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                      Freshfel Europe: ancora lontani i 400 g/giorno di ortofrutta fresca raccomandati

                      In Europa il consumo medio di frutta e verdura nel 2021 è cresciuto a 364,58 g/giorno pro capite, con un aumento del 2,19% rispetto al 2020 e dell’1,27% rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Si tratta comunque di un valore ancora inferiore di quasi il 10% rispetto al minimo di 400 g/giorno pro capite raccomandato dall’OMS e solo pochi Paesi dell’UE raggiungono l’obiettivo raccomandato. Come sottolinea l’analisi condotta dal Consumption Monitor di Freshfel Europe, basterebbe aggiungere un solo frutto o ortaggio alla dieta quotidiana dei consumatori europei (per un totale di 15 milioni di tonnellate) per far crescere di quasi il 20% il mercato europeo

                      Dalla Redazione

                      Freshfel consumi ortofrutta frutta e verdura

                      Pubblicato ad aprile, il nuovo report del Consumption Monitor di Freshfel Europe sottolinea come ci sia ancora della strada da fare per raggiungere – in Europa – il traguardo raccomandato dall’OMS dei famosi 400 g/giorno di frutta e verdura fresche da consumare al giorno. 

                      Nello specifico, l’ultima edizione del Consumption Monitor di Freshfel Europe fornisce un confronto delle tendenze di consumo ortofrutta nell’UE-27 nel suo complesso e in ogni Stato membro, sulla base delle statistiche ufficiali di Eurostat e Faostat. L’edizione di quest’anno mostra che il consumo medio di frutta e verdura nell’UE è cresciuto a 364,58 g/giorno pro capite nel 2021, con un aumento del 2,19% rispetto al 2020 e dell’1,27% rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Si tratta comunque di un valore ancora inferiore di quasi il 10% rispetto al minimo di 400 g/giorno pro capite raccomandato dall’OMS. Nel 2021, il mercato dei prodotti freschi dell’UE-27 raggiungerà le 74.354.475 tonnellate.

                      Questa crescita è in linea con il trend positivo iniziato nel 2020 con la pandemia Covid-19, che ha cambiato lo stile di vita degli europei, oltre ad aumentare la loro simpatia verso le cause ambientali e i cambiamenti climatici. Tuttavia, il consumo di frutta e verdura è sotto pressione in Europa a causa della crisi economica seguita allo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022. Ciò ha un forte impatto sul potere d’acquisto dei consumatori e limita la loro spesa alimentare.

                      Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe, ha commentato: “In tempi di crisi, i consumatori tendono a orientarsi verso una dieta meno sana, percepita come più soddisfacente dal punto di vista energetico e come un’opzione alimentare più economica rispetto a frutta e verdura. Le tendenze per il 2022 e l’inizio del 2023 indicano chiaramente che la crescita dei consumi post-pandemia è andata perduta, poiché in molti casi i consumi sono diminuiti di oltre il 10%. Questi ultimi sviluppi, non ancora incorporati nel Monitor dei consumi di quest’anno, saranno confermati nelle prossime edizioni”.

                      Solo pochi Paesi dell’UE raggiungono l’obiettivo raccomandato di almeno 400 g di frutta e verdura fresca al giorno pro capite. Nonostante la crescita dei consumi nel 2021, è necessario fare di più per stimolare il consumo, in particolare alla luce degli ultimi sviluppi. Il settore ortofrutticolo – secondo Freshfel – deve continuare a sviluppare l’aumento dei consumi puntando sui benefici che frutta e verdura fresca possono dare al pianeta, al clima e alla salute dei consumatori stessi.

                      Ciò si riflette anche nelle attuali priorità dell’agenda europea, come il Green Deal, la strategia Farm to Fork, l’obiettivo FIT55, il piano d’azione per l’economia circolare e il piano europeo per sconfiggere il cancro, dove frutta e verdura non sono parte del problema ma della soluzione. I prodotti freschi – sottolinea Freshfel – devono essere riconosciuti come prodotti essenziali.

                      Per quanto riguarda il futuro, Freshfel è anche preoccupata dal fatto che, secondo un’indagine Eurostat del 2019, il 33% dei consumatori dell’UE consuma zero porzioni di frutta e verdura al giorno e un altro 55% non raggiunge le cinque porzioni raccomandate al giorno. Un’ulteriore fonte di preoccupazione è che i tassi di consumo più bassi si registrano tra le generazioni più giovani e nelle famiglie a basso reddito. Questa situazione è preoccupante secondo Binard, che afferma che: “Le giovani generazioni sono i consumatori di domani e bisogna impegnarsi di più per educare e far conoscere ai giovani la versatilità e le qualità di frutta e verdura fresca”.

                      Il presidente di Freshfel Europe, Salvo Laudani, ha commentato: “Dobbiamo contrastare l’errata percezione che frutta e verdura siano costose. Il settore deve rafforzare il suo messaggio per dimostrare che opera all’interno di un sistema alimentare sostenibile per fornire prodotti sani, nutrizionali e a prezzi accessibili, al fine di spostare i consumatori verso una dieta vegetale“. Aumentare il consumo e raggiungere i 400 g/giorno pro capite raccomandati, aggiungendo un frutto o una verdura alla dieta quotidiana dei consumatori europei, farebbe aumentare le dimensioni del mercato europeo di quasi il 20%, ovvero di 15 milioni di tonnellate.

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