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                      Imballaggi, regolamento UE: l’Italia a Bruxelles per un focus sulle criticità

                      Dalla pubblicazione avvenuta nel 2022 a oggi, il regolamento PPWR sugli imballaggi dell’UE ha visto numerose rimostranze riguardanti le proposte che contiene. Per questo, Ortofrutta Italia – con la partecipazione di Salvo Laudani di Freshfel Europe, Marzia Scopelliti, responsabile relazioni esterne di Europen e di Mauro Salini, presidente di Pro Food Italia – ha organizzato il 4 luglio a Bruxelles il convegno “Il Valore del Packaging: sostenibilità e spreco alimentare” con l’obiettivo di modificare l’approccio da cui si è partiti nel redigere il regolamento PPWR e ribadire l’importanza di prevedere una normativa europea sul packaging per l’ortofrutta che sia equilibrata, consapevole, basata su elementi e studi scientifici

                      Dalla Redazione

                      Pubblicato a novembre 2022 dalla Commissione europea, il PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation – Regolamento Imballaggi), è un documento che contiene le proposte dall’UE volte a regolamentare il mondo dell’imballaggio, sia gli imballaggi in senso stretto sia i rifiuti derivanti da imballaggi, e che riguarda tutti i settori. Il settore più colpito però sembra essere quello dell’ortofrutta. Infatti, nonostante alcune rimostranze, al momento il regolamento prevede di fatto che la frutta e la verdura vengano commercializzate sfuse, ad eccezione delle unità di vendita superiori ad 1,5 kg, o quelle varietà che vendute sfuse non farebbero che aumento lo spreco alimentare. Inoltre sembra non riguardare solo gli imballaggi in plastica, ma tutte le tipologie di imballaggio.

                      Il 4 luglio si è così tenuto al Parlamento europeo a Bruxelles il convegno “Il Valore del Packaging: sostenibilità e spreco alimentare” alla presenza di politici, parlamentari europei, giornalisti e istituzioni internazionali per dibattere della proposta sugli imballaggi della Commissione europea PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation.

                      Il convegno, organizzato da Ortofrutta Italia, l’organismo interprofessionale dell’ortofrutta italiana, ha visto la partecipazione di Salvo Laudani di Freshfel Europe, Marzia Scopelliti, responsabile relazioni esterne di Europen e di Mauro Salini, presidente di Pro Food Italia.

                      L’obiettivo? Ribadire l’assoluta importanza di prevedere una normativa europea sul packaging per l’ortofrutta che sia equilibrata, consapevole, basata su elementi e studi scientifici e dalla quale scaturiscano effetti realmente positivi per la sostenibilità, declinata nei suoi molteplici aspetti, lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo.

                      imballaggi

                      dal post LinkedIn di Salvo Laudani

                      “Con questa iniziativa Ortofrutta Italia ha portato il punto di vista della filiera a Bruxelles, per richiamare l’assoluta necessità di sostegno politico e istituzionale, fin qui per altro ampiamente dimostrato dai nostri rappresentati a Bruxelles, per modificare l’approccio da cui si è partiti nel redigere il PPWR – regolamento sul packaging in ortofrutta – sottolinea Massimiliano Del Core, presidente di Ortofrutta Italia -. Un approccio a nostro avviso carente di un vero LCA che ne comprovi l’efficacia, estremamente penalizzante per una filiera importante per il nostro sistema paese, e per tutta l’agricoltura europea. L’imballaggio è uno strumento e un supporto per creare valore e difendere il prodotto, nonché per prevenire lo spreco alimentare e garantire tracciabilità e sicurezza dei prodotti, e non è poco. Il nostro paese è all’avanguardia per le tecniche e i processi di riciclo del materiale plastico ed in assenza di materiali veramente alternativi, riteniamo che Plastic Free senza se e senza ma non sia una scelta realmente a garanzia della sostenibilità allo stato attuale. Plastic Waste Free potrebbe essere una risposta e una soluzione virtuosa e percorribile, a vantaggio di tutto il sistema, del consumatore, delle comunità e dell’ambiente del nostro prezioso pianeta”.

                      Il presidente di Freshfel Europe Salvo Laudani ha sottolineato come “il divieto di imballaggi per prodotti di peso inferiore a 1,5 kg è dannoso per il settore ortofrutticolo e anche per il consumatore finale, in quanto non solo ha ruolo multifunzionale nella prevenzione del deterioramento e dello spreco alimentare ma, salvaguardando l’integrità del prodotto, si mantiene qualità e freschezza, prevenendo la contaminazione microbiologica”. “I prodotti freschi dell’ortofrutta – prosegue nel suo post LinkedIn – fanno parte delle soluzioni più sfidanti, come indicato nel Green Deal, nella Farm To Fork o nel piano dell’UE per sconfiggere il cancro. Il nostro settore può contribuire in modo significativo a un sistema alimentare sostenibile. Diamo il benvenuto al processo di regolamentazione dell’UE per una parità di condizioni dell’uso dell’imballaggio in Europa, e adottiamo la migliore soluzione dal punto di vista ambientale, ma assistiamo con molte preoccupazioni all’introduzione di disposizioni specifiche per il settore ortofrutticolo con un principio generale di divieto di imballaggi per prodotti di peso inferiore a 1,5 kg, a meno di deroghe. Occorre ripartire cambiando registro, recuperando considerazione e reputazione da clienti e consumatori partendo dal fatto che sono i contadini i migliori custodi dell’ambiente, l’ambiente: la nostra risorsa per eccellenza, senza cui l’agricoltura non esisterebbe. Politiche basate su regole troppo stringenti non favoriranno la ripresa. Serve davvero buon senso ed equilibrio. Proprio quello di chi sta nei campi”.

                      Le preoccupazioni però non arrivano solo dal mondo dell’ortofrutta ma anche dall’industria del packaging, come sottolinea Marco Salini, presidente di Pro Food, che ha sottolineato come il PPWR così come è formulato ha impatti molto negativi per l’industria ma anche per l’ambiente e i consumatori. “Noi condividiamo gli obiettivi di base della PPWR ma vogliamo esprimere le nostre preoccupazioni sulle conseguenze del testo originale che non va nella direzione giusta per il raggiungimento degli obiettivi. Tra le altre cose, prevede il divieto di imballaggi che la bozza stessa reputa ‘virtuosi’ per via dell’alto contenuto di materia prima riciclata. Speriamo nell’ascolto degli eurodeputati chiamati a modificare il testo con la speranza che possano renderlo più realistico con scelte fatte sulla base di evidenze scientifiche e non ideologiche”.

                      Anche l’europarlamentare Salvatore Di Meo ha espresso critiche al PPRW: “Gli obiettivi della proposta sugli imballaggi sono condivisibili, ma non possiamo accettare che l’Europa che finora ci ha spinto verso la filiera del riciclo, dove l’Italia ha raggiunto risultati straordinari, oggi con la proposta PPWR ci porti verso il riutilizzo senza tenere in considerazione elementi come igienicità, tracciabilità, spreco alimentare, conservazione di un prodotto che, specialmente nell’ortofrutta, ne risentirebbe molto”.

                      Fra i relatori anche Marzia Scopelliti di Europen che ha ribadito come gli imballaggi siano una parte integrante di diverse industrie fondamentali, come il comparto ortofrutticolo, ed è quindi estremamente importante che il regolamento ne riconosca le funzionalità per costruire così un quadro normativo ancorato all’evidenza scientifica in grado di bilanciare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con la necessità di preservare la sicurezza alimentare e creare un sistema alimentare europeo più resiliente.

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