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                      Imballaggi, L’UE ha votato: confezioni monouso per ortofrutta salve

                      Il Parlamento Europeo oggi ha votato sul Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR), facendo passare a larga maggioranza un testo più morbido rispetto alla proposta iniziale della commissione. In particolare sono stati accolti alcuni emendamenti italiani che rivedono il target di riuso e i divieti per gli imballaggi monouso: l’ortofrutta potrà essere imballata, anche sotto un chilo. È stato infatti riconosciuto il ruolo fondamentale della confezione nel garantire la sicurezza alimentare e nel prevenire gli sprechi. “Come associazione siamo estremamente soddisfatti”, è il commento a caldo della presidente di Areflh Simona Caselli

                      Dalla Redazione

                      Il dossier imballaggi giunge finalmente a un dunque e con prospettive migliori rispetto a quanto paventato negli ultimi mesi. Il Parlamento Europeo, oggi, ha deliberato sulla cosiddetta PPWR-Packaging & Packaging Waste Regulation, facendo passare a larga maggioranza – con 426 voti favorevoli, 125 contrari e 74 astenuti – un testo più morbido rispetto alla proposta iniziale della commissione. Diversi emendamenti, presentati dai gruppi di maggioranza, sono infatti passati prima del voto finale sulla proposta di regolamento. Con il voto di oggi il Parlamento Europeo ha definito la sua posizione negoziale: il Consiglio Ue la definirà il 18 dicembre, prima della negoziazione in sede di trilogo, il cui avvio è previsto nel mese di gennaio.

                      Riduzione degli imballaggi, uso limitato per alcuni tipi

                      Il Parlamento ha sostenuto obiettivi generali di riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi proposti nel regolamento: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040. I deputati hanno poi proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040)

                      “I deputati – si legge sul sito del Parlamento Europeo – vogliono inoltre vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.

                      Vogliono inoltre limitare fortemente l’uso di alcuni formati di imballaggio monouso, le confezioni in miniatura degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti. Per prevenire effetti negativi sulla salute, i deputati chiedono di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

                      Ortofrutta salva

                      Quanto agli emendamenti, in particolare sono state accolte diverse modificate sostanziali agli articoli 22 e 26 del regolamento, andando a rivedere i target di riuso e i divieti sul monouso.  Nell’articolo 22 è stato modificato l’allegato 5 in funzione del principio di sicurezza alimentare e tutela della salute pubblica, rivedendo drasticamente l’elenco degli imballaggi monouso vietati dalla Commissione. La gran parte degli imballaggi monouso a contatto con gli alimenti resterà quindi sul mercato unico europeo: anche il packaging per ortofrutta, dunque, è salvo, a prescindere dal peso del prodotto. È stato infatti riconosciuto come certi tipi di confezione monouso siano più efficienti dell’imballaggio riutilizzabile, anzitutto sul piano della sicurezza alimentare, ma anche per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare.

                      Come Areflh, siamo estremamente soddisfatti del voto di oggi e ringrazio tutti i deputati, in particolare dei Comitati Agri e Itre, oltre che coloro che hanno votato oggi gli emendamenti da noi sostenuti, per averci ascoltati”, è il commento a caldo di Simona Caselli (in foto), presidente l’Assemblea delle regioni frutticole, orticole e floricole europee. Areflh fin dall’inizio del dossier imballaggi si è spesa alacremente a tutela settore ortofrutticolo proponendo i suoi e tenendo contatti regolari con la Commissione europea (DG AGRI e DG ENVI) e il Parlamento europeo. “Ora abbiamo una normativa europea chiara, non vessatoria – continua Caselli -, che aiuterà a raggiungere risultati concreti ed importanti nella riduzione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio, senza effetti collaterali indesiderati sullo spreco alimentare e la sicurezza dei prodotti. I nostri esportatori potranno operare con regole certe ed è molto importante. Il settore ortofrutticolo resta ovviamente impegnato nella riduzione degli imballaggi e nell’innovazione dei materiali per ridurre l’impatto e migliorare la sostenibilità”.

                      Riuso sì, ma con cautela

                      Oggi in parlamento europeo oggi è stata vittoria anche sull’articolo 26: massima cautela nei target del riuso, che può funzionare solo a determinate condizioni. Uno dei punti più controversi fella PPWR riguarda infatti i target di riutilizzo dei contenitori, variabili in base al settore di utilizzo e formato. In sede parlamentare è stata inserita la deroga per i paesi che raggiungeranno una quota di riciclo degli imballaggi di almeno l’85% (oggi in Italia siamo sopra al 70%), un emendamento presentato dagli eurodeputati italiani: chi raggiungerà l’85% di tasso di riciclo degli imballaggi interessati sarà quindi esentato dall’obbligo di riuso. Sono state introdotte anche esenzioni dagli obiettivi specifici di riutilizzo per imballaggi flessibili fondamentali per il trasporto, utilizzati a diretto contatto con gli alimenti.

                      “Ancora una volta gli sforzi di mediazione degli eurodeputati PD , in particolare dei colleghi Patrizia Toia e Achille Variati, hanno fatto sì che la posizione del Parlamento Ue dia una risposta concreta alla necessità di riduzione dei rifiuti, senza però mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro in filiere produttive chiave per il nostro paese, da quella della carta all’agroalimentare, e tutelando i nostri consumatori che potranno continuare a contare sugli elevatissimi standard di igiene e qualità che caratterizzano il nostro sistema alimentare”, è il commento soddisfatto di Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

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