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                      Instacart: a breve la chatbot “Ask Instacart” in collaborazione con ChatGPT

                      L’intelligenza artificiale rinnoverà il modo di fare la spesa e l’assistenza clienti pre e post vendita? Una risposta ce la potrà fornire Instacart a fine anno, quando sarà attiva nella sua app la nuova funzione chatbot “Ask Instacart” che sfrutta la tecnologia ChatGPT, realizzata in collaborazione con OpenAI. ChatGPT è un’intelligenza artificiale “conversazionale”, proposta agli utenti sotto forma di chatbot, in grado di elaborare una grande mole di dati, interpretare in modo estensivo le richieste degli interlocutori, anche analizzando informazioni di contesto, e di conseguenza rispondere “a tono”

                      di Valentina Bonazza

                      La piattaforma di consegna di generi alimentari Instacart ha annunciato di voler aggiungere la funzione chatbot “Ask Instacart” alla sua app per la spesa. Fin qui nulla di così particolare, se non fosse che l‘aggiunta della chatbot alla app sarà realizzata in collaborazione con OpenAI, il produttore di ChatGPT.

                      Acronimo di Chat Generative Pre-Trained Trasformer, ChatGPT è un’intelligenza artificiale “conversazionale”, proposta agli utenti sotto forma di chatbot. È stata sviluppata da OpenAI, l’organizzazione senza fini di lucro per la ricerca sull’intelligenza artificiale, e si basa su un complesso sistema di machine learning. La caratteristica principale di ChatGPT è quella di utilizzare un linguaggio completamente naturale, comprensibile, multilingua e basato su grammatica e ortografia correntemente utilizzata dalle persone. A questo si aggiunge la sua capacità di interpretare in modo estensivo le richieste degli interlocutori, anche analizzando informazioni di contesto.

                      Attraverso Ask Instacart, il cui lancio è previsto per la fine dell’anno, i clienti di Instacart possono porre domande su aspetti quali il budget, la salute e la nutrizione e il tempo di preparazione mentre creano la loro lista della spesa.

                      A febbraio, la catena francese di negozi di alimentari Carrefour ha prodotto il suo primo video in realizzato con ChatGPT per rispondere alle domande frequenti. Il video, della durata di 30 secondi, mostra un robot che parla in francese e risponde alle domande più comuni dei clienti, come “come mangiare meglio e in modo più economico attraverso il suo sito web”. “I team di Carrefour che si occupano di dati e innovazione stanno attualmente lavorando sui casi d’uso di ChatGPT e sull’IA generativa in generale” fa sapere su un post LinkedIn Elodie Perthuisot, chief e-commerce officer di Carrefour.

                      In effetti, le insegne della GDO sembrano particolarmente entusiasti di ChatGPT, i motivi? Fra tutti il fatto che i supermercati hanno una base di clienti tra le più trasversali. Inoltre, dispongono di un vasto numero di prodotti e strumenti come l’intelligenza artificiale possono aiutare le insegne a vagliare l’arduo compito di decidere quali prodotti consigliare ai clienti, a seconda del loro budget o delle loro restrizioni alimentari. A loro volta, strumenti come ChatGPT e, più in generale, dell’IA generativa, sono in grado di personalizzare i contenuti e di contribuire a incrementare le vendite della GDO.

                      Lanciato a novembre, ChatGPT è uno strumento di dialogo guidato dall’intelligenza artificiale che è è esploso in popolarità. Molti sono i casi di studio che dimostrano come gli strumenti di ChatGPT siano in grado di rispondere a domande di follow-up, di rifiutare richieste inappropriate e prendano in considerazione il contesto precedente, immagazzinando informazioni in modo tale da avere a disposizione uno “storico” per rispondere.

                      Di recente, JD.com ha dichiarato che lancerà uno strumento simile a ChatGPT. Il mese scorso, Andy Jassy, ceo di Amazon, ha dichiarato che la sua azienda sta lavorando da tempo a uno strumento simile a ChatGPT. Shopify ha recentemente presentato strumenti di intelligenza artificiale per aiutare venditori e commercianti a scrivere le descrizioni dei prodotti.

                      “Penso che l’unico modo per offrire ai clienti un’esperienza personalizzata è la tecnologia. Non ci si può più permettere di farlo manualmente”, ha dichiarato Sean Turner, chief technology officer della startup tecnologica Swiftly. “La Gdo deve costantemente fare i conti con i propri margini quando si tratta di offrire ai propri clienti un servizio personalizzato one-to-one. Quindi, se possono fornire loro qualcosa che si avvicini il più possibile a quel servizio personalizzato, ma senza dover spendere quanto costerebbe assumere la manodopera per farlo, questo è un grande vantaggio”, ha aggiunto Turner.

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