L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Fitofarmaci, l’UE boccia il taglio del 50%. Le reazioni a favore e contro

                      Ieri il parlamento Europeo ha votato a maggioranza contro il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR), scongiurando il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive. Esultano le associazioni agricole italiane, per una restrizione che avrebbe sfavorito il settore agricolo nazionale, comportando tra l’altro un aumento delle importazioni di prodotti alimentari di paesi extra Ue. La strada per ridurre l’uso di pesticidi è la genetica, lo sviluppo dei biostimolanti, l’agricoltura di precisione, la lotta integrata, dicono CIA e Copagri. Per il WWF invece il voto in UE è una grande sconfitta e mette a rischio gli obiettivi fondamentali del Green Deal

                      Dalla Redazione

                      fitofarmaci

                      Nell’ambito del Green Deal, il 22 giugno 2022 la Commissione Europea aveva proposto un regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari come parte di un pacchetto di misure volte a ridurre l’impronta ambientale del sistema alimentare dell’UE. La cosiddetta SUR (Sustainable Use of pesticides Regulation) prevedeva il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive. Ieri la proposta è passata al voto decisivo in Parlamento Europeo ed è stata bocciata dalla maggioranza, con 299 voti contrari, 207 favorevoli e 121 astenuti.

                      Con questo voto il Parlamento ha di fatto respinto la SUR e ha chiuso la prima lettura. Il Consiglio deve ancora decidere la propria posizione sulla proposta di regolamento per determinare se essa verrà definitivamente respinta o tornerà al Parlamento per una seconda lettura.

                      Soddisfatte le associazioni del settore

                      “Ha prevalso il buon senso oggi al Parlamento Ue, con la bocciatura del regolamento fitosanitari che avrebbe avuto forti ripercussioni sul mondo produttivo”, è il commento di Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo l’esito della votazione in plenaria che ha ribaltato le decisioni della Commissione Ambiente, bocciando la relazione finale. “Non si era tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo sin da principio – prosegue – mentre oggi a Bruxelles sono state accolte le nostre ragioni. Gli agricoltori sono i primi a voler contribuire alla sostenibilità, ma chiediamo nuovi strumenti e pragmatismo”.

                      Secondo Cia, la proposta del Parlamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci avrebbe dovuto seguire una linea più ragionevole -soprattutto nella definizione delle tempistiche per la transizione- tenendo conto delle reali esigenze dei produttori. Anche i tentativi dell’ultimo minuto per inserire elementi migliorativi proposti dalla Comagri non sono bastati. “Agli sforzi già compiuti dal mondo agricolo non era stato dato il pieno riconoscimento – dichiara Fini -, speriamo ora che il Parlamento e il Consiglio facciano, invece, passi in avanti sull’approvazione della legislazione sulle tecniche di evoluzione assistita (TEA), che rendono le colture più resistenti e meno necessari i fertilizzanti, contribuendo ai piani di Bruxelles per un sistema agroalimentare più sostenibile”.

                      Sulla stessa linea Tommaso Battista, presidente di Copagri, che aggiunge: “Indipendentemente dalle sorti della proposta di regolamento comunitario, si andrà comunque verso una progressiva diminuzione nel consumo di prodotti fitosanitari; e tutto questo si potrà e si dovrà farlo attraverso la genetica, ma anche grazie allo sviluppo di biostimolanti, senza contare il sempre maggiore ricorso all’agricoltura di precisione e a metodi di lotta integrata basati su antagonisti naturali”. “Proprio il miglioramento genetico, infatti, sarà una delle principali chiavi di volta per raggiungere la tanto decantata rivoluzione green – aggiunge -, arrivando al contempo a produrre utilizzando sempre minori quantità di carburanti, fertilizzanti e agrofarmaci, e andando così a coniugare concretamente la sostenibilità ambientale con quella economica”.

                      Se fosse stata approvata nella sua formulazione originaria, con gli obiettivi fissati di riduzione dei fitofarmaci per le varie colture, la riforma avrebbe comportato tra le altre cose un aumento delle importazioni di prodotti alimentari di paesi extra Ue, che non vengono sottoposti ai controlli rigidi già oggi obbligatori in Europa. Lo fa notare Confcooperative Fedagripesca, sottolineando che “gli agricoltori non possono continuare ad essere considerati nemici dell’ambiente”, chiosa il presidente Carlo Piccinini. “È infatti sotto gli occhi di tutti – dice – il grande impegno profuso negli ultimi anni dalle aziende agricole e dalle imprese agroalimentari, che hanno fatto grandi sforzi per ridurre il loro impatto sull’ambiente, sia nelle fasi di coltivazione che in quelle di trasformazione industriale”.

                      WWF, “A rischio gli obiettivi fondamentali del Green Deal”

                      Dopo la bocciatura UE sul taglio dei fitofarmaci, nel fronte degli ambientalisti si levano numerose le polemiche. Il voto contro il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) espresso dal Parlamento rappresenta un’importante battuta d’arresto per le ambizioni contenute nel Green Deal europeo e nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, dice il WWF, aggiungendo che si tratta di un “voto pesantemente condizionato dagli interessi privatistici di una parte dell’agroindustria”.

                      “La bocciatura del Regolamento SUR è una sconfitta non solo per l’ambiente ma soprattutto per la salute delle persone e degli agricoltori – continua il WWF -. Un segnale preoccupante in vista della fase conclusiva della legislatura europea che prevede l’adozione di importanti provvedimenti a sostegno della transizione ecologica dell’agricoltura e della tutela della biodiversità, a partire dall’accordo provvisorio sulla Nature Restore Law, oggi approvato dai Rappresentanti Permanenti degli Stati membri e che passerà al vaglio della Commissione ENVI a fine novembre”.

                      Ora la palla passa al Consiglio dell’Unione europea che dovrà adottare una posizione negoziale in prima lettura. Solo allora il testo adottato dal Consiglio potrà eventualmente passare all’esame in seconda lettura del Parlamento. “Un percorso che difficilmente potrà essere concluso entro la fine della legislatura”, conclude appunto il WWF.

                      Copyright: Fruitbook Magazine