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                      Il Gruppo Villari scommette sul limone Interdonato: arriva sui banchi “Ducifinu”

                      Il Gruppo Villari di Roccalumera (Me) ha stretto una partnership con una cooperativa locale al fine di recuperare un’antica cultivar autoctona della costa ionica messinese: il limone Interdonato. Una varietà precoce e da “agricoltura eroica” che arriva sul mercato dal 25 settembre, valorizzata quest’anno da un nuovo brand: Ducifinu. “Abbiamo voluto dare a questo limone dalle caratteristiche organolettiche uniche un’identità forte, per contraddistinguerlo dall’Interdonato di provenienza estera – ci racconta Attilio Villari, direttore commerciale dell’azienda -. Lo commercializzeremo sia in Italia che all’estero, in Gdo e nei mercati all’ingrosso”

                      di Carlotta Benini

                      Ducifinu limone Interdonato Gruppo Villari

                      Il limone Interdonato, “U speciàli” in dialetto locale, per le sue caratteristiche uniche

                      Era il limone preferito dalla regina Elisabetta per le sue pause tè pomeridiane. Tutta la corte inglese, per la verità, ne è un’affezionata consumatrice, fin dal dopoguerra, apprezzando di questo pregiato agrume siciliano la sua particolare dolcezza e delicatezza, dovuta al basso tenore di acidità del suo succo. Stiamo parlando del limone Interdonato, cultivar autoctona della costa ionica messinese spesso erroneamente considerata originaria della Turchia. “In realtà fu un colonnello garibaldino siciliano, Giovanni Interdonato, a piantare nella seconda metà dell’800, sulle nostre colline affacciate sul mare, il primo innesto di questo agrume, che nasce da un incrocio tra un cedro e un limone autoctono Ariddaru”, racconta Attilio Villari, direttore commerciale del Gruppo Villari, storica realtà di Roccalumera (Me) specializzata negli agrumi.

                      L’azienda a conduzione familiare, oggi alla sua terza generazione, ha stretto una partnership con oltre cento produttori di una cooperativa locale al fine di recuperare questa antica cultivar autoctona del territorio, per valorizzarla sul mercato e far conoscere alla grande distribuzione e al consumatore finale le caratteristiche uniche di questo agrume che si fregia anche dell’Igp. Ora che la nuova stagione è alle porte nasce anche un marchio, Ducifinu – da “duci”, ovvero dolce, in virtù delle proprietà organolettiche del suo succo, e “finu”, ovvero fine, a sottolineare l’eleganza della sua forma ellittica e la sua buccia particolarmente fine -, che dalle prossime settimane spiccherà sui banchi in confezioni dedicate, di vari formati, eleganti ed eco-friendly.

                      Villari Ducifinu pack

                      Ducifinu: i packaging disponibili sul mercato

                      “La raccolta del nostro limone Interdonato a marchio Ducifinu è iniziata in questi giorni – dice Attilio Villari -. Dal 25 settembre sarà sul mercato, sia nazionale, in alcune principali insegne della Gdo e nei mercati all’ingrosso, che all’estero, anche in questo caso in alcune catene e centri all’ingrosso”.

                      Ducifinu viene raccolto da metà settembre appunto fino a fine dicembre: la raccolta avviene esclusivamente a mano e anche la lavorazione in magazzino è svolta con grande cura. “Si tratta di una cultivar precoce – continua il direttore commerciale del Gruppo Villari – che arriva sul mercato molto prima di altre varietà di limone nazionale. E poi è un limone diverso da tutti gli altri, con un’acidità meno impattante e quindi un succo più dolce e delicato. Elegante anche nella forma affusolata, di pezzatura medio-grande, ha una buccia dalla grana finissima e poco rugosa che abbonda di oli essenziali e una polpa quasi priva di semi. In gergo locale lo chiamiamo “U speciàli”.

                      Villari Ducifinu

                      I terrazzamenti in cui viene coltivato il limone Interdonato Ducifinu

                      Un’agricoltura eroica

                      Quella del limone Interdonato è un’agricoltura eroica: viene infatti effettuata in terrazzamenti lungo le scoscese colline della costiera ionica messinese che si estendono fino a un’altitudine di 600-700 metri sul livello del mare, così da essere accolti anche nella riserva naturale del monte Scuderi. Per questo può anche essere definito “limone di montagna”. “Il particolare microclima di queste zone dona a Ducifinu una fragranza e una dolcezza uniche”, sottolinea Villari. “Grazie alla sinergia creata con tutti i produttori locali – continua – riusciamo ad avere su questo limone certificazioni importanti, che partono dal biologico, passando per Global Gap e il biodinamico Demeter. La sua coltivazione si può definire a pieno titolo eroica, per tutto il lavoro che viene svolto al fine di ottenere un buon prodotto. E poi perché la sua produzione ci ha permesso di recuperare il nostro territorio collinare, così scosceso e complesso, salvandolo dall’abbandono. Il ritorno degli agricoltori su questi pendii aiuta a prevenire anche incendi estivi e potenziali dissesti idrogeologici, ma soprattutto ha ridato vita a una fiorente microeconomia locale”.

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