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                      In Spagna nessuno vende banane a 1 euro al kg. Italia presto tagliata fuori?

                      Banane-Dia-Madrid-06.10.22

                      Banane vendute a Madrid da DIA a 1,39 euro al kg (copyright: Fm)

                      In Spagna nessun gruppo della grande distribuzione vende banane a 1 euro al kg, come succede in Italia. La soglia minima è di 1,25 euro al kg. La differenza tra i due Paesi è quindi del 25%. I prezzi bassi però rendono l’Italia “ultima opzione” in Europa, che già è l’area meno interessante a livello economico per l’industria bananiera. E, considerato che le produzioni sono in calo, c’è il rischio concreto che arrivino meno banane in Italia. E quelle che arriveranno, bisognerà pagarle in modo adeguato… L’opinione di Giusto Curti, managing director di Dole Italia, raccolta da Linkedin

                      Dalla Redazione

                      Banane-Dia-Madrid-06.10.22

                      Banane vendute a Madrid da DIA a 1,39 euro al kg (copyright: Fm)

                      Dal 29 settembre al 9 ottobre Eurospin ha messo in offerta a volantino banane certificate Rainforest Alliance a 0,99 centesimi al kg. Stesso prezzo per Esselunga a fine settembre. Sono offerta meno spinte rispetto agli anni scorsi, ma questi prezzi, attorno a 1 euro, non sono economicamente sostenibili, considerando i maggiori costi di produzione, di trasporto e la svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro (nell’ultimo anno è passato da 1,16 a 0,99).

                      “Come tanti operatori sono stato in fiera a Madrid – scrive Giusto Curti su Linkedin riferendosi a Fruit Attraction – e ho dedicato del tempo a fare store check. Mi ha colpito come a differenza dell’Italia nessun player venda banane a 1 euro al kg. Evidentemente questo non è ritenuto un elemento competitivo essenziale dai top players (essere allineati al prezzo più basso invece chiaramente sì, 1,25 euro al kg era il prezzo di quasi tutti sulla private label)”.

                      In Italia invece 1 euro è pratica comune ancora oggi come 2 anni fa – continua l’amministratore delegato di Dole – malgrado i costi sostenuti dalla filiera, retail incluso, siano ormai abbondantemente superiori al prezzo di vendita. Politica di marketing assolutamente legittima, per carità… chissà se davvero anche efficace. Di certo non sostenibile a lungo termine perlomeno non senza impatti importanti sullo scenario”.

                      Attenzione – avverte Giusto Curti – che già l’Europa causa rafforzamento del dollaro e costi dei noli è diventato un mercato “da ultima opzione”; se poi l’Italia diventa pure il meno sostenibile dei mercati per l’industria bananiera in un contesto di produzioni in contrazione vedo arrivare un 2023 “interessante”. Chi vivrà vedrà”.

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