 mesi.

                      Grazie a un’attenta rotazione colturale e varietale e a una costante spinta su innovazione e qualità Paolillo oggi è in grado di soddisfare le richieste del mercato e mantenere alte le aspettative, anche in un’annata come quella attuale caratterizzata da rese ridotte e scarsità di prodotto. “Abbiamo registrato un calo produttivo del 20%, in generale su tutti i territori – esordisce Ciro Paolillo -. Nonostante le rese più scarse e disomogenee, grazie alla nostra organizzazione e alla presenza su quattro diversi areali produttivi, riusciamo comunque a selezionare prodotto di alta qualità per i mercati e per la Gdo e a soddisfare così le richieste dei nostri clienti”.

                      “Il mese cruciale, in senso negativo, è stato quello di novembre – precisa il sales manager della Paolillo – quando il meteo avverso ha causato danni su ogni areale produttivo. La Puglia è stata la regione più colpita, soprattutto il foggiano. In Campania acqua e grandine hanno danneggiato parecchio prodotto, mentre in Calabria la situazione è stata migliore e ora, in particolare, si prospetta un febbraio positivo per la qualità del prodotto”.

                      finocchio PaolilloLa produzione a livello nazionale scarseggia già da metà dicembre: va da sé che, a fronte di una minore offerta, i prezzi sono buoni. “Ora è in raccolta il finocchio Tiziano – prosegue Ciro Paolillo -, la varietà principe della stagione invernale, la cui commercializzazione proseguirà per tutto il mese di gennaio. Da febbraio poi arriveranno sul mercato altre varietà più tardive come il finocchio Augusto”.

                      A proposito di mercato, le quote della Paolillo si mantengono stabili, per tutte le tipologie di prodotto, dal finocchio selezione Standard a quello Selezione Oro e Selezione Premium Red Label, fino al finocchio snack. L’azienda di Eboli oggi è presente con il suo brand in tutti i mercati ortofrutticoli del Nord, fino a Firenze, e nelle principali insegne della grande distribuzione nazionale. Un 10% di produzione è destinata all’estero, dove la Paolillo serve distributori privati in Gran Bretagna, Germania e Olanda.

                      Un’importante novità in arrivo riguarda il packaging, che l’azienda di Eboli si impegna costantemente a rinnovare. “Da fine gennaio proporremo sul mercato una nuova rivisitazione della confezione, rivoluzionaria dal punto di vista dell’innovazione e della sostenibilità”, conclude Ciro Paolillo. Sostenibilità che l’azienda campana persegue costantemente, già facendosi pioniera della soluzione di stampa digitale sul bauletto, che permette risparmiare materiale (non c’è l’etichetta in carta) e di facilitare la raccolta differenziata dell’imballaggio, che in questo modo risulta monomateriale.

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