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                      “Frutta che frutta non spreca”, da Italmercati il progetto solidale per valorizzare le eccedenze ortofrutticole

                      L’iniziativa di Italmercati, finanziata dal Mipaaft  e realizzata in collaborazione con Last Minute Market e Terzo settore, punta a gestire in maniera diversa la merce ortofrutticola invenduta nei mercati trasformandola e mettendola al servizio degli indigenti. Il progetto pilota parte dal Centro agroalimentare di Roma

                       

                      di Gianluca Pacella

                       

                      Italmercati progetto anti spreco

                      Un momento della presentazione del progetto di Italmercati “Frutta che frutta non spreca” a Roma

                      Lottare contro lo spreco alimentare e allo stesso tempo aiutare le persone indigenti: è l’obiettivo di “Frutta che frutta non spreca”, progetto pilota  promosso da Italmercati e finanziato dal ministero per le Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft). L’iniziativa, presentata l’11 dicembre a Roma e proposta in collaborazione con Last Minute Market, Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base di cellulosica), Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (Acli) e Isola Solidale (struttura operante nel terzo settore), ha la finalità di individuare una modalità diversa di gestione e redistribuzione della merce rimasta invenduta presso i mercati generali.

                       

                      Il progetto prevede nel concreto la sperimentazione della trasformazione delle eccedenze ortofrutticole all’interno del mercato stesso, attraverso la realizzazione di un laboratorio di trasformazione e confezionamento gestito dall’organizzazione no profit del terzo settore Isola Solidale, con la supervisione di Last Minute Market, società spin-off accredita dall’Università di Bologna che sviluppa progetti e servizi per la prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari e il recupero delle eccedenze ai fini sociali.

                       

                      Italmercati progetto anti sprecoLe Acli avranno invece il compito di monitorare i prodotti in eccedenza disponibili presso i mercati all’ingrosso mediante un sistema digitalizzato. Per l’avvio sperimentale dell’iniziativa la sede utilizzata sarà quella del Centro agroalimentare di Roma, per poi estenderla in altre sedi. Il prodotto finito sarà reso disponibile a Onlus del territorio interessate a utilizzarlo e collocarlo su “mercati sociali” o tradizionali.

                       

                      “Questa iniziativa di solidarietà, va a integrare – ha affermato il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini – quanto già viene fatto stabilmente nella gran parte dei mercati all’ingrosso italiani, dove vengono recuperati e rimessi in circolazione i prodotti invenduti destinandoli ai bisognosi”. “Questo – ha aggiunto –  partendo dall’idea che l’ortofrutta, che è un alimento importante, sia accessibile anche alle persone in difficoltà”. “La rete di Italmercati, dieci mercati all’ingrosso in tutta Italia, raccoglie – ha concluso Pallottini –  ogni anno 6 mila tonnellate di cibo ancora buono da mangiare, ma non più buono da vendere, ridistribuendolo però nei circuiti solidali. Al Centro Agroalimentare di Roma, in particolare, ne vengono recuperate circa 1.000 tonnellate ogni anno”.

                       

                      “Sono convinta – ha commentato il sottosegretario al ministero  per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Alessandra Pesce – che il progetto sia davvero una buona prassi per combattere lo spreco alimentare aiutando nel contempo le fasce bisognose della popolazione”. “ È questo – ha aggiunto –  lo spirito che ha animato l’azione del ministero nel finanziare iniziative che avessero come obiettivo il recupero di cibo e nutrienti non solo per una maggiore sostenibilità ambientale ma anche per fronteggiare la povertà”.

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