Dai Paesi Bassi alla Francia, le nuove installazioni di pannelli solari “frutivoltaic”: proteggono le piante e generano energia. Sviluppati da BayWa, azienda tedesca leader nello sviluppo di energie rinnovabili, i pannelli vedono come protagonisti di storie di successo due diverse realtà di produttori di lamponi e frutti rossi, l’olandese Martens Van Hoof e la famiglia francese Guth

Di Matteo Sambugaro 

Il fruitvoltaic parte da Monaco di Baviera. Andiamo da BayWa, azienda globale leader nello sviluppo di energie rinnovabili, distribuzione, fornitura di servizi e di soluzioni energetiche. La società ha recentemente ottenuto un finanziamento di 6,5 milioni di euro dal programma Life dell’Unione Europea. Life è infatti uno dei programmi storici della Commissione Europea, volto a finanziare dei progetti utili al miglioramento dell’ambiente e del clima. Con queste premesse, l’azienda afferma che utilizzerà questi soldi per combinare l’agricoltura con la produzione di energia solare in sei diversi siti e in cinque Paesi dell’Unione Europea entro il 2027.

L’esperienza olandese di Martens Van Hoof

Tra i progetti pilota e di successo, che vedono in prima linea i pannelli fruitvoltaic sviluppati da BayWa, c’è sicuramente la storia di Martens Van Hoof. Un produttore di lamponi olandese, che ha investito in quello che si ritiene sia il più grande impianto di pannelli solari finora realizzato nel settore frutticolo europeo. Grazie al sostegno statale, Van Hoof ha recentemente aggiunto, sulle proprie coltivazioni di lamponi, un totale di 24.206 celle fotovoltaiche alla sua fattoria, che si trova a nord di Eindhoven.

La particolarità di questi impianti è però questa: a differenza dei tradizionali sistemi di energia solare, questi si trovano direttamente sopra i raccolti di lamponi. Gli impianti fruitvoltaic sono installati sopra le piante. Questo tipo di “tetto” non danneggia i lamponi. Al contrario: i moduli fotovoltaici li proteggono da condizioni atmosferiche estreme come il caldo intenso o la grandine, consentendo anche l’esposizione alla luce. Secondo BayWa, il sistema genera una potenza record, nel settore, di ben 8,7 MWp. Abbastanza per alimentare più di 2.800 case.

Se la decisione di Van Hoof di finanziare parzialmente l’impianto, tagliando quindi i costi energetici, era partita inizialmente dal progetto pilota, l’obiettivo, ora, è di estenderlo fino a coprire l’intera attività di produzione di lamponi.

Il progetto francese con la famiglia alsaziana dei Guth

Tra i progetti pilota, intrapresi da BayWa, c’è anche quello di Brumath, cittadina francese ai confini con la Germania. Qui, viene portata avanti una sperimentazione agronomica finalizzata all’installazione di ombreggiature fotovoltaiche su una coltivazione di lamponi in superficie. 

Avviato nel 2021, questo progetto vede come protagonista l’azienda agricola della famiglia Guth, grandi produttori di frutti rossi dell’Alsazia, che hanno voluto lavorare a stretto contatto con BayWa per questo progetto pilota. Nel caso specifico, è previsto un monitoraggio agronomico nell’arco di 5 anni per caratterizzare, analizzare e confrontare la produzione frutticola precedente, con quella prodotta sotto i pannelli semitrasparenti.

Come riportato da BayWa, per la famiglia Guth questo progetto risulta essere potenzialmente e maggiormente performante per le coltivazioni. “Dal 1978 la nostra azienda agricola a conduzione famigliare produce frutti rossi in Alsazia. Nei nostri siti abbiamo notato gli effetti dei cambiamenti climatici”, precisano i Guth, che aggiungono. “Questo è il motivo principale per cui abbiamo scelto di installare sui nostri frutti delle ombreggiature agrivoltaiche. Questo nuovo metodo ci permette di avere condizioni favorevoli per le nostre colture e buone condizioni di lavoro”.

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