L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Granfrutta Zani, a 40 giorni dall’alluvione “il quadro è più ottimistico”

                      È un’analisi dei danni “al momento moderatamente ottimistica” quella effettuata nei frutteti di Granfrutta Zani 40 giorni dopo l’alluvione che a maggio ha sommerso intere colture in Romagna, con la perdurante presenza di acqua e di limo che ha stressato i terreni e le piante. “È ancora presto per tirare le somme, ma ad oggi la speranza è quella che la conclusione possa essere positiva per la grande maggioranza degli impianti frutticoli” rivela Domenico Gallegati, tecnico agricolo dell’azienda di Granarolo Faentino (RA)

                      Dalla Redazione

                      Granfrutta Zani

                      Crediti foto: sito Granfrutta Zani

                      A poco più di un mese dall’alluvione che ha travolto la Romagna, con ingenti danni alle coltivazioni, alle attrezzature, alle case e, fatto ancor più grave, alle persone, Granfrutta Zani fa una fotografia in campagna per verificare lo stato vegetativo dei frutteti dei soci che il mese scorso sono stati sommersi dall’acqua. L’asfissia radicale, infatti, è il primo pericolo in cui incorrono le piante da frutto quando veine ostacolata la naturale traspirazione del suolo. “Gli allagamenti avvenuti in Romagna nei primi di maggio hanno interessato ampie porzioni di campagna destinata all’agricoltura e la perdurante presenza di acqua e di limo ha stressato, per alcune colture irrimediabilmente, l’attività vegetativa delle piante”, spiega Domenico Gallegati, tecnico agricolo di Granfrutta Zani in un’analisi pubblicata sul sito dell’azienda di Granarolo Faentino (RA).

                      Gallegati spiega come, di fronte all’unicità degli eventi atmosferici di maggio, il primo approccio per gestire l’emergenza sia stato quello di seguire il buon senso per cercare di contenere i danni, attivando un confronto con agronomi e botanici specializzati per definire linee guida operative.

                      “Oggi, a un mese dalla seconda devastante alluvione, nelle coltivazioni dei soci è possibile descrivere un quadro di insieme migliore rispetto a quanto temuto nei giorni immediatamente precedenti – rivela il tecnico agricolo -. Per alcune aziende agricole, soprattutto le più vicine al corso dei fiumi, l’esondazione è stata devastante, danneggiando strutture, mezzi di lavoro e impianti, ma in generale la tenuta delle piante risulta perlopiù positiva e migliore rispetto alle prime considerazioni a caldo”.

                      Granfrutta Zani

                      Crediti foto: sito Granfrutta Zani

                      Procedure “da manuale” per gestire l’emergenza non esistevano. Dopo una prima ricognizione sui campi allagati dei soci di Granfrutta Zani, la priorità dei tecnici è stata quella di ripristinare, dove possibile, la rete idrica scolante, evitando interventi “pesanti” che potessero peggiorare lo stato di compattamento del suolo ostacolando quindi l’evaporazione dell’acqua dal terreno. Inoltre sono stati effettuati dei carotaggi in profondità per valutare la quantità di acqua presente nel terreno e già da subito le condizioni sembravano più confortanti rispetto alle previsioni iniziali, anche nei frutteti che erano rimasti sommersi per diversi giorni.

                      “Abbiamo atteso così gli eventi, trovando ad oggi un’analisi dei danni moderatamente ottimistica”, rivela Gallegati.  Infatti “la sintomatologia dell’asfissia radicale presenta un generale deperimento della parte aerea – spiega -, con forte appassimento delle foglie. Difetti che, a distanza di un mese, dovrebbero essere evidenti e che per fortuna abbiamo riscontrato limitatamente e nelle zone dove la vicinanza dei fiumi ha reso più intensa e violenta la portata dell’esondazione”.

                      “È ancora presto per tirare le somme – conclude il tecnico agricolo di Granfrutta Zani -, data l’eccezionalità degli eventi occorsi, ma ad oggi la speranza è quella che la conclusione possa essere positiva per la grande maggioranza degli impianti frutticoli”.

                      Copyright: Fruitbook Magazine