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                      Il Gruppo francese Casino ha 6,5 miliardi di debiti da risanare, frutto di anni di operazioni alimentate dal debito seguite da recenti perdite di mercato e cali dei ricavi. Sull’orlo della bancarotta, dopo voci di una possibile acquisizione da parte di Auchan Retail e Intermarché-Les Mousquetaires, ora si fanno avanti due possibili acquirenti: da un lato la 3F Holding fondata dal trio di uomini d’affari Xavier Niel, Matthieu Pigasse e Moez-Alexandre Zouari, che hanno dichiarato di voler puntare tutto sul salvataggio del gruppo “per patriottismo”; dall’altro il multi miliardario ceco Daniel Kretinsky  in coppia con Marc Ladreit de Lacharrière, fondatore della finanziaria Fimalac, che sembrano aver fatto un’offerta più alta rispetto a quella del trio di industriali. Resta il fatto che per ora gli investitori e gli azionisti non sembrano molto entusiasti di entrambe le offerte, poiché non rimarrebbe quasi nulla per loro. Entro il 27 luglio Casino punta ad avere un piano di risanamento pronto, anche se per ora si sta ancora aspettando un accordo

                      Dalla Redazione

                      Casino

                      Il Gruppo Casino deve risanare 6,5 miliardi di debiti, nonostante un fatturato da 33,6 miliardi di euro. In un comunicato stampa presente sul sito web del Gruppo francese del 26 maggio 2023, si legge che il Gruppo ha aperto una procedura di conciliazione, in seguito all’accordo dato dal Presidente del Tribunale di Commercio di Parigi, a beneficio di Casino Guichard-Perrachon SA e di alcune sue controllate. La durata iniziale di questo periodo è di quattro mesi con una possibile proroga di un ulteriore mese. La procedura, si legge, “offre al Gruppo Casino l’opportunità di avviare discussioni con i suoi creditori in un quadro giuridicamente sicuro, al fine di raggiungere un accordo comune sulla ristrutturazione del suo debito finanziario”.

                      A giugno si era fatta avanti l’ipotesi di un’acquisizione da parte di Auchan Retail – che da tempo è alla ricerca di un partner. Insieme, Auchan e Casino avrebbero detenuto il 15% del mercato diventando il terzo rivenditore francese – ma il tutto è tramontato. A seguire si era fatto avanti con una proposta d’acquisto un altro gruppo francese: Intermarché-Les Mousquetaires, che a fine maggio aveva già acquisito 180 negozi Casino (per un controvalore di 1,5 miliardi di euro) al fine di aumentare la propria rilevanza.

                      Ora sulla scena troviamo ora due concorrenti: da un lato il multi miliardario ceco Daniel Kretinsky  in coppia con Marc Ladreit de Lacharrière, fondatore della finanziaria Fimalac (secondo Forbes dotato di un patrimonio da 4,3 miliardi), dall’altro la 3F Holding fondata dal trio di uomini d’affari Xavier Niel, Matthieu Pigasse e Moez-Alexandre Zouari, che hanno dichiarato di voler puntare tutto sul salvataggio del gruppo “per patriottismo”. I tre imprenditori hanno così depositato il 4 luglio la loro offerta (con validità estesa fino al 10 luglio) secondo la quale 3F Holding apporterebbe 900 milioni di euro di nuovi fondi di cui solo la metà costituirebbe un vero e proprio nuovo capitale (di cui almeno 350 milioni di euro forniti da 3F e da un fondo di credito). L’altra metà sarebbe sotto forma di un nuovo debito senior a condizioni finanziarie molto rigide. (Qui entrambe le proposte pubblicate da Casino il 4 luglio).

                      Nello specifico parliamo di tre nomi noti nel mondo imprenditoriale francese: Xavier Niel è il fondatore del gruppo di telecomunicazioni Iliad, Matthieu Pigasse è un banchiere d’investimento e Moez-Alexandre Zouari ha esperienza nella distribuzione al dettaglio di generi alimentari tant’è che è già azionista di riferimento di Picard surgelati e master franchisor di Casino, grazie a 200 punti vendita in gestione.

                      L’offerta dell’imprenditore ceco Daniel Kretinsky, in coppia con Marc Ladreit de Lacharrière, sembra però essere più alta. Come riporta Borse.it, Kretinsky, già azionista di Gruppo Casino, con la Fimalac di Marc Ladreit de Lacharrière, stanno lavorando a una proposta da 1,35 miliardi di euro in contanti, oltre alla conversione del debito, per un aumento di capitale da 1,8 miliardi di euro.

                      Kretinsky nel frattempo ha fatto sapere – così riporta il 9 luglio Reuters – che se l’offerta va a buon fine, a capo di Gruppo Casino metterà Philippe Palazzi, anche se non ci sono conferme a riguardo da parte di quest’ultimo. Philippe Palazzi a febbraio 2022 si era dimesso dalla carica di Ceo di Lactalis pare per un disaccordo sulla strategia. Prima di entrare nell’azienda lattiero-casearia, ha avuto una lunga carriera in Metro, iniziata nel 1994 e finita a giugno 2020 dopo circa due anni nel ruolo di direttore operativo.

                      Due cose per sembrano del tutto certe: gli investitori e gli azionisti – come riporta un articolo di retail detail del 5 luglio – non sembrano molto entusiasti di entrambe le offerte, poiché non rimarrebbe quasi nulla per loro; inoltre, in entrambi gli scenari, la ristrutturazione comporterà la fine del controllo di Casino da parte del presidente Jean-Charles Naouri, mentre un piano di ristrutturazione importante deve ancora arrivare. Al contempo il governo francese è preoccupato per la sorte dei circa 50.000 dipendenti nel Paese (numero aggiornato a fine 2022) di quello che è il sesto gruppo distributivo francese.

                      Casino punta ad avere un piano di risanamento pronto entro il 27 luglio, ma prima deve essere presentato un accordo. E per questo accordo il gruppo ha bisogno del consenso dei creditori. Nel frattempo, Gruppo Casino ha avvertito che il piano prevede una focalizzazione sui supermercati premium più piccoli nei centri città di Parigi e Lione e sulla Costa Azzurra, mantenendo le operazioni dei grandi supermercati in Francia e vendendo attività non essenziali come il business in America Latina:

                      Con 6,5 miliardi di debiti – anche se ad oggi Le Monde parla di7,6 miliardi di euro – la ristrutturazione del debito è diventata comunque inevitabile, poiché il sesto rivenditore francese continua a bruciare liquidità e deve far fronte a un debito di 3 miliardi di euro in scadenza nel 2024 e nel 2025. Casinò sta pagando le conseguenze di anni di operazioni alimentate dal debito, che hanno fatto seguito alle recenti perdite di quote di mercato e al calo dei ricavi che lo hanno portato sull’orlo della bancarotta.

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