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                      Gruppo Salvi, grave incendio distrugge il magazzino ortofrutta di Eboli (SA)

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                      Gruppo Salvi, un incendio ha distrutto il magazzino di Eboli (SA)

                      Tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì 18 marzo un grave incendio ha distrutto il magazzino di Eboli (SA) del Consorzio Jonico Ortofrutticoltori, che fa parte del Gruppo Salvi, tra i maggiori operatori italiani del comparto. Le colonne di fumo nero erano visibili a kilometri di distanza. Le fiamme, che sarebbero partite da un macchinario, sono state alimentate dal vento forte e hanno mandato in fumo centinaia di bins in plastica che si trovavano all’interno del magazzino e nel piazzale. La struttura, che si trova tra Eboli e Battipaglia, nella Piana del Sele, lavorava kiwi, fragole, pesche e nettarine. Il Comune di Eboli, a causa della quantità di diossine immesse nell’aria, ha raccomandato la cittadinanza di tenere porte e finestre chiuse e consigliato di evitare, nel raggio di un chilometro, il consumo di verdure e frutta coltivate a cielo aperto

                      Dalla Redazione (aggiornato il 22 marzo 2022)

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                      Gruppo Salvi, un incendio ha distrutto il magazzino di Eboli (fonte: YouMedia)

                      Un grave incendio si è sviluppato tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì 18 marzo 2022 nella zona industriale di Eboli, al confine con Battipaglia, in provincia di Salerno. L’incendio ha distrutto il magazzino del Consorzio Jonico Ortofrutticoltori – CJO che fa parte del Gruppo Salvi, tra i maggiori operatori italiani del comparto ortofrutticolo. Il fuoco, la cui causa è in via di accertamento ma per cui sembra si possa escludere la natura dolosa, è stato alimentato dal forte vento e ha mandato in fumo centinaia di bins – i cassoni di plastica che si usano per la raccolta della frutta – che si trovavano all’interno del magazzino e fuori nel piazzale. Il rapido intervento dei pompieri non è servito a evitare la quasi completa distruzione del magazzino. La colonna di fumo nero e acre, carico di diossine, era visibile a kilometri di distanza. Non si registrano feriti.

                      Il magazzino lavorava principalmente kiwi nella stagione invernale, fragole in primavera, pesche e nettarine in estate. Le diossine sprigionate dall’incendio sono classificate come inquinanti altamente tossici. La sera dell’incendio, il Comune di Eboli, sulla sua pagina ufficiale, ha raccomandato alla cittadinanza “massima allerta e attenzione. Si invita la popolazione a tenere finestre e porte chiuse a causa di un gravissimo incendio scoppiato da poco in zona PIP di Eboli. Si consiglia anche di evitare, nel raggio di un chilometro, il consumo di verdure e frutta coltivate a cielo aperto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia municipale e i vertici amministrativi. Chiesto intervento Arpac per campionamento. Monitoreremo attentamente la situazione”. Una comunicazione analoga è stata diffusa dal Comune di Battipaglia, che confina con quello di Eboli.

                      Secondo le prime stime, i danni ammonterebbero a 5 milioni e mezzo di euro. Preoccupati gli operai del CJO che temono di aver perso il lavoro: a seconda delle stagioni, nel magazzino lavoravano tra i 50 e le 100 persone. I carabinieri di Eboli, al comando del capitano Emanuele Tanzilli, hanno acquisito le immagini registrate dalle videocamere dei capannoni vicini e hanno anche recuperato il server centrale del CJO, danneggiato forse dal rogo. Dalle prime analisi, gli inquirenti sembrano escludere la matrice dolosa dell’incendio: dalle immagini sembrerebbe partito tutto da un macchinario per la lavorazione del kiwi, andato in corto circuito. Intanto l’Arpac ha installato un laboratorio mobile che provvederà al campionamento dei suoli per valutare eventuali impatti da ricaduta del particolato originato dalla combustione e quindi le ricadute sull’ambiente dell’incendio.

                      L’ipotesi del corto circuito al macchinario per la lavorazione del kiwi viene confermata anche da Antonio Costantino, presidente del CJO, intervenuto nel pomeriggio del 21 marzo in diretta a Radio Alfa per parlare dell’incendio di Eboli. L’azienda, che come dicevamo fa parte del Gruppo Salvi che ha sede centrale a Ferrara, ha già avviato dei contatti con le istituzioni e i sindacati per tutelare il personale, circa 100 impiegati nell’ultimo periodo. Il Consorzio Jonico Ortofrutticoltori ha ricevuto anche tanta solidarietà da altre aziende della zona, anche concorrenti, per poter effettuare alcune lavorazioni come ad esempio quella della fragola, che in questo periodo dell’anno è in piena campagna. È il caso di OP Armonia, che ha messo a disposizione un capannone e una linea di lavorazione, dove un primo gruppo di dipendenti del CJO ha ripreso a lavorare.

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