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                      Frutta estiva, Zanelli (Apofruit): “Il mercato è più dinamico. E Il pessimismo non aiuta”

                      Crisi della frutta estiva? Il problema sostanzialmente è uno: a furia di vedere nero, si finisce per gettare del pessimismo su un settore che, di pessimistico, quest’anno pare avere poco. Questo, almeno, stando alle premesse di una campagna che entra ora nel vivo, sostenuta da un mercato “che offre prospettive più interessanti rispetto agli anni passati”. È quanto emerge dalla chiacchierata che abbiamo fatto con Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit Italia, che vede la situazione di pesche, nettarine e albicocche in maniera più ottimistica rispetto a chi, a campagna appena iniziata, già gridava alla crisi nera

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Apofruit raccolta pesche

                      La produzione di pesche e nettarine quest’anno registra un calo del 25% circa

                      La campagna di pesche, nettarine e albicocche si è aperta con prospettive più ottimistiche rispetto alle stagioni passate per Apofruit Italia. Il colosso ortofrutticolo ha dato il là alla commercializzazione a metà maggio con la produzione della Basilicata, per poi arrivare sui banchi a fine maggio-primi di giugno con il prodotto della Puglia e quindi a metà giugno con quello dell’Emilia Romagna. “La campagna è iniziata con un po’ di ritardo rispetto al normale calendario commerciale, per via delle condizioni climatiche sfavorevoli”, esordisce Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit. A livello produttivo, la cooperativa registra quest’anno un calo generale dei volumi. Si parla di un -25% – 30% a seconda delle diverse specie: dato, questo, in linea con quanto stimato a livello nazionale ed europeo.

                       

                      Mirco Zanelli Apofruit

                      Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit

                      Zanelli, come sta andando la campagna delle albicocche?

                      Su questo comparto si stanno confermando le previsioni europee, che parlano di un calo significativo dei quantitativi rispetto al 2017: nel nostro caso i volumi si sono ridotti del 30% circa. Nella prima fase della campagna il clima è stato sfavorevole: le grandinate, i temporali improvvisi e le temperature più basse rispetto alla media stagionale hanno influenzando in maniera negativa oltre che le raccolte, anche la commercializzazione.

                       

                      Minore disponibilità di prodotto, però, significa anche maggiore possibilità di collocarlo sul mercato con prezzi soddisfacenti, o no?

                      Dal punto di vista dei prezzi, infatti, il mercato è partito in modo più dinamico rispetto allo scorso anno. Questo anche se, nella prima fase, c’è stato qualche accavallamento fra le raccolte delle diverse varietà e delle diverse aree produttive.

                       

                      E le pesche? Com’è la stagione commerciale?

                      Anche pesche e nettarine registrano un calo di volumi, del 25% circa. Questo, oltre che per mancanza di prodotto sulle piante, anche a causa delle grandinate che nei mesi scorsi si sono abbattute su diversi territori, danneggiando in parte la produzione. La situazione commerciale per pesche e nettarine è più vivace, quest’anno: c’è molta richiesta e le quotazioni sono significativamente diverse, in senso positivo, rispetto alla scorsa campagna. Questo anche se, specie nell’ultima settimana di giugno, si è iniziata a far sentire in maniera importante la pressione di aree produttive come la Grecia e la Spagna.

                       

                      albicocche-Solarelli-Apofruit

                      A fronte di una minore disponibilità di prodotto, il mercato delle albicocche è più dinamico

                      Dal punto di vista qualitativo, come si presenta quest’anno il prodotto?

                      Come già accennato poco fa, nella prima parte della campagna pioggia e grandine hanno condizionato il sapore e anche un po’ la tenuta del prodotto. Nelle ultime settimane il clima è stato favorevole, quindi sia il grado brix che la shelf life sono migliorati, dando risultati migliori anche sul mercato.

                       

                       

                      Che esordio commerciale hanno avuto pesche e nettarine di Romagna Igp, ultime ad arrivare sul mercato?

                      La richiesta e l’attenzione dal parte del consumatore per il prodotto Igp è aumentata costantemente negli ultimi anni. Il prodotto è arrivato quest’anno a conferimento con qualche piccolo problema di calibro e di grado brix, ma confidiamo che in luglio – complice il clima ideale e un mercato che vediamo già abbastanza positivo – avremo dei buoni riscontri. Anche per il consumatore, che potrà trovare sui banchi un prodotto di qualità ottimale.

                       

                      pesche nettarine Igp Solarelli Apofruit

                      Co-branding: le pesche e nettarine di Romagna Igp a marchio Solarelli

                      E il prodotto biologico, invece, che performance ha?

                      Il trend di vendita è positivo anche nel 2018 e continuiamo a guadagnare quote di mercato. È un comparto, quello del bio in generale, che si conferma sempre più strategico per la nostra cooperativa, rappresentando oltre un terzo del fatturato complessivo del gruppo.

                       

                      Come può la peschicoltura italiana tornare a essere competitiva e remunerativa per il frutticoltore?

                      Intanto sarebbe utile scalzare il pessimismo e avere una visione più propositiva. La prima necessità è quella di organizzare meglio la produzione, per fare in modo che i diversi attori presenti sul mercato gestiscano meglio le vendite e pianifichino per tempo l’attività con i clienti, piuttosto che affrontare il mercato dall’oggi al domani, come si sta facendo con le albicocche. È un prodotto, l’albicocca, sul quale è stato fatto negli ultimi anni un grande lavoro dal punto di vista dell’innovazione varietale. Si è investito tanto in produzione, senza tuttavia creare le condizioni per avere un mercato in grado di assorbirla tutta, questa produzione. Poi bisogna lavorare sulla valorizzazione del prodotto a marchio: altro aspetto fondamentale per rilanciare la frutta estiva.

                       

                      Apofruit pesche bio susine Solarelli

                      Valorizzare il prodotto a marchio è fondamentale per un rilancio della frutta estiva

                      Nel vostro caso, oltre che il biologico e l’Igp sopra citati, è strategico anche il marchio Solarelli.

                      Esatto. C’è un mercato che valorizza le produzioni di qualità e i calibri migliori e riconosce un valore aggiunto al prodotto che ha elevate caratteristiche organolettiche e gustative. Caratteristiche, queste, espresse al meglio nella nostra gamma premium.

                       

                      Un ultimo commento sulle susine: che prospettive ci sono su questo comparto?

                      La campagna sta entrando nel vivo: anche in questo caso prevediamo un calo produttivo rilevante. Quello delle susine è oggi un comparto che ha necessità di rinnovarsi, in quanto i consumi sono diminuiti negli ultimi anni. Occorre andare alla ricerca di varietà innovative, in grado di riconquistare il consumatore.

                       

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